โAnche nel 2023 lโINPS ha saputo garantire ai cittadini e alle imprese le numerose prestazioni a cui lโIstituto eฬ preposto, migliorando la qualitaฬ media dei servizi erogati e confermando il suo ruolo di principale pilastro del welfare pubblico italiano, contribuendo in maniera determinante alla tenuta della coesione sociale del Paeseโ. Questa secondo Roberto Ghiselli, Presidente del Civ dellโINPS, eฬ la valutazione di sintesi che emerge dal Rendiconto sociale dellโINPS per il 2023, elaborato dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dellโIstituto e presentato il 30 ottobre a Roma presso Palazzo Wedekind.
Rendiconto sociale 2023 del CIV: INPS una risorsa fondamentale per garantire la coesione sociale del Paese
โLโandamento economico e occupazionale e le novitaฬ normative introdotte in questi anni hanno fortemente condizionato lโattivitaฬ dellโente โ rileva Guido Lazzarelli, Vice-Presidente del Civ – In un contesto occupazionale che vede, dal 2021, una crescita complessiva degli assicurati allโIstituto (con un saldo positivo di 523 mila occupati nel 2023), sebbene rispetto allโanno precedente si registri una riduzione delle assunzioni a tempo indeterminato, di 54.000 unitaฬ, e una crescita delle assunzioni a termine di 81.000 unitaฬโ.
Sono cresciute, poi, le ore utilizzate e i lavoratori beneficiari della Cassa integrazione ordinaria, passati da 525.018 del 2022 a 583.129 del 2023, come anche coloro che hanno beneficiato dei trattamenti di disoccupazione, passati da 3.145.632 a 3.246.384 utenti.
Un dato significativo, volgendo lโattenzione agli assicurati allโIstituto, eฬ quello relativo al numero di lavoratori stranieri tracciati, che ammonta al 10,7%, percentuale che supera il 25% fra le nuove assunzioni: un dato che, se associato al perdurante saldo naturale negativo della popolazione (-321 mila unitaฬ nel 2023), mette in evidenza quanto ormai la componente dei lavoratori immigrati regolari sia importante per il sistema economico e previdenziale del Paese.
Tutti i dati relativi ai livelli occupazionali, alle condizioni contrattuali, ai livelli retributivi e pensionistici evidenziano la permanenza di una discriminazione di genere ancora rilevante.
Nel 2023 le pensioni previdenziali complessivamente liquidate sono state 837.399, cioeฬ 40.969 in meno rispetto allโanno precedente (-4,66%) e 69.000 in meno rispetto al 2021.
โQuesto per effetto di diversi fattori โ sottolinea Roberto Ghiselli – basti pensare agli interventi normativi di segno restrittivo su alcuni strumenti di pensionamento anticipato come Opzione Donna e Quota 100 e allโelemento disincentivante insito nel sistema contributivo, ormai prevalente nel calcolo delle nuove pensioni. Una tendenza alla riduzione dei pensionamenti che saraฬ ulteriormente accentuata nellโanno in corso, in particolare per quanto concerne Quota 103 con il ricalcolo contributivo attualmente vigenteโ.
Cresce, invece, il numero delle pensioni e degli assegni di invaliditaฬ civile liquidati, che passano nel biennio da 583.628 a 613.203.
Nel corso del 2023 i beneficiari del reddito di cittadinanza si sono ridotti del 57,14% rispetto allโanno precedente, passando da 1.039.700 a 445.541, mentre si eฬ notevolmente ampliata la platea dei beneficiari dellโAssegno unico, arrivata a 6.510.425 nuclei familiari, rispetto ai circa 2,5 milioni dei vecchi Assegni familiari.
Per quanto riguarda la qualitaฬ dellโattivitaฬ dellโIstituto, eฬ importante rilevare la sensibile riduzione dei tempi per lโerogazione delle prestazioni di Cassa integrazione e Naspi, mentre alcune prestazioni, o alcune realtaฬ territoriali, richiedono un sostegno maggiore, anche in termini di personale, per far fronte alla complessitaฬ delle situazioni.
Per Guido Lazzarelli โpositiva eฬ stata anche la gestione del contenzioso amministrativo, in quanto risultano drasticamente ridotte le giacenze, che passano da 145 mila a 93 mila, segno di un importante lavoro prestato dai Comitati e delle strutture di supporto, e anche dalle nuova regolamentazione dellโIstituto finalizzata al deflazionamento del contenziosoโ. Si riducono anche le giacenze del contenzioso giudiziario.
Per quanto concerne la vigilanza, le ispezioni nel biennio si sono ulteriormente ridotte, passando da 10.576 a 9.202, a fronte di un calo di ispettori passati da 884 a 828 unitaฬ, mentre lโevasione contributiva accertata passa dai 719 ai 821 milioni di euro. Con il DL 63/2024 lโINPS potraฬ procedere allโassunzione di 403 nuovi ispettori. Crescono, invece, le verifiche della vigilanza documentale, che nel biennio passano da 103 mila a 162 mila.
Positiva eฬ la riduzione dei Durc irregolari rilasciati alle imprese, che passano dal 17,3% al 16,3%. Sostanzialmente stabili i tempi di attesa per le visite di invaliditaฬ civile, 144 giorni, ma con delle forti differenziazioni territoriali che vanno dai 53 ai 248 giorni. La gestione del decreto legislativo 62/2024 in materia di disabilitaฬ dovraฬ rappresentare una opportunitaฬ per migliorare complessivamente questa attivitaฬ, attualmente prevalentemente in capo alle Aziende sanitarie.
Nel valutare i risultati complessivamente realizzati dallโINPS nel 2023, occorre tener conto che nella prima parte dellโanno il personale era sceso al di sotto delle 23.000 unitaฬ e le quasi 5.000 assunzioni operate nel corso del 2023 hanno permesso di raggiungere a fine anno i 26.316 occupati, attraverso un percorso di inserimento e formazione che ha inciso sullโattivitaฬ ordinaria dellโIstituto.