Nel mese di gennaio 2025, lโindice nazionale dei prezzi al consumo per lโintera collettivitร (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,6% rispetto a dicembre 2024 e dellโ1,5% rispetto a gennaio 2024 (da +1,3% del mese precedente), confermando la stima preliminare.
Istat conferma le stime: +0,6% a gennaio, +1,5% su anno
Lโaccelerazione tendenziale รจ prevalentemente dovuta allโaumento dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +12,7% a +27,5%), ma anche allโattenuarsi della flessione di quelli dei Beni energetici non regolamentati (da -4,2% a -3,0%) e alla lieve accelerazione dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,1% a +3,3%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dalla decelerazione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +3,6% a +2,5%).
Nel mese di gennaio lโโinflazione di fondoโ, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile (a +1,8%), mentre quella al netto dei soli beni energetici sale lievemente (da +1,7% a +1,8%).
La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni evidenzia unโaccelerazione (da +0,2% a +0,7%), mentre quella dei servizi rimane stabile (a +2,6%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si riduce, portandosi a +1,9 punti percentuali (da +2,4 di dicembre 2024).
Il tasso tendenziale di variazione dei prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona si mantiene a +1,7%, mentre quello dei prodotti ad alta frequenza dโacquisto aumenta (da +1,7% a +2,0%).
Lโaumento congiunturale dellโindice generale riflette lโevoluzione dei prezzi degli Energetici regolamentati (+14,2%) e non regolamentati (+2,7%), degli Alimentari lavorati e non lavorati (+0,9% entrambi), dei Beni durevoli (+0,6%), dei Servizi relativi allโabitazione, dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dai Servizi vari (+0,4% per tutti e tre). Al contrario, un effetto di contenimento della dinamica congiunturale dellโindice generale si deve alla diminuzione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-2,3%).
Lโinflazione acquisita per il 2025 รจ pari a +0,9% per lโindice generale e a +0,5% per la componente di fondo.
Lโindice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dello 0,8% su base mensile, per effetto dellโavvio dei saldi invernali di abbigliamento e calzature (non considerati per lโindice NIC), e aumenta dellโ1,7% su base annua (in accelerazione da +1,4% di dicembre 2024), confermando la stima preliminare.
Lโindice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, cresce dello 0,6% rispetto a dicembre e dellโ1,3% rispetto a gennaio 2024.
“A gennaio 2025 – commenta l’Istat – lโinflazione sale lievemente, arrivando a 1,5% dallโ1,3% di dicembre 2024. Tale andamento riflette prevalentemente lโesaurirsi delle spinte deflazionistiche dei prezzi degli Energetici (-0,7% da -2,8% di dicembre), a seguito della marcata accelerazione dei prezzi della componente regolamentata (+27,5% da +12,7%). Nel comparto alimentare, la dinamica tendenziale dei prezzi rimane stabile su valori leggermente superiori al tasso di inflazione, cosรฌ come quella del โcarrello della spesaโ (ferma a +1,7%). Tra i Servizi, rallentano i prezzi di quelli relativi ai trasporti, mentre sale il ritmo di crescita di Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona. A gennaio lโinflazione di fondo resta stabile a +1,8%.