Le Borse asiatiche chiudono con andamenti contrastati, mentre gli investitori attendono i dati sull’occupazione americana attesi nel primo pomeriggio. Le previsioni indicano un possibile incremento del tasso di disoccupazione e un rallentamento delle assunzioni, conseguenza delle politiche commerciali del presidente statunitense Donald Trump.
Seduta mista per l’Asia: Tokyo in calo, Seul brilla, mercati in attesa dei dati USA
Tokyo arretra dello 0,15%, più marcato il calo di Hong Kong (-0,7%). In lieve progresso invece i listini cinesi: Shanghai sale dello 0,2% e Shenzhen segna un +1%. Seul si mette in evidenza con un robusto +1,2%, mentre Sydney oscilla attorno alla parità.
Segnali di cauto ottimismo arrivano dai future su Wall Street, reduci da un nuovo massimo storico, e dalle piazze europee, sebbene gli operatori restino prudenti. L’attenzione è doppia: da un lato alle nuove mosse sui dazi di Trump — che ieri ha annunciato un accordo con il Vietnam — dall’altro agli aggiornamenti macroeconomici, con particolare attesa per gli indici PMI dei servizi, che potrebbero offrire indicazioni sul rischio di un rallentamento tale da spingere la Fed a un allentamento monetario.
Sul mercato obbligazionario, i Treasury statunitensi recuperano terreno: i rendimenti decennali scendono di due punti base al 4,259%, dopo le vendite della vigilia. Stabile il cambio euro-dollaro, che si mantiene appena sotto quota 1,18.
La sterlina si rafforza leggermente dopo che il primo ministro britannico Keir Starmer ha confermato la fiducia nella cancelliera dello Scacchiere, Rachel Reeves. Sul fronte delle materie prime, proseguono invece le vendite sul greggio: il Wti perde lo 0,8% e tratta a 66,93 dollari al barile.