Wall Street ha chiuso in condizioni di incertezza, con gli investitori allarmati da un possibile aumento delle tensioni commerciali tra USA e Cina.
Wall Street, chiusura in ordine sparso: Dow Jones +0,6%, Nasdaq -2,8%
L’indice Dow Jones è salito dello 0,6% raggiungendo 41.198,08 punti. L’S&P 500 ha registrato una perdita dell’1,4% fermandosi a 5.588,27 punti. Il Nasdaq ha subito un calo del 2,8%, chiudendo a 17.996.925 punti.
Il rendimento dei titoli di Stato USA a 10 anni è rimasto stabile al 4,15%.
Le rumorose dichiarazioni di Donald Trump su Taiwan, rilasciate in un’intervista con Bloomberg Businessweek, hanno acceso i timori riguardo il settore dei semiconduttori, precedentemente un motore di crescita per il mercato newyorkese.
Trump ha suggerito che Taiwan “dovrebbe pagare per la protezione” fornita dagli USA. Come se non bastasse, Bloomberg ha riportato che l’amministrazione Biden sta considerando di rafforzare le restrizioni sulle esportazioni di chip verso la Cina.
Queste notizie hanno particolarmente colpito il produttore taiwanese di microprocessori TSMC, che è sceso del 7,98%, influenzando negativamente anche Nvidia (-6,62%), Qualcomm (-8,61%), AMD (-10,21%) e Broadcom (-7,91%). Intel è l’eccezione, con un incremento dello 0,35%, dato che produce in gran parte autonomamente i suoi chip. Anche Apple, principale cliente di TSMC, ha registrato un calo del 2,53%.
In difficoltà, inoltre, il produttore olandese di apparecchiature ASML, che ha visto una perdita del 12,74%.
Nonostante il clima incerto, il Dow Jones ha trovato solidità nei settori più tradizionali, come McDonald’s (+1,45%) e 3M (+1,29%), insieme a UnitedHealth, che ha guadagnato il 4,45%.
Trump ha anche espresso il suo supporto alle industrie del petrolio e del gas per ridurre i prezzi energetici, portando a rialzi per ExxonMobil (+1,38%), Chevron (+2,19%) e Cheniere (+1,62%).
La compagnia aerea low cost Spirit Airlines ha invece risentito di queste tensioni, con un calo del 10,76%, in seguito alla revisione al ribasso delle stime di fatturato per il secondo trimestre.
Infine, VF Corporation ha visto un aumento del 13,67% dopo aver annunciato la vendita del marchio streetwear Supreme a EssilorLuxottica per 1,5 miliardi di dollari.