sabato 22 Novembre 2025

“La Banca nazionale abbassa il tasso guida BNS di 0,25 punti percentuali all’1,0%. La modifica entrerà in vigore domani 27 settembre 2024. Gli averi a vista detenuti dalle banche presso la BNS saranno remunerati fino a un determinato limite al tasso guida BNS, quelli eccedenti tale limite a un tasso di interesse pari allo 0,5%”. Lo comunica in una nota la Banca Centrale Svizzera in una nota.

La Banca Centrale Svizzera taglia i tassi di 25 punti base

“La Banca nazionale – prosegue il comunicato – ribadisce inoltre la propria disponibilità ad agire all’occorrenza sul mercato dei cambi.

La pressione inflazionistica in Svizzera è ancora nettamente arretrata rispetto al trimestre precedente. Questa diminuzione riflette fra l’altro l’apprezzamento del franco negli ultimi tre mesi. Con l’allentamento della politica monetaria annunciato oggi la Banca nazionale tiene conto della ridotta pressione inflazionistica. Nei prossimi trimestri potranno rendersi necessarie ulteriori riduzioni del tasso di interesse per garantire la stabilità dei prezzi a medio termine.

Dall’ultimo esame della situazione economica e monetaria l’inflazione è scesa più di quanto atteso, collocandosi in agosto all’1,1% rispetto all’1,4% di maggio. Alla sua contrazione hanno contribuito in particolare i beni e servizi importati. Complessivamente, il livello di inflazione in Svizzera è attualmente determinato soprattutto dal rincaro dei servizi interni.

La nuova previsione condizionata di inflazione si situa nettamente al di sotto di quella formulata in giugno. La revisione al ribasso è riconducibile all’apprezzamento del franco, alla flessione del prezzo del petrolio e ai tagli dei prezzi dell’energia elettrica annunciati per il prossimo gennaio. Dato il calo dell’inflazione più pronunciato sono da attendersi a medio termine anche minori effetti di secondo impatto. La nuova previsione si attesta lungo l’intero orizzonte previsivo nell’area di stabilità dei prezzi (cfr. grafico). Nella media annua essa si colloca all’1,2% per il 2024, allo 0,6% per il 2025 e allo 0,7% per il 2026 (cfr. tabella). La

previsione si basa sull’assunto che il tasso guida BNS rimanga pari all’1,0% lungo l’intero orizzonte previsivo. Senza la riduzione del tasso decisa quest’oggi, la previsione condizionata di inflazione si situerebbe a un livello ancora più basso.

Nel secondo trimestre di quest’anno l’economia mondiale è cresciuta a un ritmo moderato. In numerosi paesi l’inflazione continua ad attestarsi su livelli superiori agli obiettivi delle banche centrali. Negli ultimi mesi essa è però scesa ulteriormente e di conseguenza diverse banche centrali hanno abbassato i propri tassi di riferimento.

La pressione inflazionistica all’estero dovrebbe continuare a ridursi gradualmente nei prossimi trimestri. Al contempo dovrebbe proseguire la crescita moderata dell’economia mondiale.

Questo scenario per l’economia mondiale è tuttora soggetto a rischi significativi. Le tensioni geopolitiche potrebbero acuirsi e comportare un indebolimento dell’andamento economico mondiale. Nello stesso tempo non è da escludere che l’inflazione in alcuni paesi rimanga accentuata più a lungo.

In Svizzera nel secondo trimestre di quest’anno il prodotto interno lordo (PIL) ha segnato una crescita solida. L’andamento si è mostrato dinamico in particolare nell’industria chimico- farmaceutica, mentre in molti altri comparti è stato moderato. La disoccupazione ha continuato ad aumentare leggermente. Il grado di utilizzo delle capacità produttive complessive dell’economia era nella norma.

Nei prossimi trimestri la crescita in Svizzera dovrebbe risultare piuttosto contenuta a causa del recente apprezzamento del franco e dell’evoluzione moderata dell’economia mondiale. Per l’anno in corso la Banca nazionale si aspetta un aumento del PIL di circa l’1%. In questo contesto è probabile che la disoccupazione continui a salire leggermente e che il livello di utilizzo delle capacità produttive diminuisca in lieve misura. A medio termine l’effetto frenante del recente apprezzamento del franco dovrebbe affievolirsi, portando a un graduale miglioramento dell’andamento economico. Per il 2025 la Banca nazionale si attende attualmente un tasso di crescita di circa l’1,5%.

Analogamente alle previsioni per l’estero, anche quelle per la Svizzera sono soggette a una significativa incertezza. La principale fonte di rischio è costituita dagli sviluppi a livello internazionale.

Sul mercato ipotecario e immobiliare la dinamica negli ultimi trimestri è risultata più debole rispetto agli scorsi anni. Sebbene si siano leggermente attenuate, le vulnerabilità su questi mercati persistono”.

 

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