mercoledì 19 Novembre 2025

La Borsa di Milano emerge come protagonista indiscussa nel panorama borsistico continentale, concludendo le contrattazioni con l’indice Ftse Mib in progresso dello 0,70%, attestandosi a quota 40.356 punti, valori che non si registravano dal 2007.

Le Borse europee chiudono fiacche. Milano svetta (+0,7%)

In un contesto europeo generalmente fiacco, dove gli operatori economici focalizzano l’attenzione sulle potenziali iniziative protezionistiche dell’amministrazione Trump in materia di tariffe commerciali, Piazza Affari si distingue con una performance controcorrente.

Le altre piazze europee archiviano una giornata negativa: Francoforte e Parigi cedono entrambe lo 0,47%, mentre Londra arretra dello 0,21%. In controtendenza, insieme a Milano, solo Madrid che avanza dello 0,52%.

Significativo il restringimento del differenziale Btp-Bund, che termina a 101 punti base dopo aver sfiorato durante le contrattazioni la soglia psicologica dei 100 punti (toccando i 99,9), livelli minimi dal 2021. Il rendimento del decennale italiano si attesta al 3,7%, mentre quello tedesco si posiziona al 2,69%.

Sul mercato valutario, l’euro mantiene una posizione sostanzialmente stabile a 1,12 contro il dollaro. Pesante flessione per l’oro, che scambia a 3.182,1 dollari l’oncia con un crollo del 2,04%. In territorio negativo anche il petrolio, con il Light Sweet Crude Oil che viaggia a 63,02 dollari al barile.

A livello di titoli, spiccano nel principale indice milanese Unipol (+2,82%), alla vigilia della pubblicazione dei risultati trimestrali, e Azimut (+2,39%).

Il comparto farmaceutico mostra debolezza, allineandosi al trend settoriale europeo e risentendo delle possibili politiche trumpiane in ambito sanitario: Recordati cede il 2,71% e Diasorin arretra dell’1,99%.

Pressioni ribassiste anche su Hera (-1,18%), Stellantis (-0,78%), Nexi (-0,66%) e Campari (-0,62%).

Performance disomogenee per il settore bancario: in territorio negativo Monte dei Paschi (-0,36%), Popolare di Sondrio (-0,12%) e Banco BPM (-0,05%), mentre brillano Unicredit (+1,92%), Intesa Sanpaolo (+1,40%), Generali (+1,40%), Mediobanca (+0,71%) e BPER (+0,23%).

Positiva Pirelli (+1,09%) nel giorno della pubblicazione dei conti trimestrali.

Tra i titoli a media capitalizzazione, svettano Juventus (+6,59%), RCS (+5,62%), D’Amico (+5,15%) e Comer Industries (+4,29%). Tonfo invece per Alerion Clean Power, che chiude a -10,43% nonostante la conferma delle previsioni per il 2025 e la pubblicazione dei risultati del primo trimestre dell’anno.

 

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