Le piazze finanziarie asiatiche chiudono la settimana in territorio positivo, agganciandosi all’ondata rialzista partita nella seduta precedente da Wall Street.
Mercati asiatici in crescita: bene Hong Kong, Tokyo e Shenzhen
A sostenere il clima di fiducia degli investitori sono stati i dati sull’inflazione statunitense di novembre, risultati nettamente inferiori alle stime. Un quadro che, tuttavia, continua a sollevare qualche perplessità tra gli economisti, complice il rischio di interruzioni legate allo shutdown federale.
A Tokyo l’indice principale ha archiviato la giornata con un progresso dell’1%, in concomitanza con la decisione della Banca del Giappone di incrementare i tassi al livello più alto dal 1995. La mossa ha spinto i rendimenti dei titoli decennali nipponici oltre la soglia del 2%, soglia che non veniva superata da quasi vent’anni.
Tone positivo anche sugli altri listini della regione: Hong Kong mette a segno un +0,9%, Shenzhen sale dell’1%, Shanghai cresce dello 0,4%, mentre Seul registra un aumento dello 0,6% e Sydney avanza dello 0,4%.
Segnali incoraggianti arrivano anche dai future americani: il Nasdaq guadagna lo 0,4%, mentre l’S&P 500 mostra un progresso dello 0,1%. Il rallentamento dell’inflazione negli Stati Uniti alimenta le aspettative di ulteriori tagli ai tassi da parte della Federal Reserve. A migliorare ulteriormente il sentiment contribuiscono anche le indicazioni positive sull’outlook di Micron Technology, che riducono le preoccupazioni legate al settore dell’intelligenza artificiale.