venerdì 5 Luglio 2024

Il Presidente dell’ABI Antonio Patuelli e il Direttore Generale Giovanni Sabatini esprimono soddisfazione per alcuni chiarimenti di Mairead McGuinness, Commissaria europea ai Servizi finanziari, stabilità finanziaria e Unione dei mercati dei capitali, espressi in una lettera a loro indirizzata in risposta ad una lettera dell’ABI in cui erano state espresse preoccupazioni e proposte in relazione alle indicazioni della Commissione Europea sulla Gestione di eventuali crisi bancarie.

Il Presidente Patuelli e il DG Sabatini esprimono apprezzamento in particolare per quanto scrive la Commissaria McGuinness in relazione alla proposta della Commissione che “non presenta la risoluzione come la procedura principale per la gestione di situazioni di crisi” e sul ruolo degli interventi “preventivi” per “prevenire il deterioramento di una crisi bancaria, che per questo possono essere meno onerosi rispetto alle procedure di risoluzione e di liquidazione, quando l’intervento è tempestivo e interviene prima che le perdite giungano a un punto critico”. Inoltre, è positivo, sottolineano Patuelli e Sabatini che “la Commissione Europea intende chiarire quali siano le regole che disciplinano i calcoli del test del minor onere per garantire condizioni di parità a livello UE nell’utilizzo dei fondi dei sistemi di garanzia dei depositi”.

 

Segue testo integrale della lettera della Commissaria McGuinness.

 

Egr. Dott. Patuelli, Egr. Doti. Sabatini, A nome del Commissario Paolo Gentiioni, Vi ringrazio per la Vostra lettera del 2 maggio 2023 in cui condividete le Vostre opinioni sulle proposte legislative della Commissione Europea sulla Gestione della Crisi e Garanzia dei Depositi (CMDI), varate il 18 aprile 2023.

L’obiettivo della riforma è garantire che la crisi di banche di medie e piccole dimensioni possa essere gestita in modo efficace, senza esporre i contribuenti e con ripercussioni minime sull’economia.

La Commissione Europea ha effettuato un’analisi approfondita d’impatto, che è allegata alle proposte legislative, nella quale una valutazione delle norme vigenti conclude che è necessario introdurre modifiche al quadro legislativo CMDI affinché possa conseguire pienamente i suoi obiettivi. Le modifiche presentate nelle proposte di cui si compone il pacchetto CMDI si basano su un ampio lavoro di preparazione e consultazione. Esse sono intese a correggere le carenze individuate nell’applicazione del quadro.

In tale contesto, vorrei chiarire che la proposta CMDI non presenta la risoluzione come la procedura principale per la gestione di situazioni di crisi. Sono introdotte modifiche per meglio inquadrare la valutazione dell’interesse pubblico (PIA), ma non in misura tale da creare una presunzione di procedura di risoluzione.

La proposta CMDI riconosce inoltre il ruolo degli interventi “preventivi”, per prevenire il deterioramento di una crisi bancaria, che per questo possono essere meno onerosi rispetto alle procedure di risoluzione e di liquidazione, quando l’intervento è tempestivo e avviene prima che le perdite giungano a un punto critico. La proposta riconosce anche l’importanza degli “interventi alternativi” in caso di insolvenza nazionale, che possono essere meno costosi rispetto al rimborso dei depositanti coperti dalla garanzia dei depositi, per finanziare un’uscita dal mercato della banca in crisi. In tal senso, il pacchetto di proposte varate dalla Commissione Europea preserva la gamma, il continuum di strumenti per poter gestire ogni situazione di crisi bancaria.

La decisione di sottoporre una banca alla procedura di risoluzione resta di competenza dell’autorità di risoluzione e la definizione dei mandati del Comitato di risoluzione unico Single Résolution Board) e delle autorità nazionali di risoluzione all’interno dell’Unione bancaria non viene modificata. In linea con i principi stabiliti nella BRRD (’) sin dalla sua istituzione, le banche soggette a una procedura di risoluzione dovranno costituire riserve adeguate di passività computabili ai fini del requisito prudenziale del MREL, in linea con la strategia di risoluzione individuata. In tale contesto, le proposte incluse nel pacchetto CMDI chiariscono quali fattori debbano essere presi in considerazione dalle autorità di risoluzione al momento delle calibrazioni dei requisiti MREL, quali, in particolare, il

modello di business di ciascuna banca, il profilo di finanziamento e la profondità del mercato in cui opera. Tali disposizioni, unite alla possibilità, già prevista nel quadro attuale, di applicare periodi transitori adeguati, mirano a introdurre e garantire la necessaria proporzionalità che si dovrebbe applicare quando la strategia di risoluzione applicabile alla banca porta a un’uscita dal mercato (“strategie di trasferimento”, anziché strategie di “open bank bail-in”).

La riforma del CMDI intende promuovere un uso più efficiente, sotto il profilo dei costi, dei fondi finanziati dall’industria per prevenire le crisi bancarie e mira a proteggere meglio i depositanti impedendo la sospensione dell’accesso ai loro depositi. Le proposte armonizzano l’uso dei fondi dei sistemi di garanzia dei depositi, sia all’interno che al di fuori della procedura di risoluzione, al fine di garantire la scelta da parte delle autorità, degli strumenti più adeguati di gestione della crisi, tenendo conto dell’efficienza in termini di costi di ciascuna misura. La Commissione Europea intende chiarire quali siano le regole che disciplinano i calcoli del test del minor onere (least cost test) per garantire condizioni di parità a livello UE nell’utilizzo dei fondi dei sistemi di garanzia dei depositi, assicurando nel contempo una sufficiente protezione di questi fondi. Parallelamente, la modifica alla “gerarchia dei creditori” è una condizione necessaria per poter utilizzare tali fondi nel modo più efficace applicando il test del minor onere, dando nello stesso tempo la priorità all’obiettivo di proteggere i depositanti e la stabilità finanziaria. L’impatto di questa

modifica sul ripristino dei fondi dei sistemi di garanzia dei depositi dipende dal caso specifico e può variare in modo significativo a seconda dell’efficienza delle procedure di insolvenza nazionali, della natura della crisi bancaria e della qualità delle attività e delle passività della banca in caso di crisi.

Vorrei inoltre chiarire che le proposte di riforma non prevedono una modifica della governance e dei poteri decisionali, come indicato nella Vostra lettera.

Infine, il pacchetto CMDI non copre la revisione delle norme sugli “aiuti di Stato”. La Commissione sta effettuando una valutazione della disciplina sugli “aiuti di Stato” per le banche, che dovrebbe essere completata nel primo trimestre del 2024. L’esito di tale valutazione servirà ai fini di un’eventuale revisione della disciplina sugli “aiuti di Stato”. Considerato il rapporto tra la disciplina sulla prevenzione e gestione delle crisi bancarie e quella sugli “aiuti di Stato”, tale eventuale revisione mirerebbe a garantire la coerenza tra le due discipline, tenendo conto degli scenari normativi che saranno definiti nel rinnovato quadro normativo sulla Gestione della Crisi e Garanzia dei Depositi. Rimaniamo a disposizione per ogni necessità di ulteriori approfondimenti e riflessioni su queste importanti questioni.

 

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