Thursday 21 November 2024

Indice di liquiditร  al 176%, grado di qualitร  del patrimonio al 16,2% e livello di redditivitร  che sfiora il 9%: numeri, coefficienti e indici rivelano che sono quasi impossibili impatti significativi sulle banche italiane dalle due crisi che hanno interessato la Silicon Valley Bank negli Stati Uniti e Credit Suisse in Svizzera.ย  E’ quanto emerge dall’analisi della Fabi (Federazione autonoma bancari italiani).

Analisi Fabi: banche italiane solide e meno esposte a turbolenze finanziarie

Una situazione di tranquillitร  che riguarda tutto il settore bancario europeo. La Vigilanza dellโ€™Unione europea e le autoritร  finanziarie del Vecchio continente, che hanno norme piรน stringenti e impongono controlli differenti e maggiori rispetto a quelle dei due Paesi degli istituti falliti, hanno fatto tesoro di quanto accaduto con la precedente crisi globale del 2008 e hanno ampliato il proprio lavoro, chiedendo alle banche di rafforzare soprattutto la loro posizione patrimoniale e i requisiti di liquiditร . Un sacrificio durato anni che perรฒ oggi porta i suoi frutti: gli istituti di credito dellโ€™area euro, che tra lโ€™altro sono per nulla presenti in Silicon Valley Bank, sono solidi e meno esposti alle turbolenze finanziarie di questi giorni. Per comprendere a pieno questa soliditร , รจ sufficiente analizzare i dati relativi a settembre 2022 e che interessano le piรน importanti banche dei principali Paesi europei.

Complessivamente, in Europa sono 111 gli istituti di credito significativi. Il totale degli attivi di questi complessivamente ammonta a ben 27,77 miliardi di euro e quello dei profitti supera i 92 miliardi. Analizzando nel dettaglio le prime quattro nazioni,ย lโ€™Italia con 12 banche significative รจ al quarto posto per totale di attivi (2,8 miliardi di euro) e per profitti (12,87 miliardi di euro), con unย roeย (return on equity) dellโ€™8,95%, al di sopra della media dellโ€™Unione europea. รˆ la Francia il Paese con i valori piรน alti: a fronte di โ€œsoleโ€ 10 banche significative, ha attivi per 9,47 miliardi, profitti per 25,11 miliardi con unย roeย del 6,21%, anche se di quasi due punti percentuali inferiore al dato dellโ€™Italia. La Germania (21 istituti significativi), registra attivi per 5,3 miliardi, profitti per 10,06 miliardi, con unย roeย ancora piรน basso, al 5,19%. Prima dellโ€™Italia, per attivi (3,87 miliardi) e profitti (17,81 miliardi), si colloca la Spagna, che incassa unย roeย al 10,53%.

 

Non sono solo i coefficienti patrimoniali e di redditivitร  a dare uno spaccato ancora piรน preciso di quanto gli istituti europei siano solidi. Dai numeri dei principali istituti di credito italiani, emergono indicazioni piรน che positive e rassicuranti per il settore.

 

Lโ€™Italia, con una massa di attivi pari alla metร  di quella tedesca e a circa un terzo di quella francese, vanta unย roeย (return on equity) superiore non solo alla media europea, ma anche ai principali concorrenti dellโ€™area euro (Italia: 8,95%, media europea: 7,50%),ย una percentuale relativa alย cost/incomeย pari al 64,2%, unย Cet1ย che si attesta in media al 14,7% rispetto allโ€™8% stabilito come valore minimo dalla Bce e unย Tier1ย al 16,2%. Senza dimenticare che gli indici patrimoniali delle banche italiane di minore dimensione raggiungono in taluni casi valori ben piรน alti, a testimonianza che anche le piccole realtร  hanno rafforzato il proprio patrimonio per fronteggiare eventuali altre crisi sistemiche. Tornando ai grandi gruppi bancari, valori simili allโ€™Italia li troviamo in Germania (cost/incomeย al 69,2%,ย Cet1ย al 14,9% eย Tier1ย al 16,1%) e in Francia (cost/incomeย al 67,9%,ย Cet1ย al 15% eย Tier1ย al 16%). La Spagna, invece, mostra piรน โ€œfragilitร โ€ pur rimanendo su valori sufficienti per rispondere a eventuali crisi, ma decisamente piรน bassi delle altre tre nazioni: ilย cost/incomeย รจ al 49,8%,ย Cet1ย al 12,5% eย Tier1ย al 14%.

A questi valori, poi, si aggiungono iย coefficienti relativi aย nplย e liquiditร . Il rapporto tra totale crediti eย non performing loanย dellโ€™Italia si attesta alย 2,6%, dimostrando gli effetti positivi delle politiche diย de-risking, in coerenza con i principali piano industriali delle banche degli ultimi anni. Le banche italiane vantano un profilo di liquiditร  solido e robusto, con un indicatore (Lcr ratio) delย 176%,ย ampiamente distante dal 100% minimo stabilito dalle regole di Basilea.

Questโ€™ultimo si attesta al 147% per la Germania e per la Francia e al 193% per la Spagna. Quanto al rapporto tra crediti eย npl, per le piรน importanti banche tedesche รจ allo 0, 93%, per le francesi allo 1,8% e per le spagnole al 2,7%, mentre per quelle italiane รจ al 2,6%.

Quanto, allโ€™origine dei ricavi deiย 111 istituti di creditoย presi in esame dai dati Bce, complessivamente, gliย interessi nettiย portano nelle casseย 206,9 miliardi di euro, leย commissioni 119,92 miliardi, iย proventiย operativiย 376,07 miliardi. Le 12 banche italiane analizzate si attestano rispettivamente a 24,18 miliardi di interessi netti, 19,46 miliardi di commissioni e 50,06 miliardi di proventi operativi, con un rapporto interessi/ricavi al 48,32% e commissioni/ricavi al 38,87%.

In linea con i dati degli attivi e dei profitti, anche in questo caso lโ€™Italia รจ quarta nellโ€™area euro, dietro a Francia (53,66 miliardi, 41,85 miliardi, 119,07 miliardi e i due rapporti al 45,07% e 35,15%), Spagna (52,98 miliardi, 19,32 miliardi, 74,60 miliardi, 71,01% e 25,91%) e Germania (26,02 miliardi, 19,76 miliardi, 53,75 miliardi, 48,42% e 36,78%). Assieme agli istituti di credito di Germania, Francia e Spagna, quelli italiani vantano un giusto mix di ricavi che, congiuntamente alla qualitร  degli assets e alla buona patrimonializzazione, consente di resistere e di rispondere prontamente ai cambiamenti che intervengono nel contesto economico e nella regolamentazione.

SILEONI: ยซCRUCIALI VIGILANZA EFFICACE, QUALITร€ VERTICI E RUOLO LAVORATORIยป

ยซLa soliditร  finanziaria delle banche italiane dipende da tre fattori cruciali: le regole e i controlli efficaci della vigilanza, la qualitร  professionale dei vertici dei gruppi e la resilienza assicurata dalle lavoratrici e dai lavoratori che con il loro impegno, la serietร  e lo spirito di abnegazione hanno fornito un formidabile contributo alla tenuta e alla stabilitร  del settore bancario italiano in un periodo di profonda trasformazione non privo di incertezze, sia quelle legate alla pandemia sia quelle derivanti dalla guerra in Ucraina. Si tratta di un dato di fatto, di un merito che andrร  adeguatamente riconosciuto, dalle banche, anche dal punto di vista economico, in occasione del rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro che sarร  al centro del prossimo negoziato. Il lavoro ha consentito alle banche italiane di compiere un salto di qualitร  estremamente significativo sotto tutti i punti di vista: per gli indici di liquiditร , la bontร  del patrimonio e il livello di redditivitร , tutti e tre superiori alla media europeaยป commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.

 

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