Thursday 21 November 2024

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Generali ha approvato i risultati preliminari consolidati al 31 dicembre 2022.

Banca Generali: utile netto ricorrente ai massimi (+25%)

L’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa, ha commentato: “Usciamo dall’anno peggiore della storia dei mercati ancora più forti, dimostrando nel confronto con l’industria un’eccellente tenuta delle masse che sottende grandi competenze gestionali e pregi della gamma d’offerta. In particolare, toccano nuovi livelli massimi i servizi di investimento, dalle gestioni patrimoniali alla consulenza evoluta, a conferma della qualità nelle soluzioni a maggiore valore aggiunto che rafforzano la nostra leadership nel private banking. Le voci del conto economico e dello stato patrimoniale fotografano, con la crescita a doppia cifra delle attività ricorrenti e la solidità dei coefficienti patrimoniali, l’eccellenza e la sostenibilità della banca che può contare sulla crescente diversificazione dei ricavi e sul valore degli attivi. Nonostante le incognite economiche e geopolitiche e le pressioni dalle Borse nel 2022, dopo il primo anno siamo in linea, e per certe voci addirittura avanti, rispetto agli ambiziosi obiettivi del nostro piano triennale. L’attenzione e la determinazione che ci arriva dai banker e la fiducia dai clienti ci fanno guardare con ottimismo ai prossimi mesi in cui siamo convinti di continuare a crescere a ritmi superiori a quelli del nostro settore di riferimento”.

RISULTATI ECONOMICI CONSOLIDATI AL 31 DICEMBRE 2022

L’esercizio 2022 si è chiuso con un utile netto consolidato di €213,0 milioni, contro i €323,1 milioni dell’esercizio precedente che aveva beneficiato degli effetti straordinari di mercati finanziari estremamente favorevoli. Al contrario, lo scorso anno è stato caratterizzato da un contesto particolarmente negativo per gli investimenti vista la concomitante discesa di tutte le asset class innescata delle tensioni geopolitiche e dal cambio di paradigma sui tassi per le pressioni inflattive. A parziale compensazione, si segnala il contributo positivo generato dalla progressiva revisione al rialzo del rendimento degli attivi bancari con il rialzo dei tassi d’interesse.

Nonostante lo scenario complesso, Banca Generali ha saputo migliorare la qualità delle proprie voci di business mostrando una crescente sostenibilità finanziaria. L’utile netto ricorrente è infatti salito del 25,2% a €221,1 milioni, rispetto ai €176,6 milioni del 2021.
Tale valore segna un nuovo massimo storico nel percorso di sviluppo sostenibile della banca, superiore alle stime interne e agli obiettivi presentati nel piano triennale. Al risultato hanno contribuito la flessibilità del modello di business e le numerose iniziative messe in atto per favorire la diversificazione e la sostenibilità dei ricavi. A questi si aggiunge una prudente attenzione ai costi che contribuisce a rafforzare l’efficienza operativa supportando la redditività ricorrente.

Guardando nel dettaglio alla voce dei profitti, questi registrano nella componente di utile non- ricorrente un impatto negativo di €8,1 milioni che tiene conto delle condizioni sfavorevoli dei mercati e dell’onere straordinario di €35,3 milioni pagato sulla base dell’accordo quadro raggiunto con l’Agenzia delle Entrate in data 19 settembre 2022 (nella definizione della controversia fiscale legata al trasferimento della delega di gestione di BG Sicav a BGFML nel 2008). L’accordo ha aperto la strada alla piena attuazione delle procedure di Adempimento Collaborativo a cui Banca Generali è stata ammessa a partire dall’esercizio 2020. Attraverso questo approccio, Banca Generali si impegna alla piena collaborazione preventiva con l’autorità fiscale riducendo in modo significativo il rischio di contenziosi futuri, nell’interesse di tutti i suoi stakeholders e in coerenza con i principi di sostenibilità che la Banca ha adottato.

Al netto di tale onere fiscale, l’utile netto non-ricorrente si sarebbe attestato a €27,2 milioni contro i €146,5 milioni dello scorso anno che – come già citato – beneficiava di un contesto differente di mercato.

La posizione patrimoniale si è confermata solida e superiore ai requisiti specifici fissati per la società da Banca d’Italia, nell’ambito del periodico processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP).

Esaminando nello specifico le principali voci di bilancio si segnala quanto segue:

Il margine di intermediazione si è attestato a €639,8 milioni, che si confrontano con i €779,3 milioni dell’esercizio precedente. Il risultato presenta da un lato un sensibile incremento del margine finanziario (€168,3 milioni, +50,3%) e la tenuta delle commissioni nette ricorrenti (€452,2 milioni, +1,2%), mentre dall’altro ha risentito della contrazione delle commissioni variabili dovuta alle condizioni negative dei mercati.

Nello specifico, il margine finanziario ha tratto beneficio della crescita del margine di interesse a €145,0 milioni (+74,0%), sostenuto dall’aumento dei volumi e dei rendimenti del banking book e del portafoglio crediti in scia al rialzo dei tassi d’interesse nell’anno. Gli impieghi fruttiferi sono saliti del 4,9% a €15,8 miliardi e la loro marginalità ha mostrato un progressivo sviluppo nel corso del 2022 raggiungendo i 95bps in chiusura d’anno (+38bps a/a). L’aumento della marginalità è legato in primis alle caratteristiche del portafoglio obbligazionario che rappresenta il 96% delle attività finanziarie e risulta idealmente posizionato per sfruttare il rialzo dei rendimenti grazie alla duration corta (1,2 anni) e all’elevata quota di titoli a tasso variabile (53%). Il portafoglio crediti (€2,5 miliardi, +4,8%) risulta altrettanto favorevolmente esposto al rialzo dei tassi essendo per la quasi totalità costituito da prodotti a tasso variabile.

Le commissioni lorde ricorrenti sono state pari a €940,7 milioni a fine anno, sostanzialmente invariate rispetto all’esercizio precedente (€942,7 milioni). Tale risultato è stato particolarmente supportato dalla diversificazione di prodotto e di servizio perseguita dalla Banca nel corso degli ultimi anni. Le commissioni lorde di gestione hanno mostrato una lieve crescita a €812,9 milioni (+1,1%) grazie alla tenuta delle masse medie e della marginalità nonostante la crescente pressione derivante dalla dinamica dei mercati. Le commissioni bancarie e d’ingresso (€127,8 milioni, – 7,6%) sono state penalizzate dalla contrazione ciclica delle attività più strettamente connesse all’andamento dei listini, in parte compensata dall’aumento delle commissioni legate ai servizi di Consulenza Evoluta (BGPA) e alle attività bancarie tradizionali.

Le commissioni variabili si sono ridotte a €19,3 milioni contro i €220,5 milioni dell’esercizio precedente, toccando il livello più basso degli ultimi dieci anni in risposta alla già citata sfavorevole dinamica dei mercati finanziari nell’anno.

I costi operativi totali hanno raggiunto i €256,5 milioni con un incremento del 5,9% che include €3,5 milioni di oneri straordinari. I costi operativi “core” sono stati pari a €232,9 milioni, di cui €6,1 milioni legati all’avvio di ‘BG Suisse’, e si confermano dunque in linea con le proiezioni di crescita del piano triennale.

Gli indici di efficienza operativa si mantengono su livelli di eccellenza: i costi totali sulle masse sono state pari a 31 bps a fine anno, in leggero rialzo dovuto alla dinamica delle masse di riferimento per l’andamento dei mercati di riferimento, e il Cost/Income ratio, su basi rettificate per le componenti non ricorrenti, è migliorato ulteriormente al 40,8% dal 43,0% dell’esercizio precedente.

Le voci relative ad accantonamenti, contributi ai fondi bancari e rettifiche di valore nette si sono attestate a €53,0 milioni contro i €63,4 milioni dello scorso anno (-16,3%) escludendo gli oneri di natura straordinaria dello scorso anno2. La riduzione è legata principalmente ai minori stanziamenti a copertura degli impegni per indennità contrattuali e incentivazioni pluriennali registrati nel 2022, anche in virtù del rialzo dei tassi di attualizzazione utilizzati per le valutazioni statistico attuariali. Tali minori stanziamenti sono stati parzialmente compensati da maggiori accantonamenti per rischi e oneri -per tenere conto delle condizioni di mercato particolarmente severe che hanno caratterizzato il 2022 – e da maggiori contributi ai fondi interbancari.

RISULTATI ECONOMICI DEL QUARTO TRIMESTRE 2022

L’utile netto del quarto trimestre 2022 è salito a €57,6 milioni dai €52,2 milioni dello scorso anno (+10,4%). A testimonianza della sostenibilità di tale risultato, si evidenzia che l’utile netto ricorrente, che esclude le voci variabili, è cresciuto del 29,2% a €57,6 milioni nel periodo.

Il margine di intermediazione è aumentato del 2,3% a €170,2 milioni, rispetto ai €166,4 milioni del 2021. Sul dato ha influito l’eccezionale crescita del margine di interesse (€57,1 milioni, +214,9%) spinto dal rialzo della redditività degli attivi fruttiferi nel trimestre. Al risultato hanno inoltre contribuito €6 milioni legati alla revisione dei rendimenti del portafoglio di titoli inflation-linked.

I costi operativi sono stati pari a €74,7 milioni, a fronte dei €71,2 milioni del corrispondente periodo dello scorso anno (+4,9%), includendo €0,9 milioni di poste straordinarie. La componente ‘core’ ha raggiunto i €68,3 milioni (contro i €64,2 milioni del quarto trimestre 2021), di cui €2,1 milioni di costi per il piano di crescita in Svizzera.

Il risultato operativo è stato di €95,5 milioni, in lieve aumento rispetto ai €95,2 milioni del quarto trimestre 2021. Il risultato pre-tasse è cresciuto a €78,0 milioni contro i €76,0 milioni dello scorso anno (+2,6%) dopo aver spesato poste per accantonamenti ordinari e straordinari per €16,1 milioni contro i €19,2 milioni dello scorso esercizio.

LA PROPOSTA DI DIVIDENDO

Il CDA ha deliberato di presentare all’Assemblea degli Azionisti programmata, come da calendario finanziario, per il 19 aprile p.v. in prima convocazione la proposta di distribuire dividendi per €192,8 milioni, pari a €1,65 per azione (al lordo delle ritenute di legge) per ognuna delle 116.851.637 azioni emesse e corrispondenti ad un pay-out totale del 90,5% dell’utile consolidato dell’esercizio 2022.

Il calcolo dei dividendi riflette l’applicazione di un pay-out dell’80% sugli utili ricorrenti e del 60% dell’utile non ricorrente sterilizzato dell’importo di €35,3 milioni di imposte versate a saldo dell’Accordo Fiscale siglato lo scorso 19 settembre 2022 con l’Agenzia delle Entrate. Si è ritenuto infatti opportuno non penalizzare la proposta di dividendo per rettifiche che traggono origine da fatti accaduti nel 2008.

La distribuzione, se approvata dall’Assemblea, avverrà con le seguenti modalità:

▪  € 1,00 per azione con data di stacco il 22 maggio 2023; record date 23 maggio 2023, data di pagamento 24 maggio 2023

▪ € 0,65 per azione con data di stacco il 19 febbraio 2024; record date 20 febbraio 2024, data di pagamento 21 febbraio 2024

Al prezzo di chiusura del titolo Banca Generali del 6 febbraio 2023 di €34,1 per azione, il dividendo proposto configura un rendimento del 4,8 %.

Si conferma inoltre che Banca Generali procederà al pagamento della seconda tranche del dividendo 2021 già deliberato e pari a €0,80 per azione con le seguenti modalità: data di stacco il 20 febbraio 2023; record date 21 febbraio 2023, data di pagamento 22 febbraio 2023.

I COEFFICIENTI PATRIMONIALI AL 31 DICEMBRE 2022

Al 31 dicembre 2022, La Banca presenta un CET1 ratio del 15,6% (dal 15,7% del 30 settembre 2022) e un Total Capital ratio (TCR) del 16,7% (dal 16,8% del 30 settembre 2022). Tali coefficienti patrimoniali tengono conto della proposta di distribuzione di un dividendo per azione di €1,65 che corrisponde ad un pay-out ratio del 90,5% dell’utile consolidato 2022.

Tali coefficienti patrimoniali risultano superiori ai requisiti specifici fissati per il Gruppo da Banca d’Italia (CET 1 ratio all’8,0% e Total Capital Ratio al 12,3%), nell’ambito del periodico processo di revisione e valutazione prudenziale SREP per il 2023.

L’indicatore di leva finanziaria (Leverage) della Banca al 31 dicembre 2022 si posiziona al 4,3% (dal 4,2% del 30 settembre 2022) confermandosi sostanzialmente stabile e ampiamente sopra i requisiti regolamentari.

Gli indicatori di liquidità della banca si mantengono su livelli di eccellenza: il Liquidity Coverage ratio (LCR) si conferma al 338% (dal 363% del 30 settembre 2022) e il Net Stable Funding ratio (NSFR) al 203% (dal 215% del 30 settembre 2022).

RISULTATI COMMERCIALI

Le masse totali di Banca Generali al 31 dicembre 2022 si sono attestate a €83,1 miliardi (-3,1%), mostrando una buona tenuta in un anno straordinariamente complesso e caratterizzato da pesanti perdite tanto per i mercati azionari che per quelli obbligazionari.

Le soluzioni gestite, le più esposte alla correzione dei mercati, hanno toccato a fine anno i €40,1 miliardi (-9,4%). Nell’ambito di queste, si evidenzia il forte incremento della componente investita in prodotti dedicati alla sostenibilità (ESG). Questi ammontano infatti a €12,9 miliardi, rappresentando il 32,2% delle soluzioni gestite complessive. Si precisa che a fine periodo è intervenuta una variazione nel perimetro di rendicontazione dei prodotti ESG. L’analisi è stata infatti estesa a tutti i prodotti ex art.8/art.9 SFDR in catalogo mentre precedentemente il perimetro rendicontato si riferiva esclusivamente ai fondi ex art.8/art.9 SFDR inclusi nella piattaforma proprietaria di Banca Generali dedicata alle soluzioni ESG. Il cambio di perimetro ha comportato che le strategie rendicontate siano passate da circa 260 a circa 800 a fine 2022.

I prodotti assicurativi tradizionali (Ramo I) sono risultati pari a €15,3 miliardi (-5,6%) risentendo, temporaneamente, del rialzo dei rendimenti obbligazionari.

La componente amministrata è salita a €27,6 miliardi (+9,5%), di cui €12,1 miliardi (+1,2%) in conti correnti e €15,5 miliardi (+16,9%) in conti amministrati (AuC). La crescita di quest’ultimi è stata favorita dallo straordinario movimento al rialzo della curva dei tassi a breve e medio termine che la Banca ha accompagnato con un potenziamento dell’offerta di advisory sui titoli e portafogli obbligazionari attraverso i propri servizi di Consulenza Evoluta.

A questo proposito, si segnala l’ottimo risultato delle masse in Consulenza Evoluta (BGPA) che a fine dicembre ammontavano a €7,4 miliardi, in aumento dell’1,3% rispetto al dato di fine 2021 nonostante la difficile performance dei mercati finanziari. La loro incidenza sulle masse totali è salita all’8,9% (dall’8,5% di fine 2021).

La raccolta netta totale del 2022 si è confermata solida a €5,7 miliardi, attestandosi al 7% delle masse di inizio periodo. Il risultato è positivo data la complessità del periodo e conferma ancora una volta la capacità e l’esperienza dei Consulenti di Banca Generali di seguire e supportare le scelte di investimento dei propri clienti in qualsiasi contesto di mercato.

Nell’anno la raccolta è stata indirizzata principalmente verso i conti amministrati che hanno cumulato €4,3 miliardi, più che quadruplicando le masse raccolte nell’esercizio precedente. Tale risultato riflette la volontà di cogliere le opportunità di mercato indotte dall’avvio straordinario di politiche monetarie particolarmente restrittive da parte delle Banche Centrali a livello internazionale.

I flussi netti in soluzioni gestite sono stati pari a €2,0 miliardi, di cui €0,8 miliardi realizzati nell’ultimo trimestre dell’anno con il lancio di un’ampia gamma di nuovi prodotti, in particolare contenitori finanziari e fondi retail, espressamente pensati per gestire in modo dinamico la componente obbligazionaria e favorire un graduale aumento delle posizioni di rischio.

Anche i nuovi flussi in Consulenza Evoluta sono stati particolarmente soddisfacenti nel corso dell’anno attestandosi a €940 milioni, di cui €557 milioni nel quarto trimestre in virtù del rafforzamento dell’offerta di consulenza sull’obbligazionario e i digital portfolios.

In termini di canali di acquisizione, il 79% della raccolta da inizio anno è stato realizzato dalla struttura esistente di Consulenti finanziari di Banca Generali3, dato che testimonia ancora una volta la proattività e qualità dei professionisti della rete.

RACCOLTA NETTA AL 31 GENNAIO 2023

La raccolta di gennaio è stata pari a €417 milioni. Nel mese viene confermata la crescita dei conti amministrati (€484 milioni) per la propensione degli investitori alla ricerca di protezione in un clima di persistente volatilità, oltre che per le rinnovate opportunità offerte dal nuovo scenario dei titoli obbligazionari.

Le soluzioni gestite si sono attestate a €53 milioni con un significativo contributo dei fondi retail e dei contenitori finanziari, che hanno registrato una raccolta complessiva di €74 milioni.

Le masse in Consulenza Evoluta (BGPA) hanno sfiorato i €7,7 miliardi a fine mese (+4,0% da inizio anno).

 

PREVEDIBILE EVOLUZIONE DELLA GESTIONE

Nonostante la turbolenza e l’incertezza che ha caratterizzato il 2022, la Banca rimane in linea con gli obiettivi per il triennio 2022-2024 comunicati ai mercati in occasione dell’Investor Day 2022:

  • –  Crescita dimensionale (Consistent Growth): stima per il triennio 2022-2024 di un flusso cumulato di raccolta netta compreso tra €18,0-€22,0 miliardi;
  • –  Crescita reddituale (Profitable Growth): obiettivo di generare una crescita media ponderata (CAGR) degli utili ricorrenti pari al 10-15% nell’arco del triennio 2022-2024;
  • –  Crescita remunerativa (Remunerative Growth): distribuire dividendi in crescita nell’arco del piano, sulla base della Dividend Policy approvata:
    1. Pay-out degli utili fissato secondo i seguenti criteri: ▪ 70-80%sullaquotadiutiliricorrenti;
      ▪ 50-100%sullaquotadiutilivariabili.
    2. Meccanismo di pagamento dei dividendi suddiviso in due tranche:
      • ▪  1° Tranche: Anno T / 2° Trimestre;
      • ▪  2° Tranche: Anno (T+1) / 1° Trimestre.
        Su queste basi e alla luce delle previsioni di utili, la Banca conferma l’obiettivo di distribuire €7,5-

        €8,5 per azione di dividendi cumulati nel periodo 2022-2025 (vista per cassa).

 

 

 

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