lunedì 8 Luglio 2024

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Profilo S.p.A. riunitosi oggi ha esaminato i dati preliminari individuali e consolidati al 31 dicembre 2022.

Banca Profilo: utile 2022 a 11 milioni di euro. Salgono i ricavi (+6%)

Risultati consolidati preliminari dell’esercizio 2022

Al 31 dicembre 2022, Banca Profilo e le sue controllate chiudono l’esercizio, caratterizzato dall’instabile contesto geopolitico fortemente influenzato dal conflitto Russia-Ucraina, con un utile netto pari a 11,1 milioni di euro (-5,0% a/a), in riduzione di 0,6 milioni di euro rispetto al risultato dello scorso esercizio, ma in crescita di 1,7 milioni di euro (+18,2% a/a) al netto degli utili non ricorrenti relativi alla cessione della controllata svizzera nel 2021. I risultati in crescita nonostante lo scenario avverso rispetto a quanto sperimentato nel 2021 confermano la validità del business model nel generare risultati economici positivi con ridotta volatilità anche in scenari di mercato altamente instabili, mantenendo un’elevata solidità patrimoniale. Si conferma altresì l’assenza di esposizioni dirette da parte del Gruppo nei confronti dell’Ucraina e della Russia, sia nell’attività creditizia sia nella detenzione di strumenti finanziari.

La raccolta totale clientela, inclusa la Raccolta Fiduciaria netta, si attesta a 5,6 miliardi di euro (-3,7% a/a), in diminuzione di circa 0,3 miliardi di euro rispetto ai 5,9 miliardi di euro del 31 dicembre 2021, in funzione della riduzione di valore della raccolta indiretta a seguito del calo dei mercati e nonostante una raccolta netta positiva del Private Banking per 173 milioni di euro.

La raccolta diretta si incrementa di 61,2 milioni di euro passando dai 985,1 milioni di euro del 31 dicembre 2021 ai 1.046,3 milioni di euro del 31 dicembre 2022. La raccolta indiretta, esclusa la Raccolta Fiduciaria netta, diminuisce di 0,2 miliardi di euro, passando dai 4,1 miliardi di euro del 31 dicembre 2021 ai 3,9 miliardi di euro del 31 dicembre 2022 (-6,7%). Al suo interno il risparmio amministrato si attesta a 3,1 miliardi di euro (-8,2%) e le gestioni patrimoniali (al netto della raccolta diretta) ammontano a 787 milioni di euro (-0,4%).

Il totale ricavi netti al 31 dicembre 2022 è pari a 70,6 milioni di euro (+6,2%), in crescita di 4,1 milioni di euro rispetto ai 66,5 dell’anno precedente, nonostante condizioni dei mercati finanziari sostanzialmente opposte, a conferma della ridotta volatilità della grandezza, anche grazie alla diversificazione delle fonti di ricavo.

Il margine di interesse alla fine del 2022 è pari a 41,1 milioni di euro (+136,4%) in crescita rispetto ai 17,4 milioni di euro del passato esercizio. Il significativo incremento è dovuto (i) al maggior contributo derivante dai titoli di debito del banking book, in particolare sui titoli governativi legati all’inflazione a seguito del forte rialzo registrato da quest’ultima grandezza, (ii) all’impatto della stessa inflazione sui titoli del trading book a compensazione di minori ricavi nella voce risultato dell’attività finanziaria come infra rappresentato; (iii) alla crescita degli impieghi gestiti dall’Investment banking e garantiti dallo Stato, e (iv) alla dinamica dei tassi che ha favorito la redditività della raccolta diretta nell’ultimo trimestre.

Le commissioni nette sono pari a 23,9 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato del 2021 (-17,5%). Il risultato è dovuto principalmente alle minori commissioni da collocamenti di prodotti alternativi e illiquidi e da minori quotazioni sui mercati nei Capital Market, entrambi ridotti nell’esercizio a seguito dall’incertezza generata dall’andamento fortemente negativo di tutti i mercati, e alla riduzione delle masse in gestione e consulenza nel Private Banking.

Il risultato netto dell’attività finanziaria e dei dividendi, pari a 4,7 milioni di euro, è in riduzione di 14,9 milioni rispetto ai 19,6 milioni dello scorso esercizio. La significativa diminuzione registrata su tale voce è da leggersi unitamente all’incremento registrato sul margine di interesse, in relazione ai diversi impatti delle strategie operate nella gestione dei portafogli nel corso dell’esercizio. La riduzione registrata dalla voce trova infatti parziale compensazione nell’incremento del margine di interesse per circa 5,1 milioni di euro sui titoli obbligazionari italiani legati all’inflazione classificati nel trading book. Oltre a questo elemento, il calo è attribuibile a minori ricavi derivanti dall’andamento sfavorevole dei mercati finanziari rispetto all’andamento particolarmente positivo del 2021, in particolare sul portafoglio di trading azionario, nonché ai minori realizzi registrati nell’esercizio dalla cessione dei titoli di debito nei portafogli di banking book.

Il saldo degli altri proventi e oneri di gestione, pari a 0,9 milioni di euro, è in crescita rispetto al dato del 31 dicembre 2021 (+59,5%) principalmente per i minori oneri diversi per la clientela.

L’aggregato dei costi operativi è pari a 52,2 milioni di euro, in crescita rispetto ai 49,7 milioni di euro del 2021 (+5,0%). L’incremento è da attribuirsi principalmente alle attività progettuali e agli investimenti su risorse umane in coerenza con gli investimenti previsti nel Piano Industriale. Le spese del personale aumentano di 1,1 milioni di euro passando dai 28,8 milioni di euro del 2021 ai 29,9 milioni di euro del 2022 (+3,7%). L’incremento è da attribuirsi principalmente agli investimenti fatti in risorse umane (+9 risorse) e alla loro valorizzazione. Alla fine del 2022 le altre spese amministrative, al netto degli oneri finalizzati al mantenimento della stabilità del sistema bancario riclassificati in apposita voce, sono pari a 20,1 milioni di euro e si incrementano di 1,5 milioni di euro rispetto al 2021. L’incremento è da attribuirsi principalmente alle varie iniziative di trasformazione digitale dei processi della Banca, alla locazione software e data provider (in parte colpiti dal deprezzamento dell’euro rispetto al dollaro), all’effetto inflattivo su alcune voci di costo nonché alle maggiori consulenze legate ai principali progetti in corso.

Le rettifiche di valore su immobilizzazioni, pari a 2,3 milioni di euro, sono in linea rispetto a quelle dello scorso esercizio (-1,5%).

Il risultato della gestione operativa, pari a 18,4 milioni di euro (+9,6%) è in crescita di 1,6 milioni di euro rispetto alla fine dello scorso anno, equivalente ad un cost income del 74,0% in miglioramento rispetto al 74,8% del 2021.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri sono negativi per 2 migliaia di euro e si riferiscono principalmente all’effetto netto rilevato nell’impairment sulle garanzie rilasciate.

Le rettifiche e le riprese di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e su attività finanziare valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva al 31 dicembre 2022 sono pari a 1.534 migliaia di euro di rettifiche nette. Il dato al 31 dicembre 2021 era pari a 1.274 migliaia di euro di rettifiche. Nel 2022 si sono registrate rettifiche di valore nette per 502 migliaia di euro su limitate posizioni creditizie deteriorate, per 306 migliaia di euro sul portafoglio titoli e per 726 migliaia di euro su crediti in bonis. Si precisa altresì che il portafoglio crediti della Banca, costituito principalmente da finanziamenti Lombard e in misura minore da mutui ipotecari e finanziamenti garantiti dallo Stato, è caratterizzato da esposizioni con ampi livelli di garanzie che, nonostante la volatilità di mercato, il perdurare della pandemia da Covid-19 ed il protrarsi del conflitto Russia-Ucraina, non hanno subito oscillazioni significative nel rischio di credito e nelle relative garanzie.

Nel 2022, l’utile al lordo delle imposte è pari a 16,9 milioni di euro (+9,1%) in crescita rispetto ai 15,5 milioni di euro rilevati nel 2021.

Le imposte dell’esercizio, al netto di quelle calcolate sugli oneri finalizzati al mantenimento della stabilità del sistema bancario riclassificati in apposita voce, sono pari a 5,0 milioni di euro. Al lordo di tale riclassifica il tax rate è pari al 29,6%

La voce oneri riguardanti il sistema bancario comprende i contributi finalizzati al mantenimento della stabilità del sistema bancario (Fondi di Risoluzione e Fondo Interbancario Tutela dei Depositi) esposti al netto delle imposte ed è pari a 711 mila euro, in diminuzione rispetto ai 930 mila euro di dicembre 2021. L’importo è sostanzialmente composto dal contributo ordinario al Fondo di Risoluzione Unico per l’esercizio 2022, pari a 0,8 milioni di euro al lordo delle imposte. Il dato al 31 dicembre 2021 comprendeva altresì il contributo addizionale per Fondo Nazionale di Risoluzione Unico per un ammontare pari a 0,3 milioni di euro.

L’utile dei gruppi di attività in via di dismissione al 31 dicembre 2021 rappresentava il contributo fornito nell’anno da Banque Profil de Gestion, risultato positivo per 2,3 milioni di euro in prevalenza legato alla plusvalenza da cessione. Si evidenzia che in data 1° giugno 2021 è stato perfezionato il closing dell’operazione di cessione della totalità delle azioni detenute dalla Banca in BPdG a favore degli azionisti di One Swiss Bank e che a decorrere da tale data è stato effettuato il deconsolidamento.

Il Gruppo Banca Profilo chiude il 2022 con un utile netto consolidato di 11,1 milioni di euro, in riduzione di 0,6 milioni di euro (-5,0%) rispetto al 2021. Al netto della plusvalenza realizzata nel primo semestre 2021 dalla vendita della controllata svizzera per 2,3 milioni di euro, la crescita dell’utile netto risulta pari al 18,2%.

Lo Stato Patrimoniale Consolidato al 31 dicembre 2022 evidenzia un Totale dell’Attivo pari a 1,9 miliardi di euro contro gli 1,7 miliardi di euro di fine dicembre 2021 (+13,3%) principalmente a seguito dell’aumento dei crediti clientela (+24,3%) e delle attività finanziarie (+6,7%). Il Patrimonio Netto del Gruppo è pari a 160,6 milioni di euro contro i 163,9 milioni di euro del 31 dicembre 2021 (-2,0%) in limitato calo in funzione della distribuzione di dividendi e riserve nel 2022 e alla diminuzione della riserva di valutazione HTCS, in parte compensati dall’utile del 2022.

I Fondi Propri consolidati di Banca Profilo alla data del 31 dicembre 2022 sono pari a 133,7 milioni di euro, con un CET 1 Ratio consolidato del 22,7%, calcolato in base alle disposizioni transitorie previste a seguito dell’entrata in vigore del principio contabile IFRS 9. Il CET 1 Capital Ratio consolidato fully loaded è pari al 22,6%, largamente superiore ai requisiti normativi e tra i più elevati della categoria. La riduzione rilevata sul CET1 ratio di circa 293 bps, rispetto al 25,6% di fine dicembre 2021, è imputabile principalmente alla riduzione dei Fondi Propri a seguito della distribuzione di riserve (per circa 5,9 milioni di euro), dalla variazione negativa della Riserva di valutazione HTCS registrata nell’anno (per circa 5,2 milioni di euro) nonché alla maggiore deduzione a seguito del versamento in c/futuro aumento di capitale di Tinaba effettuato ad inizio luglio 2022 (per 2,25 milioni di euro). Le attività di rischio ponderate, sostanzialmente invariate rispetto al dato di fine anno 2021, evidenziano nell’esercizio una riduzione sui rischi di mercato compensata dall’incremento sul rischio di credito, in linea con le previsioni del Piano Industriale. Tali indicatori non tengono conto del risultato d’esercizio 2022.

L’indicatore di liquidità LCR (Liquidity Coverage Ratio), determinato sul perimetro prudenziale consolidato, risulta ampiamente superiore al 100%, in particolare al 31 dicembre 2022 l’indice è pari a 201,9% circa.

Risultati consolidati per settore di attività

Private Banking

Il settore Private Banking chiude il 2022 con ricavi netti per 26,5 milioni di euro, in crescita rispetto ai 25,6 milioni di euro del precedente esercizio (+3,3%). Il risultato è principalmente dovuto alla contribuzione da raccolta diretta a seguito del rialzo dei tassi di mercato nel secondo semestre, alle commissioni di custodia e commissioni ricorrenti relative ai prodotti alternativi. Risultano in diminuzione le commissioni da collocamenti di prodotti alternativi e illiquidi e le commissioni ricorrenti legate alle masse che hanno subito una riduzione a causa delle performance dei mercati finanziari.

Le masse complessive del Private sono pari a 5,2 miliardi di euro, in diminuzione del 4,9%, nonostante una raccolta netta positiva per 172,6 milioni di euro. La raccolta fiduciaria netta ammonta a 745,2 milioni di euro, in linea con il dato dello scorso anno (+0,3%).

I costi operativi sono pari a 21,9 milioni di euro, in aumento dell’8,9% rispetto ai 20,1 milioni di euro dello scorso esercizio nei costi del personale. A seguito di un affinamento metodologico nei costi operativi al 31 dicembre 2022 sono ricompresi 0,8 milioni di oneri che hanno un diretto collegamento con l’area di business. Anche il dato comparativo dell’esercizio 2021 riallocato nei costi operativi del Private Banking e precedentemente allocato nel Corporate Center è pari a 0,8 milioni di euro.

L’area chiude con un risultato della gestione operativa pari a 4,6 milioni di euro in diminuzione rispetto ai 5,5 milioni di euro del precedente esercizio.

Investment Banking

Il settore Investment Banking chiude il 2022 con ricavi netti per 5,7 milioni di euro, in crescita rispetto ai 5,5 milioni di euro del precedente esercizio (+3,1%). Il risultato è stato ottenuto mediante l’incremento dei volumi degli impieghi assistiti da garanzia dello Stato (MCC/SACE) e degli acquisti di crediti fiscali “Superbonus 110%”, nonché un aumento delle commissioni ongoing relative ai mandati di Capital Market.

Gli impieghi sono pari a 152,0 milioni di euro, in crescita di 102,4 milioni di euro (+206,4% a/a) rispetto al 2021. In particolare, i finanziamenti garantiti dallo stato si attestano a 97,6 milioni di euro (+157,6% a/a), mentre gli acquisti di crediti fiscali relativi al “Superbonus 110%” si attestano a 45,9 milioni di euro.

I costi operativi sono pari a 2,9 milioni di euro, in crescita rispetto ai 2,3 milioni di euro dello scorso esercizio (+29,5%) nei costi del personale a seguito del rafforzamento del team sulle nuove attività. A seguito di un affinamento metodologico nei costi operativi al 31 dicembre 2022 sono ricompresi 0,4 milioni di oneri che hanno un diretto collegamento con l’area di business. Il dato comparativo dell’esercizio 2021 riallocato nei costi operativi dell’Investment Banking e precedentemente allocato nel Corporate Center è pari a 0,3 milioni di euro.

L’area chiude con un risultato della gestione operativa pari a 2,8 milioni di euro, in calo rispetto ai 3,2 milioni di euro del precedente esercizio.

Finanza

I ricavi netti nel 2022 ammontano a 36,5 milioni di euro, contro i 36,3 milioni di euro dello scorso esercizio (+0,7%) sostanzialmente in linea con i risultati record dello scorso anno ma ottenuti in un contesto di mercati finanziari molto più complicato con andamenti sostanzialmente opposti, a riprova della capacità di diversificare e coprire attivamente i rischi. Il portafoglio di Trading risulta in flessione rispetto all’esercizio precedente (-33%) soprattutto nel desk Equity Prop a causa del contributo negativo apportato dalle strategie direzionali in seguito alle performance negative dei mercati azionari. Contributo positivo sia del desk di Equity Market Making grazie al posizionamento favorevole sulla curva di volatilità sia del desk di Credit ottenuto principalmente mediante strategie di arbitraggio su governativi italiani con esposizione aperta al rialzo di inflazione. L’attività di intermediazione (+3%) è in lieve aumento rispetto all’anno precedente dove il desk Bond Sales si conferma il principale centro di ricavo. Il banking book registra una performance superiore rispetto allo scorso anno (+24%) grazie all’elevata redditività implicita dei portafogli ottenuta anche mediante l’introduzione di titoli legati all’inflazione, oltre alle plusvalenze realizzate nel primo trimestre.

I costi operativi aumentano del 14,2% passando dai 12,4 milioni di euro del 31 dicembre 2021 ai 14,2 milioni di euro del 31 dicembre 2022, anche a causa degli investimenti effettuati per l’enhancement della piattaforma informatica. A seguito di un affinamento metodologico nei costi operativi al 31 dicembre 2022 sono ricompresi 1,1 milioni di oneri che hanno un diretto collegamento con l’area di business. Il dato comparativo dell’esercizio 2021 riallocato nei costi operativi dell’area finanza e precedentemente allocato nel Corporate Center è pari a 0,8 milioni di euro.

Alla fine del 2022, il risultato della gestione operativa è positivo per 22,3 milioni di euro e risulta in riduzione del 6,4% rispetto al passato esercizio

Digital Bank

I ricavi netti nel 2022 ammontano a 399 migliaia di euro, in crescita rispetto al risultato del 2021 per effetto del margine di contribuzione della raccolta diretta positivo per 488 migliaia di euro a seguito del rialzo dei tassi nel secondo semestre, dell’incremento delle masse in Robogestioni (+13%) con un conseguente aumento delle commissioni di gestione che ammontano a 244 migliaia di euro (+115%) e da altre voci di ricavo quali il transato Alipay e le commissioni su altri servizi innovativi. Al 31 dicembre 2022 il numero di utenti sulla piattaforma in collaborazione con Tinaba è cresciuto da inizio anno del 32%. In crescita anche tutti i KPI di business relativi all’utilizzo dell’app con un incremento significativo delle transazioni digitali, del transato della carta, dei clienti gold (utilizzatori ricorrenti) e dell’utilizzo delle funzionalità a valore aggiunto.

Al 31 dicembre 2022 i costi operativi per lo sviluppo dell’Area Canali Digitali, in collaborazione con Tinaba, sono pari a 5,0 milioni di euro, in limitata crescita rispetto ai 4,9 milioni di euro dell’esercizio precedente (+2,3%), nonostante la significativa crescita delle attività. Il risultato è stato ottenuto grazie agli efficientamenti dei processi operativi in corso d’anno, a rinegoziazioni con i partner e ad un utilizzo estensivo della robotica. A seguito di un affinamento metodologico nei costi operativi al 31 dicembre 2022 sono ricompresi 0,3 milioni di oneri che hanno un diretto collegamento con l’area di business. Anche il dato comparativo dell’esercizio 2021 riallocato nei costi operativi della Digital Bank e precedentemente allocato nel Corporate Center è pari a 0,3 milioni di euro.

Corporate Center

Il Corporate Center chiude il 2022 con un risultato della gestione operativa negativa per 6,7 milioni di euro rispetto ai 10,9 milioni di perdita del 31 dicembre 2021. I costi operativi sono pari a 8,3 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 10,1 milioni di euro dell’anno precedente anche a seguito del diverso criterio di allocazione degli uffici con un diretto collegamento alle aree di business. Infatti, a seguito di un affinamento metodologico nei costi operativi erano precedentemente ricompresi 2,4 milioni di oneri che avevano una diretta attinenza o un diretto collegamento con le diverse aree di business. Ai fini di una migliore comparazione con il dato di fine anno, i medesimi costi operativi sono stati riallocati come costi indiretti alle diverse divisioni di business secondo i nuovi criteri adottati.

Banca Profilo S.p.A.: risultati individuali al 31 dicembre 2022

La Banca chiude l’esercizio 2022 con un risultato netto di 10,6 milioni di euro, in diminuzione di 5,9 milioni di euro rispetto al 2021, con andamenti coerenti con quanto rappresentato nel commento dei risultati consolidati, al netto della differenza tra dividendi infragruppo pari a 5,1 milioni di euro nel 2021 e 0,6 milioni di euro nel 2022. L’utile dell’esercizio, al netto degli effetti registrati nel 2021 sulla controllata svizzera (dividendo straordinario, utile da cessione), è in crescita di 1,4 milioni di euro (+15,2%).

All’interno dei ricavi netti, il margine di interesse, pari a 41,5 milioni di euro (+135,3%), registra un incremento di 23,8 milioni di euro. Le commissioni nette, pari a 22,6 milioni di euro, sono in diminuzione del 18,6% rispetto allo scorso esercizio. Il risultato netto dell’attività finanziaria e dei dividendi è pari a 5,3 milioni di euro (-78,6%) e si riduce di 19,4 milioni di euro rispetto il risultato del 2021, che comprendeva il dividendo staccato dalla controllata Svizzera per 4,4 milioni di euro. Il saldo degli altri proventi e oneri di gestione pari a 0,9 milioni di euro è in crescita del 69,4% rispetto al 2021.

I costi operativi, pari a 52,7 milioni di euro, sono in crescita del 5,2% rispetto all’anno precedente. Al loro interno, le spese del personale sono pari a 29,2 milioni di euro (+3,7%) in crescita rispetto ai 28,2 milioni di euro del 2021; le altre spese amministrative, al netto degli oneri finalizzati al mantenimento della stabilità del sistema bancario riclassificati in apposita voce, sono pari a 19,6 milioni di euro contro i 18,1 milioni di euro del 31 dicembre 2021 (+8,4%); le rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali sono pari a 3,9 milioni di euro, in linea col dato al 31 dicembre 2021.

Il risultato della gestione operativa, pari a 17,5 milioni di euro, è in riduzione del 14,3% rispetto al risultato dello scorso esercizio.

Le rettifiche e le riprese di valore nette di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva sono pari a 1,6 milioni di euro di rettifiche nette. Il dato lo scorso anno era pari a 1,3 milioni di euro di rettifiche nette.

Le imposte dell’esercizio, al netto di quelle calcolate sugli oneri finalizzati al mantenimento della stabilità del sistema bancario riclassificati in apposita voce, sono pari a 4,6 milioni di euro.

La voce oneri riguardanti il sistema bancario comprende i contributi finalizzati al mantenimento della stabilità del sistema bancario (Fondi di Risoluzione e Fondo Interbancario Tutela e Depositi) esposti al netto delle imposte, ed è pari 0,7 milioni di euro, in diminuzione rispetto al dato del passato esercizio (-23,5%). L’importo è principalmente composto dai contributi ordinario al Fondo di Risoluzione Unico per l’esercizio 2022, pari a 0,8 milioni di euro al lordo delle imposte.

Lo Stato Patrimoniale della Banca al 31 dicembre 2022 evidenzia un Totale dell’Attivo pari a 1.889,6 milioni di euro contro i 1.670,8 milioni di euro del 31 dicembre 2021 (+13,1%). Il Patrimonio Netto è pari a 158,4 milioni di euro contro i 162,2 milioni di euro del 31 dicembre 2021 (-2,4%).

Prevedibile evoluzione della gestione

Banca Profilo, in data odierna, ha approvato il budget per l’esercizio 2023, basato sulle linee guida strategiche del Piano Industriale 2020-2023, pro-formato per l’uscita della controllata svizzera, confermando i principali obiettivi economici con un aggiornamento dei driver previsti per il 2023 alla luce dei risultati conseguiti nel 2022, delle evoluzioni dei mercati in cui il Gruppo è attivo e tenendo conto dei nuovi scenari macro-economici attesi, in particolare della futura dinamica dei tassi di interesse e dell’inflazione.

Infatti, l’evolversi in maniera rapida delle condizioni macroeconomiche degli ultimi mesi ha modificato alcune assunzioni iniziali alla base dell’attuale Piano Industriale modificando la struttura dei costi/ricavi nelle voci di conto economico. L’attuale contesto in cui la banca si trova ad operare è caratterizzato da forte incertezza, legata all’impatto del crescente costo di finanziamento per imprese e privati, al minor potere d’acquisto delle famiglie dovuto alla crescita dell’inflazione, al maggior costo dell’energia e delle materie prime e al perdurare del conflitto Russia-Ucraina che potrebbe portare ad un indebolimento dell’attività economica in Europa e in Italia arrivando ad un possibile scenario di stagflazione o crescita negativa. L’avvenuto ritorno a tassi positivi, unitamente alla dinamica positiva degli impieghi perseguiti da Banca Profilo e alla significativa posizione attiva su titoli di stato italiani correlati all’inflazione continueranno a favorire la significativa crescita del margine di interesse. La misura di tale crescita sarà correlata alla capacità di mantenere la raccolta a costi contenuti. Di contro l’inflazione avrà un impatto sulle spese amministrative e l’attuale scenario di incertezza sulle prospettive di crescita potrebbe portare ad un aumento della rischiosità degli attivi con una crescita delle rettifiche su crediti.

Seppur con una struttura diversa dei costi/ricavi nelle voci di conto economico per le motivazioni sopra descritte i target previsti dal budget 2023 presentano risultati sostanzialmente in linea con gli obiettivi economici del Piano Industriale dello scenario “best”. Il budget non include ipotesi di operazioni di crescita esterna e ipotizza il proseguimento dell’attuale business model anche nello scenario di attesa uscita dell’attuale azionista di controllo. Si evidenzia in proposito, facendo seguito a quanto già riportato nel comunicato del 3 novembre 2022, che il Consiglio di Amministrazione di Banca Profilo nella seduta odierna ha preso atto che proseguono le attività della Capogruppo Arepo BP, con l’assistenza degli advisor Lazard e Wepartner, per la selezione di primari soggetti interessati ad acquisire una partecipazione nel capitale sociale di Banca Profilo in un’ottica di ulteriore sviluppo ed efficientamento della medesima.

Nel budget 2023 sono confermati: (i) il rafforzamento delle attività di Private Banking tramite una strategia di crescita organica e lo sviluppo degli ulteriori nuovi prodotti e servizi previsti nel Piano, (ii) lo sviluppo dell’Investment Banking sia attraverso i servizi previsti da Piano sia quelli attivati nell’ultimo anno, in particolare i crediti garantiti dallo Stato e l’acquisto di crediti fiscali, (iii) il consolidamento della Finanza con il consolidamento delle strategie dei banking book, lo sviluppo dell’Intermediazione e delle sinergie con il Private Banking tramite l’emissione di certificati, e (iv) la crescita della Digital Bank con Tinaba attraverso l’aumento della customer base e l’offerta di nuovi prodotti e servizi mirati a generare ricavi.

Rischio Geopolitico

L’evoluzione del contesto geo-politico riscontratosi a partire dalle ultime settimane di febbraio 2022 in seguito all’avvio del conflitto Russia-Ucraina richiede una valutazione degli impatti diretti e potenziali sul Gruppo derivanti dall’evolversi di tale contesto.

In continuità con quanto rappresentato nella Relazione Finanziaria Annuale al 31 dicembre 2021 e con l’informativa resa nel corso del 2022, si evidenzia che l’esposizione diretta del Gruppo verso controparti russe o ucraine continua ad essere nulla, in quanto l’Area Finanza non ha controparti residenti in tali giurisdizioni né investimenti in obbligazioni o azioni di emittenti residenti nei due Paesi o denominati in rubli e, con riferimento all’attività creditizia, non ci sono finanziamenti erogati a clienti russi o ucraini o a imprese che operino direttamente con quei mercati. Non si è pertanto dovuto procedere ad implementare valutazioni specifiche su singole attività o passività iscritte nello stato patrimoniale del Gruppo.

Il perdurare del conflitto Russia-Ucraina e del regime sanzionatorio potrebbe tuttavia avere effetti pesanti sul sistema produttivo italiano, legato al costo dell’energia e di alcune materie prime (se non addirittura all’interruzione di alcune forniture). Tale situazione, nel medio-lungo termine, potrebbe avere conseguenze negative sulla capacità di alcune aziende di ripagare i finanziamenti erogati dalla Banca. Al riguardo, comunque, si fa presente che i finanziamenti a imprese operative erogati dalla Banca sono principalmente garantiti dal Fondo di Garanzia-MCC e ciò contribuisce a contenere l’esposizione complessiva della Banca in tale scenario. Inoltre, nella definizione delle rettifiche di valore collettive sul credito in bonis, per la chiusura contabile del 31 dicembre 2022, il Gruppo ha incorporato tali aspettative nel calcolo sottostante alla definizione delle probability of default, rilevando un incremento delle rettifiche di valore rispetto ai trimestri precedenti. Per quanto riguarda la definizione del Significant Increase in Credit Risk, non si è ravvisata la necessità di apportare correttivi alle regole attualmente adottate dal Gruppo, anche alla luce dell’attività di monitoraggio delle garanzie poste in essere.

Inoltre, un andamento fortemente negativo dei mercati finanziari e dello spread dei titoli di Stato italiani, potrebbe influenzare negativamente la performance di alcuni portafogli di trading, oltre a erodere il valore delle garanzie mobiliari che i clienti private hanno depositato in pegno presso la Banca a garanzia dei prestiti lombard. In relazione ai rischi di cui sopra, la Banca continua ad avere un atteggiamento prudente nella gestione del portafoglio proprietario e a monitorare nel continuo l’evoluzione del merito creditizio dei propri clienti e il valore delle garanzie sottostanti i propri finanziamenti, per intercettare tempestivamente eventuali criticità e quindi individuare le eventuali azioni correttive da intraprendere. Per tale motivo, la frequenza delle verifiche sulla congruità dei pegni è stata prudenzialmente aumentata: allo stato attuale non vi sono criticità da evidenziare.

In considerazione di quanto evidenziato, l’evoluzione del contesto geo-politico non ha fatto emergere la necessità di rivedere le strategie aziendali declinate in generale nel Piano Industriale, e nelle politiche di credito e di investimento adottate dal Gruppo, né si sono registrati impatti di tipo operativo.

 

 

 

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