Il Governatore Ignazio Visco presenta la Relazione all’Assemblea ordinaria dei Partecipanti al capitale della Banca d’Italia, che si tiene il 31 marzo a Palazzo Koch a Roma per l’approvazione del bilancio dell’Istituto e per gli altri adempimenti statutari.
Bankitalia, Visco: “Verso bilanci Bankitalia in rosso per rialzo tassi. A novembre lascio la guida””
Ecco il suo intervento:
“La situazione internazionale continua a essere caratterizzata da una profonda incertezza. Le tensioni geopolitiche e le ripercussioni dellโaggressione della Russia allโUcraina hanno determinato un rallentamento dellโattivitaฬ economica globale e contribuito al ritorno dellโinflazione.
Nel corso del 2022, il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE) ha accelerato il processo di normalizzazione della politica monetaria, avviato giaฬ alla fine del 2021, intervenendo sugli acquisti di titoli di politica monetaria, sui tassi di interesse e sulle condizioni applicate alle operazioni di rifinanziamento. Le decisioni assunte si sono riflesse anche sul bilancio sottoposto questโoggi alla vostra approvazione e incideranno su quelli dei prossimi anni.
Seguiamo con attenzione le tensioni in atto sui mercati. Il settore bancario dellโarea dellโeuro, grazie al rafforzamento patrimoniale e agli altri presidi prudenziali introdotti dopo la crisi finanziaria globale, estesi in Europa a tutte le banche, eฬ ben capitalizzato; in ogni caso, ove necessario, lโEurosistema eฬ pronto a intervenire con tutti gli strumenti disponibili, in modo da mantenere lโefficacia del meccanismo di trasmissione della politica monetaria e preservare la stabilitaฬ finanziaria.
La politica monetaria e i riflessi sul bilancio della Banca
Gli acquisti netti di titoli del programma per lโemergenza pandemica (Pandemic Emergency Purchase Programme, PEPP) e del programma di acquisto di attivitaฬ finanziarie (Asset Purchase Programme, APP) sono terminati rispettivamente alla fine di marzo e alla fine di giugno del 2022. Il Consiglio direttivo della BCE ha deciso che il pieno reinvestimento del capitale rimborsato sui titoli in scadenza del PEPP proseguiraฬ almeno sino alla fine del 2024; per lโAPP, invece, le consistenze in essere saranno ridotte, a un ritmo โmisurato e prevedibileโ, nellโordine di 15 miliardi al mese dallโinizio di marzo alla fine di giugno di questโanno, da ricalibrare nel tempo assicurandone la coerenza con la strategia e con lโorientamento della politica monetaria.
Dallo scorso luglio e sino alla fine del 2022 i tassi di interesse di riferimento sono stati aumentati per complessivi 250 punti base, portando al 31 dicembre il tasso applicato sulle operazioni di rifinanziamento principali al 2,5 per cento, quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 2,75 per cento e il tasso sulle operazioni di deposito presso lโEurosistema al 2 per cento. Due ulteriori aumenti di 50 punti base ciascuno sono poi stati decisi negli ultimi due mesi.
Da novembre sono inoltre state rese meno vantaggiose per le banche le condizioni di tasso applicate alla terza serie delle operazioni mirate di rifinanziamento a piuฬ lungo termine (Targeted Longer-Term Refinancing Operations, TLTRO3), al fine di garantirne la coerenza con il piuฬ ampio processo di normalizzazione in corso. La modifica delle condizioni ha indotto alcune controparti a rimborsare anticipatamente la liquiditaฬ ottenuta negli anni passati, determinando una riduzione del bilancio delle banche centrali dellโEurosistema dopo anni di forte espansione”.
La situazione patrimoniale
“Alla fine del 2022 lโattivo di bilancio della Banca dโItalia ammontava a 1.477 miliardi, in diminuzione del 4 per cento rispetto al 2021. Dieci anni fa, prima dei programmi di acquisto dellโAPP e del PEPP, il totale di bilancio era pari a circa 600 miliardi. La dimensione resta quindi su livelli molto elevati rispetto al passato; tuttavia, per effetto del percorso di normalizzazione intrapreso essa eฬ destinata a ridursi, con un ritmo piuฬ sostenuto a partire dallโesercizio in corso.
La parte prevalente delle attivitaฬ continua a essere rappresentata dai titoli acquistati per finalitaฬ di politica monetaria. Il relativo ammontare aveva raggiunto alla fine dellโanno i 696 miliardi, di cui circa 630 costituiti da titoli di Stato italiani. Rispetto al 2021 la consistenza complessiva eฬ cresciuta di 30 miliardi. Le attivitaฬ detenute per finalitaฬ di investimento, pari a 147 miliardi contro i 150 dellโanno precedente, sono costituite per lโ84 per cento da titoli pubblici, per il 12 per cento da azioni e quote di fondi, per il restante 4 per cento da altre attivitaฬ finanziarie.
Sono invece diminuite di 97 miliardi le operazioni di rifinanziamento, la cui consistenza si eฬ collocata alla fine dellโanno a 356 miliardi. La riduzione eฬ stata in larga parte dovuta ai rimborsi anticipati delle operazioni TLTRO3 conseguenti alla citata rimodulazione delle condizioni di remunerazione. Dal lato del passivo del bilancio, questi rimborsi si sono riflessi nella flessione dei depositi delle istituzioni creditizie, passati da 406 a 246 miliardi.
Alla diminuzione dei depositi si eฬ contrapposto lโaumento di 94 miliardi del saldo passivo della Banca dโItalia nel sistema TARGET, che ha raggiunto i 684 miliardi. La crescita eฬ riconducibile soprattutto alle vendite nette di titoli pubblici da parte di investitori esteri e agli investimenti dei residenti italiani in titoli esteri. I deflussi sono stati parzialmente mitigati dallโaumento della raccolta netta allโestero delle banche italiane e dallโerogazione della seconda tranche dei fondi relativi al Dispositivo per la ripresa e la resilienza. Il debito TARGET eฬ sceso nei primi mesi del 2023; in marzo esso eฬ stato in media pari a circa 660 miliardi”.
Principali determinanti del risultato economico del 2022 e prospettive future
“Il risultato lordo della Banca, prima delle imposte e dellโaccantonamento al fondo rischi generali, si eฬ significativamente ridotto, passando da 9,2 a 5,9 miliardi, a causa soprattutto della contrazione del margine di interesse per 1,5 miliardi e delle maggiori svalutazioni sui titoli valutati al mercato, soprattutto in dollari statunitensi, per ulteriori 1,5 miliardi.
Il rialzo dei tassi di riferimento della BCE ha determinato un aumento immediato del costo delle passivitaฬ di bilancio, rappresentate soprattutto dai depositi delle banche e dal saldo debitorio TARGET, a fronte del quale non vi eฬ stato un corrispondente incremento del rendimento delle attivitaฬ di politica monetaria, meno sensibili alla crescita dei tassi in quanto costituite prevalentemente da titoli a tasso fisso e scadenza a medio-lungo termine.
Questa asimmetria incide negativamente sul margine di interesse, che dopo la diminuzione del 2022 eฬ destinato a ridursi ulteriormente nei prossimi anni. Analogamente alla BCE e ad altre banche centrali dellโEurosistema, che giaฬ da questโanno li registrano, la Banca dโItalia si troveraฬ nei prossimi anni a dover fronteggiare risultati lordi negativi, prima che gli utili tornino gradualmente a crescere. La politica monetaria eฬ infatti disegnata in funzione del raggiungimento del mandato statutario della stabilitaฬ dei prezzi, anche se questo puoฬ comportare un temporaneo peggioramento dei risultati economici.
Proprio per meglio fronteggiare queste eventualitaฬ e preservare la propria indipendenza finanziaria, negli ultimi anni, di forte espansione monetaria, anche grazie al livello particolarmente elevato dei profitti la Banca dโItalia ha rafforzato il proprio patrimonio. Nel 2022, avendo riguardo alla dimensione e alla composizione del bilancio e in considerazione delle prospettive reddituali negative connesse con il rialzo dei tassi di riferimento, il fondo rischi generali eฬ stato alimentato con un accantonamento di 2,5 miliardi, mezzo miliardo in piuฬ rispetto allโesercizio precedente, raggiungendo cosiฬ 35,2 miliardi. I fondi patrimoniali accumulati sino a oggi sono quindi ampiamente sufficienti per coprire le perdite lorde che, sulla base delle attuali aspettative di mercato circa lโevoluzione dei tassi di interesse, sono attese nel biennio 2023-2024.
Le imposte di competenza sono state pari a 1,3 miliardi, importo di poco superiore agli 1,2 miliardi del 2021. Lโesercizio 2022 si eฬ quindi chiuso con un utile netto di 2,1 miliardi, in diminuzione di 3,9 miliardi rispetto allo scorso anno”.
La Banca dโItalia: unโistituzione in continua trasformazione al servizio dei cittadini
“Quella odierna eฬ lโultima Assemblea che presiedo come Governatore; il prossimo mese di novembre lasceroฬ la guida dellโIstituto, nel quale feci ingresso nel 1972.
Nei dodici, intensi, anni da me vissuti al vertice della Banca, importanti cambiamenti sono intervenuti nellโesercizio delle funzioni dellโIstituto, nuovi compiti gli sono stati assegnati, ne sono cresciute le responsabilitaฬ; la sua proiezione europea eฬ notevolmente aumentata. Il confronto di idee e la condivisione delle decisioni nellโambito della BCE, che sono stati i tratti qualificanti della politica monetaria dopo la nascita dellโeuro, lo sono divenuti anche nel campo della supervisione bancaria con lโistituzione del Meccanismo di vigilanza unico, a partire dal novembre del 2014.
Le norme europee e la legge nazionale definiscono le funzioni della Banca e ne sanciscono lโindipendenza e lโautonomia, impedendone possibili condizionamenti, inclusi quelli dai Partecipanti al suo capitale. La struttura societaria di stampo privatistico che la connota fin dalle origini eฬ stata aggiornata alla fine del 2013 con le modifiche al capitale, portato a 7,5 miliardi di euro dal valore di 156.000 euro (300 milioni di lire) che era stato stabilito dalla legge bancaria del 1936. Con la riforma eฬ stato esteso il novero dei soggetti legittimati a detenere quote di partecipazione ed eฬ stato fissato un limite al possesso individuale e allโammontare dei dividendi; la concentrazione delle quote eฬ quindi stata risolta. Lโultima Assemblea precedente la riforma contava 60 partecipanti, oggi sono 173; la maggioranza del capitale eฬ detenuta da soggetti non bancari.
La supervisione bancaria eฬ oggi fortemente integrata con quella assicurativa, presidiata dallโIstituto per la vigilanza sulle assicurazioni (IVASS): il Direttorio della Banca dโItalia, con lโaggiunta di due ulteriori membri appartenenti al Consiglio dellโIVASS, ne assume le decisioni di rilevanza esterna. La Banca eฬ autoritaฬ nazionale competente nellโarea dellโeuro sia nellโambito del Meccanismo di vigilanza unico europeo, sia nellโambito del Meccanismo di risoluzione unico, che operano in modo coordinato ma nel pieno rispetto della necessaria reciproca autonomia; ha inoltre il compito di attivare le politiche macroprudenziali per la salvaguardia della stabilitaฬ del sistema finanziario. Nel tempo sono state sviluppate le funzioni della Banca in materia di tutela dei clienti dei servizi bancari e finanziari, di educazione finanziaria, di vigilanza sui gestori del contante, di lotta al riciclaggio. In tale ultimo ambito, anche per assicurare un coordinamento efficace con la costituenda Autoritaฬ europea per lโantiriciclaggio e il contrasto al finanziamento del terrorismo, nel 2022 sono state rafforzate le attivitaฬ dellโUnitaฬ di informazione finanziaria per lโItalia ed eฬ stata istituita la nuova Unitaฬ di Supervisione e normativa antiriciclaggio.
I compiti che lโIstituto svolge in Europa come fornitore di servizi dotati di elevato contenuto tecnologico nel campo del sistema dei pagamenti, dei mercati e delle statistiche si sono ulteriormente consolidati. Abbiamo dato impulso allo sviluppo e acquisito un ruolo primario nella gestione delle infrastrutture europee di regolamento in moneta di banca centrale (il sistema โTARGETโ); sperimentiamo a beneficio dellโintero Eurosistema le caratteristiche di sicurezza delle banconote; esercitiamo compiti di sorveglianza su sistemi, servizi e strumenti di pagamento al fine di garantirne livelli adeguati di sicurezza e di efficienza, con benefici per la clientela. Partecipiamo attivamente ai lavori preparatori per lโeventuale introduzione di un euro digitale.
Gli assetti organizzativi e gestionali sono stati sempre prontamente adeguati allโevoluzione delle funzioni e delle loro modalitaฬ attuative. Eฬ stato completato il passaggio a un modello dipartimentale, a cui si associano maggiori responsabilitaฬ funzionali e maggiore autonomia nella gestione delle risorse. Gli interventi compiuti hanno riflesso sia nuovi orientamenti strategici sia la necessitaฬ di tener conto senza ritardo dei mutamenti del quadro esterno di riferimento. Per esempio, con lโistituzione del Dipartimento โTutela della clientela ed educazione finanziariaโ si eฬ resa manifesta lโattenzione rivolta alla protezione dei consumatori dei servizi finanziari e alla crescita della loro consapevolezza.
Negli anni piuฬ recenti abbiamo rafforzato il ruolo della Banca come acceleratore dellโinnovazione e dello sviluppo digitale del mercato finanziario, attenendoci a rigorosi canoni di sicurezza, inclusivitaฬ e trasparenza. Con lโistituzione, con sede a Milano, di un centro per lโinnovazione che ha il compito di offrire sostegno allo sviluppo di progetti innovativi nel settore bancario, assicurativo e finanziario, abbiamo creato un canale di dialogo informale con gli operatori. Abbiamo dato seguito al mandato legislativo istituendo โ con il coordinamento del Ministero dellโEconomia e delle finanze e in collaborazione con la Consob e lโIVASS โ il sandbox regolamentare, che consente agli operatori di mercato di effettuare sperimentazioni in un ambiente controllato. Nellโambito del Comitato Pagamenti Italia, che coordiniamo, vengono definite opzioni strategiche e soluzioni applicative rilevanti per lโintero sistema nazionale.
Nella gestione aziendale cerchiamo di utilizzare le migliori pratiche manageriali. Abbiamo introdotto un nuovo sistema di pianificazione strategica con orizzonte triennale, con lโobiettivo di dare pieno rilievo, nella distribuzione delle risorse, agli obiettivi prioritari. Stiamo concludendo un percorso di progressiva integrazione tra la pianificazione degli organici e quella delle risorse informatiche, logistiche e finanziarie.
La presenza della Banca sul territorio eฬ stata via via adeguata allโevoluzione della richiesta di servizi e della tecnologia, alla maggiore domanda di tutela da parte dei cittadini. Essa si articola oggi su 38 Filiali, con funzioni in parte differenziate. La riduzione nel tempo dei punti di presenza sul territorio โ erano 97 nel 2007 โ ha risposto alle esigenze di assicurare la massima efficienza operativa senza ridurre, grazie anche allโinnovazione tecnologica introdotta soprattutto nelle attivitaฬ relative ai pagamenti e alla circolazione monetaria, la qualitaฬ dei servizi offerti. Abbiamo rafforzato lโanalisi economica regionale, essenziale in unโeconomia con marcate differenze territoriali, sviluppato i servizi informativi al pubblico e le iniziative di educazione finanziaria per i giovani e gli adulti. Una dotazione consistente di risorse assiste lโArbitro bancario finanziario, organizzato ora su sette poli, dopo lโaggiunta di quattro sedi alle tre iniziali. Diverse Filiali collaborano nella valutazione dei prestiti conferibili a garanzia nelle operazioni di politica monetaria.
La profonda revisione dei processi favorita dalla diffusa digitalizzazione delle attivitaฬ ci ha portato, da un lato, a realizzare strumenti per un accesso piuฬ semplice dei cittadini ai servizi; dallโaltro, a recuperare risorse in parte destinate ai compiti in espansione. Pur a fronte dellโampliamento delle funzioni svolte, negli ultimi dieci anni la compagine si eฬ ridotta del 3,2 per cento e i costi operativi totali sono diminuiti del 4,5 per cento in termini reali.
Attraverso un percorso non facile, di costante confronto con le parti sindacali, eฬ stata realizzata una complessiva riforma dei sistemi di gestione del personale, rafforzando quelli che sono da sempre i valori fondanti della nostra organizzazione: il merito, lo spirito di collaborazione, la capacitaฬ di assumere decisioni e le relative responsabilitaฬ. Lโadozione piuฬ di recente di un modello di lavoro ibrido costituisce una consapevole risposta alle sfide dellโinnovazione e della flessibilitaฬ organizzativa.
Sono passati 130 anni dalla fondazione di questo Istituto; il mondo che lo circonda ha vissuto cambiamenti straordinari; ma eฬ mia profonda convinzione che la Banca dโItalia abbia sempre saputo tenere il passo della storia.
Anche negli ultimi dodici, difficili, anni โ lo dico con meditato orgoglio, a nome di tutto il personale e del Direttorio attuale, ricordando con gratitudine lโimpegno delle altre sette persone che del Direttorio hanno fatto parte โ la Banca si eฬ mostrata preparata di fronte ai nuovi assetti istituzionali, al progresso tecnologico, alle mutate esigenze dei cittadini. Sono stati assicurati, con efficacia e senza cedimenti, tutti i servizi essenziali alla collettivitaฬ anche nelle fasi piuฬ acute della pandemia.
Lโazione dellโIstituto, che ha coniugato il rigoroso esercizio dei compiti istituzionali con la massima attenzione ai costi, ha modellato i bilanci via via sottoposti a questa Assemblea in termini di dimensione, composizione e risultati. Quello dellโesercizio appena chiuso, che oggi vi presento, continua a mostrare la soliditaฬ della Banca, a confermare la validitaฬ delle decisioni assunte in passato in materia di accantonamenti prudenziali, a testimoniare la capacitaฬ dellโistituzione di adempiere alle proprie funzioni con risorse adeguate e in piena indipendenza e trasparenza”.
Proposta di distribuzione dellโutile netto
“Signori Partecipanti, ai sensi dellโarticolo 38 dello Statuto vi sottopongo per lโapprovazione il piano di riparto dellโutile netto deliberato dal Consiglio superiore, su proposta del Direttorio e sentito il Collegio sindacale. La vigente politica di distribuzione dei dividendi stabilisce che le somme destinate ai Partecipanti siano comprese nellโintervallo di 340-380 milioni, subordinatamente alla capienza dellโutile netto e alle esigenze di patrimonializzazione della Banca. La differenza tra lโestremo superiore del suddetto intervallo e il dividendo effettivamente posto in distribuzione nellโanno puoฬ alimentare la posta speciale per la stabilizzazione nel tempo dei dividendi, fino alla consistenza massima di 450 milioni. In linea con tale indirizzo, a valere sullโutile netto di 2.056 milioni, si propone di attribuire ai Partecipanti un dividendo di importo uguale a quello corrisposto negli ultimi anni, pari a 340 milioni, corrispondenti al 4,5 per cento del capitale. La posta speciale sarebbe alimentata per 40 milioni, attestandosi cosiฬ a 280 milioni.
Tenuto conto di quanto precede, lโutile residuo per lo Stato sarebbe pari a 1.676 milioni che, in aggiunta a imposte di competenza per 1.304 milioni, porterebbe la somma complessivamente destinata allo Stato a circa 3 miliardi. Negli ultimi dieci anni lโimporto cumulato riconosciuto allo Stato sotto forma di utili raggiungerebbe cosiฬ lโammontare di 38,2 miliardi, oltre a imposte di competenza per 12,8 miliardi”.
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