venerdì 5 Luglio 2024

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, intervistato da Il Sole 24 Ore, replica alla polemica scoppiata attorno alla vicenda dei tagli al settore cinema, una sforbiciata da 100 milioni: “Partiamo da un punto: il cinema sta molto a cuore sia al governo, sia a me perché lo riconosciamo come una delle forme di arte più rilevanti, moderna e vicina a tutti, oltre ad essere una filiera che dà lavoro a tante persone. Poi tutti i ministri sono stati giustamente chiamati a proporre contenimenti di spesa – spiega il ministro -. È ora di intervenire.  Il cinema, come ho detto, sta molto a cuore sia al governo, sia a me. Poi tutti i ministri sono stati giustamente chiamati a proporre contenimenti di spesa. Se ti accorgi che ci sono sprechi, anzi che si è generato un vero e proprio mostro lievitato in pochi anni da 400 a 800 milioni (sono i dati della crescita del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo in cui i crediti d’imposta pesavano per il 72% del totale nel 2023, ndr) chiedi di spostare le risorse altrove. Dove? Ho chiesto che i fondi restassero nel perimetro della cultura. Quindi per dare centri culturali ai giovani, fare la manutenzione di tutti i musei italiani, investire in biblioteche multimediali, procedere a nuovi scavi”.

Cinema, Sangiuliano: “Adesso basta finanziare film fantasma senza spettatori”

“I numeri – continua Sangiuliano – parlano chiaro, andate a leggerli: si sono sprecati milioni di euro per finanziare film che sono passati in sala per pochissimi giorni, con numeri di spettatori e incassi ridicoli. E che in molti casi non hanno neanche avuto accesso alle piattaforme e alle Tv. Prodotti che ha visto il regista e forse pochi intimi. Uno spreco di risorse immenso. Sono stati dati soldi senza controllo facendo lievitare i costi. C’è una casta che si muove a difesa dei suoi privilegi. Un circolo di milionari che non vuole veder intaccata la propria rendita. Allora, facciamo che il 50 per cento dei compensi milionari dei registi vada a un fondo per i lavoratori del settore, quelli che montano le strutture e portano i cestini. Per il presidente Anica  Francesco Rutelli caso rientrato? Non c’è alcun ripensamento: ci sarà a breve una riforma severa per eliminare evidenti storture. Molti protagonisti di questo ambiente mi dicono: ministro, è uno scandalo, cambi. Il sostegno al mondo del cinema e alla sua filiera industriale va mantenuto, ma direi basta ai produttori della domenica che, fino a pochi anni fa, facevano altro e hanno intercettato la mucca da mungere. Ripeto: milioni e milioni per prodotti mai visti che in sala hanno incassato poche decine di euro e di cui nessuno avrà memoria. Il tax credit è stato il superbonus del cinema. I costi delle produzioni sono lievitati perché il settore è stato dopato. Sorrentino, che come regista apprezzo, venga da me a prendere un caffè e gli documento nel dettaglio quello che affermo”. 

 

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