Dopo un primo trimestre positivo, con una crescita superiore alle attese, lโeconomia italiana si avvia a superare lโ1% di crescita per lโanno in corso. Gli elementi di fragilitร riguardano oggi lโincertezza derivante dallo scenario internazionale e una pericolosa lentezza nel rientro delle dinamiche inflazionistiche.
Anche a marzo il mercato del lavoro ha confermato una buona tenuta. La progressiva crescita dellโoccupazione, attualmente al di sopra di 200mila unitร rispetto ai livelli della prima parte del 2019, continua a sostenere la capacitร di spesa delle famiglie nonostante lโerosione determinata dallโelevata inflazione sui redditi e sui risparmi.
Confcommercio: a maggio Pil -0,2% su mese, inflazione +7,8% su anno
Alle difficoltร che si registrano sul versante della produzione industriale – anche a marzo si รจ avuta una diminuzione (-0,6% su febbraio) – si contrappone il lento recupero dei consumi da parte delle famiglie, sostenuto anche dalla componente estera del turismo. Il miglioramento della domanda, seppure meno intenso e concentrato su alcuni specifici segmenti dei servizi, alimenta le performance positive dellโeconomia. Ciรฒ che oggi appare un sostegno, potrebbe, perรฒ, costituire un freno alla crescita, se le esigenze di ricostituire il potere dโacquisto dello stock di risparmio facessero aggio sulle propensioni agli acquisti, soprattutto di beni durevoli.
Ad aprile, i consumi, misurati nella metrica dellโIndicatore Consumi Confcommercio, hanno registrato una moderata variazione tendenziale (+0,2%), determinata esclusivamente dai servizi (+4,5%). Piรน complessa appare la situazione relativa alla domanda di beni i quali, nellโinsieme, registrano una riduzione dellโ1,5%. Tra questi, la domanda per le autovetture mostra favorevoli segnali di recupero (+16,9% tendenziale). Le dinamiche degli ultimi mesi non hanno, comunque, permesso di recuperare il consistente gap con i livelli osservati nello stesso periodo del 2019. Inoltre, secondo gli esperti di settore, gli sviluppi delle immatricolazioni degli ultimi mesi sono legate allโevasione di ordini pregressi, rallentati da inefficienze nelle catene produttive.
Si conferma negativa la dinamica dei consumi alimentari (-3,0% tendenziale), dellโenergia elettrica (-7,0%) e dei mobili (-7,8%). Relativamente allโabbigliamento e alle calzature, nonostante alcuni miglioramenti registrati di recente (+0,7% ad aprile su base annua) la distanza con i volumi pre-Covid appare molto difficile da colmare.
Secondo le nostre stime il PIL a maggio sarebbe marginalmente diminuito (-0,2%) rispetto ad aprile, con una crescita dellโ1,5% su base annua.
Dopo il rimbalzo di aprile lโinflazione รจ attesa tornare sul percorso di progressivo rientro. Per il mese in corso la nostra stima รจ di un aumento dello 0,5% congiunturale e di una crescita del 7,8% nel confronto annuo. Lโandamento degli ultimi mesi, meno favorevole rispetto alle attese, continua a riflettere le turbolenze che ancora attraversano il mercato degli energetici e il progressivo trasferimento alla fase finale delle tensioni che si erano accumulate nei mesi precedenti.
I primi segnali di un rallentamento dellโinflazione di fondo portano ad ipotizzare un consolidamento della tendenza al rientro, che dovrebbe portare in autunno a tassi di crescita dei prezzi al consumo piรน prossimi agli obiettivi della politica monetaria. Non mancano, comunque, le incognite sullโandamento dei prezzi di alcune voci di spesa, che rientrano nellโinsieme dei consumi obbligati, meno comprimibili rispetto agli energetici. Anche questo potrebbe contribuire a limitare le possibilitร di spesa delle famiglie su altre voci di spesa.
PIL MENSILE
Nel mese di maggio, dopo alcuni mesi di moderata crescita guidata principalmente dai servizi, lโeconomia dovrebbe aver registrato un lieve arretramento. Secondo le nostre stime nel mese in corso il PIL รจ atteso registrare, nel confronto con aprile, una diminuzione dello 0,2%. Su base annua questo andamento si tradurrebbe in una crescita dellโ1,5%ย (tab. 1).
ICC (INDICATORE CONSUMI CONFCOMMERCIO)
Ad aprile 2023 lโIndicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha evidenziato un incremento dello 0,2% sullo stesso mese del 2022 (tab. 2). Il dato รจ sintesi di un aumento della domanda per i servizi (+4,5%) e di una flessione di quella relativa ai beni (-1,5%). Le famiglie continuano, al di lร delle criticitร indotte dallโinflazione sui bilanci familiari, nel percorso di recupero della domanda favorendo quelle voci di spesa che considerano piรน rappresentative della ritrovata โlibertร โ.
Nonostante tutti i progressi, anche i dati dellโultimo mese confermano le difficoltร dei consumi in volume, calcolati nella metrica dellโICC, di tornare ai livelli pre-Covid. Per alcuni segmenti le deboli dinamiche degli ultimi periodi sembrano aver contribuito ad aumentare la distanza, ponendo seri dubbi sulla possibilitร di tornare nel 2024 sui livelli del 2019 (tab. 2).
LE DINAMICHE TENDENZIALI
Anche ad aprile 2023 la domanda delle famiglie รจ stata sostenuta principalmente dal recupero della componente relativa ai servizi (+4,5% nel confronto con lo stesso mese del 2022), situazione favorita anche dal progressivo miglioramento del turismo straniero. Va sottolineato come per molti servizi (ricreativi, alberghieri e della ristorazione) lโeccezionale caduta rilevata nel 2020 non sia stata ancora recuperata, in quanto la distanza percentuale con i volumi registrati nello stesso periodo del 2019 supera ancora le due cifre.
Relativamente ai consumi di beni, dopo la stagnazione di marzo la domanda รจ tornata a registrare un ridimensionamento nel confronto annuo. Ad aprile la stima per lโaggregato indica -0,4%. Il settore dellโautomotive si conferma il piรน dinamico, con una variazione tendenziale del 16,9%. I recuperi degli ultimi mesi hanno, comunque, solo parzialmente ridotto la distanza con i livelli di spesa reale del 2019. Tra le altre voci si conferma in netta riduzione, nel confronto annuo, la domanda per lโenergia elettrica (-7,0%), per i mobili (-7,8%), per gli alimentari (-3,0%) e per gli elettrodomestici (-0,8%). Relativamente allโabbigliamento e alle calzature il modesto segnale di recupero (+0,7% su aprile 2022) non attenua le difficoltร del settore.
PREZZI AL CONSUMO: LE TENDENZE A BREVE TERMINE
Sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo si stima per il mese di maggio un incremento dello 0,5% in termini congiunturali e una crescita del 7,8% su base annua. Nonostante il moderato ridimensionamento del tasso di crescita tendenziale dei prezzi si confermano le difficoltร dellโinflazione a instradarsi su un sentiero di rapido rientro.
Le prime indicazioni di unโevoluzione piรน contenuta dellโinflazione di fondo, sintomo di un attenuarsi delle tensioni allโinterno del sistema, consolidano, comunque, le attese di una parte finale del 2023 piรน favorevole.
Tale evoluzione potrebbe agevolare le famiglie nel percorso di recupero della domanda, favorendo il mantenimento di tassi di crescita dellโeconomia in linea con quelli registrati nella prima parte dellโanno.
UNISCITI ALLA COMMUNITY DI SOLDI365.COM:
FACEBOOK – TWITTER – INSTAGRAM – YOUTUBE – TELEGRAM – LINKEDINย
VISITA LE ALTRE SEZIONI DI SOLDI 365.COM:
HOME PAGE – ECONOMIAย –ย FINANZA –ย INVESTIMENTI –ย TRADING ONLINE –ย CRIPTOVALUTE –ย RISPARMIO – BUSINESS –ย GIOCHI –ย SCOMMESSE –ย LUSSO – GUADAGNARE – BONUS E PROMOZIONI – FORMAZIONE – TRASFERIRSI ALLโESTEROย – GUIDE E TUTORIAL –ย EVENTI – VIDEO – CHAT – ย FORUM.ย