Dopo il risultato certo non esaltante di marzo (variazione nulla in valore e calo dello 0,3% in volume rispetto al mese precedente, aumento del 5,8% in valore e diminuzione del 2,9% in volume su base annua), ad aprile prosegue la fase โcomplicataโ per le vendite al dettaglio. Secondo le stime preliminari diffuse dallโIstat (link ai dati completi in pdf), infatti, ad aprile cโรจ stato unย aumento in valore (+0,2%) e un calo in volume (-0,2%) su base mensile, mentre a livello tendenziale si registra rispettivamente unย -3,2% in valore e un -4,8% in volume. Nel trimestre febbraio-aprile le vendite crescono in valore (+1,1%) e calano in volume (-0,7%) rispetto ai tre mesi precedenti .
Le vendite dei beni alimentari progrediscono sia in valore che (+0,9%) sia in volume (+0,6%) rispetto a marzo, mentre quelle dei non alimentari registrano una diminuzione (-0,4% in valore e -0,7% in volume). Quanto ai non alimentari , crescono in valore (+6,2%) e flettono in volume (-5,4%) su base mensile, ย con la stessa tendenza su base annua (+0,4% in valore e ย -4,4% in volume).
Commercio al dettaglio, indice destagionalizzato e media mobile a tre mesi, gennaio 2017-aprile 2023. Fonte: Istat
Su base annua l’aumento maggiore riguarda i prodotti di profumeria e cura della persona (+7,9%) mentre i prodotti farmaceutici registrano il calo piรน sostenuto (-3,2%). Sempre rispetto ad aprile 2022, il valore delle vendite รจ in crescita per la grande distribuzione (+7,2%) e commercio elettronico (+2,7%) mentre diminuisce per le imprese operanti su piccole superfici e per quelle che effettuano vendite al di fuori dei negozi (-1,1% in entrambi i casi).
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Confcommercio: “La debolezza dei consumi testimonia i molti problemi dello scenario economico”.
Commentando i dati Istat sulle vendite al dettaglio di aprile, l’Ufficio Studi Confcommercio ha sottolineato che “mentre si esalta giustamente lโeccezionale performance del sistema economico italiano dopo la pandemia, le vendite al dettaglio di aprile mostrano la terza variazione congiunturale negativa dopo quelle di febbraio e marzo. Pertanto, se รจ appropriato aggiustare al rialzo le previsioni di crescita per lโanno in corso, in risposta alle lusinghiere stime sul Pil del primo quarto, non รจ corretto trascurare i molti problemi che caratterizzano lo scenario, dei quali la debolezza dei consumi รจ chiara testimonianza. Il rallentamento del Pil mondiale, lo stop tedesco, la lentezza del processo di rientro dellโinflazione, i ritardi negli investimenti del PNRR e lโazione dei maggiori tassi dโinteresse condizionano negativamente le prospettive di crescita a breve termine”. “In particolareย prosegue l’Ufficio Studiย –ย la persistenza dellโinflazione comprime gli acquisti di molti beni, dagli alimentari (-4,9% a volume nei primi quattro mesi del 2023 rispetto al 2022) al vestiario (-20% nel primo quadrimestre del 2023 rispetto ai primi quattro mesi del 2019).ย La frenata dei consumi mette in discussione la sopravvivenza di molte imprese operanti su piccole superfici”.