Il rallentamento che sta interessando gran parte dei Paesi europei non lascia immune la nostra economia che meglio di altre aveva costruito la ripresa post-pandemica. Dopo un secondo trimestre negativo anche i mesi estivi sono stati caratterizzati da dinamiche molto deboli.
Confcommercio vede al ribasso le stime di crescita: “Economia in rallentamento”
Secondo le nostre stimeย – si legge nella nota di Confcommercio – sia ad agosto sia a settembre il PIL avrebbe registrato una diminuzione dello 0,1% in termini congiunturali, quasi annullando il modesto rimbalzo di luglio (+0,2%), legato a un lieve miglioramento su giugno della domanda per consumi. Nella media del terzo quarto dellโanno si registrerebbe, pertanto, una crescita del PIL dello 0,1% sul periodo precedente e dello 0,2% su base annua. Tali stime non sono coerenti con il raggiungimento di una crescita dellโ1,0% nella media del 2023, in considerazione anche dei nuovi segnali dโindebolimento degli indicatori congiunturali.
A luglio la produzione industriale, dopo due mesi di recupero, ha mostrato una riduzione dello 0,7% su giugno. Tendenza che, alla luce delle indicazioni derivanti dallโindagine sul clima di fiducia delle imprese manifatturiere di agosto, non sembra destinata a modifiche sostanziali nel breve periodo a causa di attese negative dal lato della domanda. Un andamento non dissimile si rileva anche per il sentiment degli imprenditori del commercio al dettaglio e dei servizi nel loro complesso.
Anche sul versante delle famiglie emerge, tanto a luglio quanto ad agosto, un peggioramento del clima di fiducia mentre la riduzione degli occupati a luglio (-73mila unitร ) potrebbe costituire solo un piccolo inciampo lungo un percorso che, dopo la fase piรน acuta della pandemia, ha visto gli occupati raggiungere i livelli piรน alti dal 2004. Resta che il peggioramento registrato dal mercato del lavoro รจ concorde nel testimoniare lโesaurimento delle spinte propulsive generate dalla reazione alla pandemia e alla crisi energetica.
Le incertezze e le difficoltร del quadro economico si leggono anche nella debolezza della domanda delle famiglie. Ad agosto i consumi, misurati nella metrica dellโIndicatore Consumi Confcommercio, hanno registrato una riduzione dello 0,2% nel confronto annuo. Il dato รจ sintesi di una flessione (-1,1%) della domanda di beni e di una crescita per la componente riguardante i servizi (+1,3%). Nei periodi piรน recenti la tendenza al rallentamento รจ diventata via via piรน generalizzata, coinvolgendo anche alcuni importanti settori del terziario di mercato. Infatti, al di lร del piccolo rimbalzo congiunturale di luglio, le variazioni mensili sono negative da diversi mesi. Su base tendenziale, ad agosto si confermano in recupero lโautomotive (+16,3%) – settore in cui i miglioramenti degli ultimi mesi appaiono, perรฒ, ancora insufficienti a restituire piena salute al comparto – i servizi ricreativi (+12,7%) e i trasporti aerei (+11,7%). Segnali di minor dinamicitร emergono per la domanda di alberghi e pasti e consumazioni fuori casa (+0,3% tendenziale nel complesso). In negativo si confermano lโabbigliamento e le calzature (-0,6%) e i consumi di beni alimentari (-3,0%).
Piรน favorevole appare la dinamica dei prezzi al consumo, nonostante lโemergere di alcune tensioni su alcuni mercati delle materie prime energetiche. Lโinflazione anche a settembre รจ attesa proseguire nel percorso di rientro. La nostra stima รจ di una variazione congiunturale nulla e di una crescita del 5,3% nel confronto annuo. Lโinflazione di fondo continua a rallentare, a sottolineare come le pressioni accumulate negli ultimi anni si vadano attenuando.
PIL MENSILE
Anche a settembre lโeconomia non dovrebbe aver mostrato segnali di particolare vivacitร . Alla ripresa delle attivitร , lโindustria, sulla scia di una domanda stagnante, sia sul fronte interno sia su quello estero, dovrebbe aver mantenuto un profilo debolmente negativo. Per quanto riguarda i servizi si confermano i segnali di minore dinamicitร . Secondo le nostre stime, nel mese in corso il PIL รจ atteso registrare, nel confronto con agosto, una diminuzione dello 0,1%. Su base annua questo andamento si tradurrebbe in una crescita dello 0,2%. Nella media del terzo trimestre si sarebbe registrata una variazione dello 0,1% congiunturale, determinata in larga parte dal marginale rimbalzo della domanda delle famiglie a luglio. Nel confronto annuo la crescita si attesterebbe allo 0,2% (tab. 1).
ICC (INDICATORE CONSUMI CONFCOMMERCIO)
Ad agosto 2023 lโIndicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha evidenziato una riduzione dello 0,2% sullo stesso mese del 2022 (tab. 2). Il dato, seppure lievemente meno negativo rispetto a quanto registrato nei tre mesi precedenti, conferma le difficoltร della domanda per consumi, che stenta a ritrovare lo slancio del 2021-2022. Suggestione supportata da variazioni congiunturali che, al netto del minimo rimbalzo di luglio, sono negative da alcuni mesi.
In linea con quanto rilevato nellโultimo anno il dato di agosto รจ sintesi di un aumento della domanda per i servizi (+1,3%) e di una flessione di quella relativa ai beni (-1,1%).
LE DINAMICHE TENDENZIALI
A livello dei diversi segmenti di consumo si rileva come nei periodi piรน recenti la tendenza al rallentamento sia diventata via via piรน generalizzata, coinvolgendo anche alcuni servizi. Nel mese di agosto tassi di crescita tendenziali significativi si sono registrati solo per lโautomotive (+16,3%), i servizi ricreativi (+12,7%) e i trasporti aerei (+11,7%). Anche ad agosto si confermano i segnali di minor dinamicitร della domanda per alberghi e pasti e consumazioni fuori casa (+0,3% tendenziale nel complesso). I dati degli ultimi due mesi sembrano indicare come alcune criticitร emerse nella tarda primavera non fossero determinate solo dalle avverse condizioni meteorologiche, ma riflettessero un peggioramento della domanda soprattutto per la componente interna. Lโinnalzamento delle temperature ha portato ad agosto, dopo un periodo di netto ridimensionamento, a una stabilizzazione dei consumi di energia elettrica. Si conferma in riduzione la domanda per lโabbigliamento e le calzature (-0,6% tendenziale ad agosto), a sottolineare una stagione meno brillante delle attese nel periodo dei saldi. Anche ad agosto i consumi di beni alimentari sono rimasti in territorio negativo (-3,0% su base annua), consolidando un trend che permane ormai da oltre un anno.
PREZZI AL CONSUMO: LE TENDENZE A BREVE TERMINE
Sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo si stima per il mese di settembre una variazione nulla in termini congiunturali e una crescita del 5,3% su base annua. Si consolida, nonostante lโemergere di alcune tensioni nei mercati delle materie prime energetiche, il processo di ordinato rientro.
La presenza di dinamiche inflazionistiche meno sostenute rappresenta uno dei punti fondamentali per restituire un poโ di slancio alla domanda delle famiglie e al sistema produttivo nel suo complesso.
IL COMMENTO DI SANGALLI
โLโeconomia italiana questโanno รจ cresciuta piรน di altri Paesi europei, ma oggi preoccupa il suo rallentamento. Occupazione e produzione mostrano, infatti, segni di fragilitร . Serve unโoperazione fiducia attraverso la detassazione degli aumenti contrattuali e delle tredicesime confermando, anche per il 2024, la riduzione del cuneo fiscale. Sarebbe una boccata di ossigeno in grado di rimettere in moto i consumi e la nostra economiaโ. Cosรฌ il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli commenta la Congiuntura di settembre dellโUfficio Studi della Confederazione.
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