In aumento i segnali di indebolimento dellโeconomia italiana, soprattutto nellโindustria. La crescita รจ piรน fragile, con il lento calo dellโinflazione e il credito piรน caro. I servizi sono meno dinamici, le costruzioni reggono, ma lโindustria perde terreno. Nei consumi delle famiglie italiane ci sono meno beni, in particolare alimentari, e piรน servizi. Gli investimenti sono deboli e la domanda estera รจ in calo per i beni. Segnali di rallentamento nellโEurozona, negli USA un brusco stop dellโindustria, mentre la ripartenza in Cina รจ sotto le attese.
Confindustria: in aumento segnali di indebolimento dell’economia italiana, soprattutto nell’industria
Lโeconomia italiana e internazionale in breve
- Crescita piรน fragile.ย Si continuano ad accumulare segnali di indebolimento, specie per lโindustria e le costruzioni, sebbene il +0,6% del PIL italiano nel 1ยฐ trimestre frutti una crescita giร acquisita di +0,9% nel 2023. Fattori positivi sono il settore dei servizi che avanza, pur a ritmi piรน moderati, il prezzo del gas che resta basso, lโoccupazione che continua ad aumentare (+0,2% in aprile), alimentando il reddito disponibile totale delle famiglie. Lโinflazione lenta a scendere e i tassi in aumento, perรฒ, frenano consumi e investimenti, mentre la fiacchezza nei mercati di sbocco ferma lโexport italiano.
- Lento il calo dellโinflazione.ย Lโinflazione italiana ha ripreso la tendenza al ribasso a maggio (+7,6% annuo, da +8,2%), grazie al prezzo del gas in riduzione (30โฌ/mwh) che rallenta gradualmente i prezzi energetici al consumo (+11,5% annuo). I prezzi alimentari crescono altrettanto (+11,4%), ma freneranno nei prossimi mesi perchรฉ le materie prime, molto care, non mostrano ulteriori rialzi. La dinamica dei prezzi dei beni e servizi core comincia a stabilizzarsi (+4,8%, da +4,9%), dopo mesi di aumento.
- Credito piรน caro.ย Il tasso pagato per i prestiti dalle imprese italiane รจ salito ancora in aprile (4,52%). Le condizioni sempre piรน onerose stanno sempre piรน frenando il credito bancario, che รจ in forte riduzione (-1,9% annuo in aprile). La ragione รจ il continuo rialzo del tasso BCE, in chiave anti-inflazione, portato al 4,00% a giugno, anticipando un ulteriore rialzo a luglio. Il rendimento del BTP italiano, invece, si รจ ridotto di poco a giugno (3,98% in media) ed รจ in calo lo spread sui titoli tedeschi.
- Servizi meno dinamici. Il turismo in Italia in aprile registra un +30,7% sul 2022, in termini di spesa dei viaggiatori stranieri, ed รจ ormai stabilmente sopra i livelli del 2019. Nei servizi in aggregato, a maggio la fiducia delle imprese ha subito un calo, cosรฌ come il PMI (54,0 da 57,6), che indica comunque crescita. LโRTT index (CSC – TeamSystem) conferma per maggio una moderazione dellโespansione nei servizi.
- Le costruzioni reggono.ย La produzione delle costruzioni ha subito una forte flessione in aprile (-3,8%), dopo il +1,0% nel 1ยฐ trimestre. Lโindicatore sui nuovi cantieri anticipa, comunque, un andamento stabile dellโattivitร del settore nel 2ยฐ trimestre e anche lโRTT segnala a maggio un rimbalzo del fatturato.
- Lโindustria perde terreno.ย In aprile si รจ accentuato il calo della produzione (-1,9%), quarta contrazione mensile consecutiva; accusa il colpo la manifattura (-2,1%), settore che finora aveva tenuto bene. Per maggio, segnali misti: il PMI manifatturiero รจ sceso ancor piรน in area di contrazione (45,9 da 46,8) e la fiducia delle imprese รจ di nuovo calata; lโRTT, invece, segnala un rimbalzo dopo il brutto dato di aprile.
- Investimenti deboli.ย Le indagini Banca dโItalia del 1ยฐ trimestre mostrano un peggioramento: sono calate le attese delle imprese sulla spesa per investimenti nei prossimi 6 mesi (14,9 il saldo, da 20,0); le imprese chiedono meno credito per finanziare investimenti, piรน per le scorte e il capitale circolante. Inoltre, la produzione in Italia di beni strumentali ha subito un forte calo in aprile (-2,1%).
- Domanda estera in calo per i beni.ย Lโexport italiano di beni รจ diminuito in marzo e aprile (-2,3% e -1,7%, in valore), sia nei mercati UE che extra-UE; male gli intermedi. Su base annua, la dinamica delle vendite di beni allโestero si รจ molto ridotta (+1,1% in aprile), penalizzando lโindustria, mentre รจ robusta per i servizi (+17,3%), sostenuta dal turismo. Il commercio mondiale mostra un recupero a marzo, grazie al traino della Cina, non dellโEuropa; in aprile migliora lโattivitร portuale di movimentazione container.
- Segnali di rallentamento nellโEurozona.ย Dopo il piccolo calo di PIL e produzione industriale nel 1ยฐ trimestre (rispettivamente -0,1% e -0,2%), i dati qualitativi piรน recenti, negativi, confermano per il 2ยฐ trimestre la debolezza nellโarea. Le aspettative delle imprese industriali, infatti, peggiorano in aprile e maggio, rilevando un rallentamento nelle prospettive di domanda; in maggio flettono anche quelle dei servizi; rimane stabile la fiducia delle famiglie, ma ancora molto sotto i livelli pre-pandemici.
- USA: brusco stop per lโindustria.ย A maggio lโattivitร industriale americana ha subito una battuta dโarresto: la produzione รจ scesa di 0,2%, dopo quattro incrementi consecutivi, il PMI manifatturiero รจ tornato in area di contrazione (48,4 da 50,2), lโindice dei Direttori degli acquisti di Chicago รจ crollato (il calo piรน ampio dal 2020), lโISM manifattura, giร in area recessiva, รจ sceso di poco. A giugno, perรฒ, la fiducia dei consumatori americani รจ risalita, dopo la correzione al ribasso di maggio.
- Ripartenza in Cina, sotto le attese.ย A maggio la produzione cinese ha ripreso a crescere al tasso piรน sostenuto da quasi un anno, ma le prospettive restano ai minimi, rese piรน incerte dal mercato immobiliare in flessione giร da metร 2021. Bene la manifattura indiana, trainata dalla domanda domestica e internazionale, e anche quella russa, che segna il record da fine 2000 per la crescita dellโoccupazione. Lโindustria brasiliana, invece, resta in calo, seppur in lieve miglioramento a maggio.
Focus del mese – Consumi: meno beni (alimentari), piรน servizi
- Consumi in recupero, in aggregatoย Nel 2022 i consumi delle famiglie italiane sono cresciuti del +4,6%, sopra le attese degli analisti. In calo a fine anno (-1,7%), hanno ricominciato a espandersi nel 1ยฐ trimestre 2023 (+0,5%), sebbene siano ancora sotto il livello pre-Covid (-1,2%). Questo dato aggregato positivo, perรฒ, nasconde una forte eterogeneitร di traiettorie.
- Deboli i consumi di beni…ย La spesa per i beni รจ salita meno del totale (+2,4% nel 2022; dati di contabilitร nazionale trimestrale). In crescita i semidurevoli (+12,3%), per esempio abbigliamento e vestiario. Invece, una dinamica fiacca caratterizza i beni durevoli (+0,5%), che perรฒ erano giร risaliti molto lโanno precedente (es. arredamento, elettrodomestici). E soprattutto i non durevoli, rimasti quasi piatti nel 2022 (+0,3%), anche perchรฉ la spesa aveva sofferto meno durante la pandemia (-2,8% nel 2020, -11,3% i consumi totali) ed era giร tornata ai valori pre-Covid nel 2021.
- โฆ con meno alimentariย Tra i beni non durevoli, la spesa delle famiglie italiane per gli alimentari รจ in forte riduzione (-3,7% nel 2022; -8,7% nel 4ยฐ 2022 dal 1ยฐ 2021), in controtendenza rispetto a molte altre voci di spesa. Ciรฒ ha fatto da zavorra alla risalita dei consumi totali, visto anche il peso della spesa alimentare pari al 14% (secondo solo alla spesa per abitazione, acqua ed energia, 23%). I dati sulle vendite al dettaglio di beni alimentari confermano la debolezza della domanda nel 2022 (-4,3%) e mostrano uno stallo nel 1ยฐ trimestre 2023 (+0,1%). Pure negli altri paesi dellโEurozona si ha una contrazione della domanda di tali beni: le vendite al dettaglio di alimentari sono calate di -2,7% nel 2022 e registrano un -0,1% nei primi tre mesi del 2023.
- Piรน serviziย Lโaltra voce di spesa che รจ variata molto รจ quella dei servizi, ma in direzione opposta: forte rimbalzo nel 2022 (+8,8%), sebbene ancora sotto i valori pre-Covid (-3,9%). Il completo superamento delle restrizioni anti-pandemia ha infatti favorito la spesa proprio in quelle categorie che piรน erano state penalizzate nel 2020-2021, come alberghi e ristoranti (+26,5% nel 2022) e ricreazione e cultura (+19,6%).
- Quali i motivi?ย La domanda repressa per il Covid, liberatasi nel 2022, potrebbe aver frenato gli alimentari, grazie al desiderio di recupero dei โpasti fuori casaโ (contabilizzati come servizi, non beni). Una sostituzione di “pasti a casa” con i servizi di ristorazione potrebbe essere stata dettata anche dalla dinamica dei prezzi relativi, a favore dei secondi (+11,4% annuo il rincaro degli alimentari, +6,5% i ristoranti). Inoltre, la diffusione con la pandemia dei servizi di delivery di pasti pronti a casa, a paritร di spesa, alza quella in โristorantiโ e abbassa quella in alimentari. Potrebbe poi esserci un โeffetto redditoโ: le famiglie meno abbienti che hanno accumulato meno extra-risparmio nel 2020-21, ora subiscono maggiore erosione del reddito reale (visto che lโinflazione รจ da energia): ne puรฒ conseguire un impatto piรน negativo sui consumi alimentari, che rappresentano una maggior quota della loro spesa (26,0% nel quintile piรน basso, 14,4% nel piรน alto).
- Ritorno su dinamiche pre-pandemicheย In parte, la dinamica recente evidenzia un recupero dei trend storici, pre-pandemia: il consumo si sposta verso comportamenti piรน sostenibili (meno spreco di cibo) e abitudini comuni tra i giovani (piรน pasti fuori casa); da oltre un decennio si vede una ricomposizione della spesa verso i servizi (+6,5% nel 2022 dal 2005) a scapito dei beni (-7,4%), specie non durevoli (-14,0%), tra cui gli alimentari (-10,6%). A inizio 2023 la quota spesa per servizi (51%) ha superato di nuovo quella dei beni (49%).
- Prospettive per il 2023ย I consumi alimentari risentiranno ancora delle tensioni sui prezzi. ร probabile che anche la spesa in servizi rallenti, man mano che svaniscono gli effetti del โrecuperoโ dei livelli pre-pandemici (e si esaurisce lโextra-risparmio). Infine, il rialzo dei tassi di interesse potrebbe indebolire nei prossimi mesi la dinamica dei consumi, specie di beni durevoli, piรน sensibili al costo del credito (es. automobili).
- Freno allโindustria italiana. Il taglio dei consumi alimentari puรฒ avere effetti negativi a cascata sull’industria italiana: la produzione del comparto, infatti, รจ in calo (-2,7% in aprile da gennaio). E lโexport, fiacco, non sembra compensare, visto che anche i consumi nei mercati europei sono in flessione.
UNISCITI ALLA COMMUNITY DI SOLDI365.COM:
FACEBOOK – TWITTER – INSTAGRAM – YOUTUBE – TELEGRAM – LINKEDINย
VISITA LE ALTRE SEZIONI DI SOLDI 365.COM:
HOME PAGE – ECONOMIAย –ย FINANZA –ย INVESTIMENTI –ย TRADING ONLINE –ย CRIPTOVALUTE –ย RISPARMIO – BUSINESS –ย GIOCHI –ย SCOMMESSE –ย LUSSO – GUADAGNARE – BONUS E PROMOZIONI – FORMAZIONE – TRASFERIRSI ALLโESTEROย – GUIDE E TUTORIAL –ย EVENTI – VIDEO – CHAT – ย FORUM.ย