Thursday 21 November 2024

Consumi sostanzialmente stabili (-0,3%) nel terzo trimestre dellโ€™anno, ma forte contrazione delle emissioni di CO2 (-8%) per il minore utilizzo di fonti fossili e il significativo aumento delle rinnovabili. Stime preliminari per lโ€™intero 2023 indicano un calo dei consumi di circa il 3% e delle emissioni di circa lโ€™8%. รˆ quanto emerge dallโ€™aggiornamento trimestrale dellโ€™Analisi ENEA del sistema energetico italiano, che evidenzia anche un netto miglioramento (+48% rispetto al 2022) dellโ€™indice ISPRED[1] che misura la transizione energetica sulla base di prezzi, emissioni e sicurezza degli approvvigionamenti.

Energia, analisi ENEA III trimestre: consumi fermi ma emissioni in forte calo (-8%)

โ€œI dati evidenziano che nel terzo trimestre lโ€™andamento dei consumi รจ di nuovo in linea con lโ€™andamento del PIL, della produzione industriale e del clima. รˆ infatti tornato ad annullarsi il disaccoppiamento fra la dinamica della domanda di energia e quella dei suoi principali driver che si era registrato nellโ€™ultimo anno e mezzoโ€, sottolinea Francesco Gracceva, che coordina lโ€™Analisi trimestrale ENEA. โ€œSul fronte emissioni, anche nel III trimestre 2023 il calo รจ stato determinato per la gran parte dai settori ETS – ovvero lโ€™industria energivora e soprattutto la generazione elettrica (-15% rispetto a un anno prima) – mentre nei settori non-ETS si stima una flessione inferiore al 2%โ€, aggiunge lโ€™esperto.

In termini di fonti, nel III trimestre la marginale flessione dei consumi di energia รจ la risultante del calo delle fonti fossili per circa 1,5 Mtep (-40% lโ€™utilizzo del carbone) e dellโ€™aumento delle rinnovabili (+20%) per un valore di poco inferiore, grazie soprattutto alla ripresa dellโ€™idroelettrico. Nellโ€™insieme dei primi nove mesi, primo driver del calo complessivo dei consumi per circa 4,5 Mtep รจ ancora il gas (-5,5 Mtep), seguito da carbone (-1,3 Mtep; N.B.: dati parziali) e petrolio (-0,6 Mtep), mentre aumenti significativi hanno registrato rinnovabili elettriche (+1,9 Mtep, +10%) e import netto di elettricitร  (+1 Mtep). In termini di settori, il marginale calo della domanda nel III trimestre รจ dovuto al calo dei consumi elettrici di industria e civile, in coerenza con produzione industriale e PIL.

Un dato positivo รจ il forte incremento dellโ€™indice sintetico della transizione energetica ISPRED, che nel III trimestre รจ aumentato del 48% rispetto a un anno prima, quando perรฒ lโ€™indice era al minimo della serie storica. Il miglioramento รจ legato in gran parte allโ€™andamento della componente decarbonizzazione (grazie al calo delle emissioni) e in misura minore ai prezzi dellโ€™energia (diminuiti rispetto ai livelli record della seconda metร  del 2022). In aumento anche le fonti rinnovabili anche se, afferma Gracceva, โ€œlโ€™incremento della quota di FER sui consumi finali, che a fine anno dovrebbe raggiungere il target del 20,5%, superando il massimo storico del 2020, non รจ ancora in linea con la traiettoria necessaria a raggiungere il nuovo obiettivo del 40% al 2030โ€.

Lato sicurezza energetica, nonostante il livello record di riempimento degli stoccaggi (al 99% al 1ยฐ novembre sia in Italia che nellโ€™UE), nel prossimo inverno il soddisfacimento dei consumi resta legato al persistere di punte di domanda ampiamente inferiori ai massimi. โ€œIn caso di prolungati picchi di freddo potrebbero evidenziarsi criticitร โ€, nota Gracceva. Nei primi dieci mesi del 2023, infatti, il drastico crollo delle importazioni di gas russo (la cui media giornaliera รจ scesa a 8 mln di m3, rispetto ai 77 del 2021 con un calo di circa il 90%) รจ stato compensato da aumenti significativi di tutte le altre fonti di approvvigionamento (+16 mln di m3/giorno il GNL nel 2023 rispetto al 2021, +14 mln di m3/g il gas dal Nord Europa, +8 mln di m3/g il gas algerino e azero), โ€œma il fattore piรน importante รจ stato il netto calo della domanda, la cui media giornaliera si รจ ridotta di ben 30 mln di m3 (da 198 mln di m3/giorno a 168, -15%) nei primi dieci mesi 2023 rispetto agli stessi mesi del 2021โ€, evidenzia Gracceva.

Fra gli aspetti piรน critici che emergono dallโ€™Analisi, vi รจ il forte deficit nella bilancia commerciale delle tecnologie chiave per la decarbonizzazione. Nel primo semestre 2023 il disavanzo ha superato i 3 miliardi di euro, pari a quasi lโ€™80% del deficit registrato nellโ€™intero 2022, con il peso del saldo commerciale sul PIL che ha raggiunto lo 0,32% (era allo 0,2% nel 2022). A pesare sono soprattutto le importazioni di accumulatori agli ioni di litio, pannelli fotovoltaici e veicoli ibridi plug-in.

Quanto alla capacitร  innovativa, dai piรน recenti dati di brevetto emerge come anche la tenuta competitiva dellโ€™Italia nelle tecnologie per lโ€™efficienza energetica presenti alcuni rischi. A fronte di una crescita della competizione tecnologica tra paesi a livello mondiale e di una rapida avanzata dellโ€™area asiatica, lโ€™Italia presenta sia punti di forza che di debolezza: il vantaggio tecnologico del paese risulta assai consolidato nellโ€™edilizia (con valori dellโ€™indice di specializzazione[2] stabilmente superiori a 1,3 nel corso dellโ€™ultimo ventennio), ma tende a declinare nellโ€™industria, presentando negli ultimi anni valori appena intorno allโ€™unitร . โ€œConsiderata la vocazione industriale dellโ€™economia italiana, questo andamento risulta particolarmente critico soprattutto nel confronto con la Germania, che registra un incremento degli indici di specializzazione, riportando valori superiori a 1,5 negli anni piรน recentiโ€, conclude Gracceva.

 

 

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