“Concordato preventivo per le partite Iva: così il Fisco tutor avvia la caccia ai dati”. Questo il titolo che apre l’edizione odierna de Il Sole 24 Ore. Negli incroci di informazioni anche il ravvedimento sugli scontrini e i forfettari. Per l’accordo biennale soglia di tolleranza del 10-20% sull’aumento del reddito.
Il Sole 24 Ore – Concordato preventivo per le partite Iva: così il Fisco tutor avvia la caccia ai dati
A pagina 3 l’approfondimento: “Concordato con le partite Iva: parte la caccia ai dati del Fisco”. La delega. Nell’attuazione soglia di tolleranza del 10-20 per cento per lo stop all’accordo biennale. Anche le informazioni del ravvedimento scontrini e dei forfettari saranno utilizzate nell’incrocio.
Il fisco a caccia di dati per far partire il nuovo concordato preventivo per le partite Iva: un obiettivo menzionato espressamente anche nella Nadef, nel tentativo di cambiare la logica delle verifiche da ex post a ex ante – si legge sul quotidiano economico -. Dal ravvedimento sugli scontrini inserito nel decreto Energia (Dl 131) al rinvio per la trasmissione dei dati di autonomi e mini imprese nel forfettario (la flat tax), l’intenzione è di salvaguardare e allo stesso tempo attivare tutte le possibili fonti di informazioni per far girare l’algoritmo che dovrà presentare il conto preventivo dell’imponibile e delle imposte dovute a una platea complessiva di 4,5-5 milioni di partite Iva. Un’operazione su larghissima scala e che punta a introdurre un vero e proprio tutoraggio nel tempo per le attività economiche anche grazie all’impiego su vasta scala dell’intelligenza artificiale e dello scambio dei dati.
La novità su cui hanno lavorato gli esperti della commissione nominata dal viceministro all’Economia Maurizio Leo per l’attuazione di questo capitolo della delega fiscale è di prevedere la decadenza dal concordato se nei due anni successivi alla firma dell’accordo si verificasse poi uno scostamento di una percentuale che, poi, il testo definitivo del decreto delegato individuerà . Le ipotesi oggi su cui si dibatte sono del 10 o del 20 per cento.
Di fatto, una risposta a chi critica l’impostazione del concordato definendolo un condono preventivo. L’ipotesi, invece, è quella di renderlo un tutoraggio continuo e costante sulla vita delle attività economiche fino a 5,1 milioni di euro di ricavi o compensi. Una sorta di evoluzione in tempo reale della compliance, a cui farà da contraltare per le grandi imprese l’adempimento collaborativo.
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