A gennaio 2023 – rileva l’Istat – i prezzi alla produzione dell’industria registrano una flessione congiunturale del 7,5% e una crescita tendenziale dell’11,1%, in netto rallentamento rispetto al mese precedente (+31,7%).
Industria, Istat: a gennaio i prezzi alla produzione in calo del 7,5 per cento
Sul mercato interno i prezzi diminuiscono del 9,9% su base mensile e crescono dell’11,6% su base annua (era +39,2% a dicembre 2022). Al netto del comparto energetico, invece, i prezzi mostrano una dinamica congiunturale positiva (+0,5%), per quanto contenuta, e crescono del 9,8% in termini tendenziali.
Sul mercato estero si rileva un lieve incremento congiunturale (+0,6%), sintesi di moderati aumenti in entrambe le aree, euro (+0,5%) e non euro (+0,6%). Su base annua, i prezzi crescono dell’8,4% (+7,8% area euro, +8,8% area non euro).
Nel trimestre novembre 2022-gennaio 2023, rispetto ai tre mesi precedenti, i prezzi alla produzione dell’industria crescono dello 0,4% (+0,4% mercato interno, +0,3% mercato estero).
A gennaio 2023 si rilevano incrementi tendenziali per tutti i settori manifatturieri, a esclusione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-5,1% area euro); i più marcati riguardano prodotti chimici (+14,8% mercato interno, +15,2% area euro, +16,6% area non euro), industria del legno, della carta e stampa (+12,3% mercato interno, +16,2% area euro, +15,5% area non euro), articoli in gomma e materie plastiche (+16,1% mercato interno, +13,2% area euro, +12,3% area non euro), computer, prodotti di elettronica e ottica (+16,1% area non euro) e industrie alimentari bevande e tabacco (+15,2% mercato interno, +13,1% area euro, +14,0% area non euro).
A gennaio 2023 i prezzi alla produzione delle costruzioni per “Edifici residenziali e non residenziali” crescono dello 0,4% su base mensile e del 5,3% su base annua. Anche i prezzi di “Strade e Ferrovie” crescono dello 0,4% su base mensile e registrano un incremento tendenziale del 6,0%.
Nel quarto trimestre 2022 i prezzi alla produzione dei servizi aumentano dello 0,7% sul trimestre precedente e del 3,6% su base annua. L’incremento tendenziale più elevato riguarda i servizi di trasporto aereo (+20,0%); le uniche flessioni tendenziali interessano i servizi di telecomunicazione (-3,4%) e le altre attività dei servizi di informazione (-3,0%).
La flessione congiunturale di eccezionale entità e la netta decelerazione della crescita tendenziale dei prezzi alla produzione dell’industria – che si riporta sui livelli dell’estate 2021 – sono soprattutto dovute ai forti ribassi sul mercato interno dei prezzi di fornitura di energia elettrica e gas, favorevolmente condizionati dal crollo del prezzo del gas naturale – commenta l’Istat -. Nel comparto manifatturiero, la crescita tendenziale dei prezzi rallenta per quasi tutti i settori, su tutti e tre i mercati di riferimento.
Per le costruzioni, il lieve aumento congiunturale è dovuto al rialzo dei costi di alcuni materiali e dei trasporti; su base annua, la crescita continua a rallentare.
Per i servizi, il rialzo congiunturale dei prezzi nell’ultimo trimestre 2022 è sintesi di aumenti di contenuta entità, diffusi a quasi tutti settori. Nella media del 2022, sono i prezzi dei servizi di trasporto marittimo ed aereo a registrare gli incrementi più elevati.
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