ร stato presentato, in occasione del Primo Maggio, presso la sede del CENSIS a Roma, ilย Rapporto CENSIS-UGL โIl lavoro รจ troppo o troppo poco? Restituire valore e dignitร al lavoro per superare contraddizioni e paradossiโ. Lo studio evidenzia come il mancato incontro tra domanda e offerta di lavoro generi disoccupazione, precariato, povertร e posizioni scoperte, penalizzando soprattutto i giovani che sempre di piรน scelgono di andare allโestero.
Lavoro, rapporto CENSIS-UGL: per un italiano su quattro professione non in linea con gli studi
Allo stesso tempo, le imprese dichiarano di avere difficoltร a rispondere ai loro fabbisogni occupazionali. Lโobiettivo prioritario del nostro Paese deve essere, quindi, quello di trattenere in Italia forza lavoro e di far coincidere la domanda con lโofferta.
Il lavoro dei giovani, tra precariato eย overeducation
Ilย tasso di disoccupazione deiย giovani tra i 15 e i 34 anni รจ del 14,4%, mentre quello giovanile in senso stretto (15-24 anni) รจ al 23,7%, a fronte di un tasso medio dellโ8,1%. Il 39,3% dei giovani che lavorano,ย oltre 2 milioni in valore assoluto, svolge lavori cosiddettiย non standardย perchรฉ a termine e/o part time, che non garantiscono la retribuzione e la stabilitร necessarie ad avere un tenore di vita adeguatoย e, soprattutto, a fare progetti per il futuro. Lโovereducation, vale a dire ilย mancato allineamento tra il livello di studi raggiunto e la professione svolta, in Italia riguarda un lavoratore su quattro ed รจ inversamente proporzionale allโetร posseduta: รจ il 37,5%ย tra i giovani in etร compresa tra i 25 e i 34 anni e il 44,3%ย tra gli under venticinquenni. Il 93,5% degli italiani รจ convinto che gli stipendi sono troppo bassi. LโItalia รจ lโunico dei Paesi OCSE che negli ultimi trentโanni ha avuto una riduzione in termini reali delle retribuzioni del 2,9%.
Fuga allโestero
Negli ultimi dieci anni oltre un milione di italiani si รจ trasferito allโestero: uno su quattro era laureato e uno su tre aveva tra i 25 e i 34 anni. Il fenomeno non รจ destinato ad esaurirsi:ย il 47,3% degli italiani dichiara che se ne avesse la possibilitร se ne andrebbe dallโItalia, con percentuali che raggiungono il 60,6%ย tra i piรน giovani.ย Il 68,1% della popolazione pensa che lโItalia non sia un Paese per i giovani e lโ88,5%ย รจ convinto che allโestero il lavoro sia pagato meglio e siano piรน valorizzate le competenze.
Paradossi del mercato del lavoroย
Mai cosรฌ tanti pensionati:ย mentre i giovani diminuiscono, i pensionati sono 14 milioni e 895 mila e nel 2040 saranno piรน di 17 milioni, con un aumento di 2 milioni e 246 mila pensionati.ย Mai cosรฌ tanti investimenti:ย il Pnrr stabilisce che i giovani siano una prioritร trasversale a tutti gli interventi e prevede una crescita dellโoccupazione dei 15-29enni del 3,2% nel biennio 2024-2026 e dello 0,5% in quelli successivi.ย Mai cosรฌ tanti giovani che studiano: si affaccia sul mercato del lavoro la generazione piรน scolarizzata di sempre: il 76,8% dei giovani sotto i 34 anni รจ almeno diplomato (venti anni fa era il 59,3%) e il 28,3% รจ laureato (venti anni fa il 10,6%).ย Mai cosรฌ tanta domanda di lavoro:ย di qui al 2027 si prevede un fabbisogno di circa 3 milioni e 800 mila lavoratori tra settore privato (che assorbirร lโ80,6% del totale) e Pubblica Amministrazione.
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Lโincontro tra domanda e offerta
Lโ85,9%ย degli italiani, che sale allโ87,5% tra gli occupati, รจ convinto che la scuola sia distante dal mondo del lavoro. Pochi laureati, ma troppi nelle discipline umanistiche, della formazione e dellโinsegnamento, del gruppo psicologico. Il prossimo anno mancheranno allโappello oltre 12.000 medici e laureati in professioni sanitarie, oltre 8.000 del gruppo economico e statistico, oltre 6.000 laureati STEM, oltre 3.000 laureati in discipline giuridiche e politico-sociali. Troppi diplomati nei licei, con un esubero di 53.000 lโanno, mentre mancheranno 133.000 diplomati degli istituti tecnici e professionali e qualificati nel sistema della formazione professionale.ย ย In futuro saranno sempre piรน richieste competenze trasversali. Ilย 65% dei posti di lavoro avrร bisogno di competenzeย greenย connesse al risparmio energetico e alla sostenibilitร ambientale, e il 56,3% dei nuovi posti avrร bisogno di competenze digitali.
Per ilย Presidente del CENSIS, professorย Giuseppe De Rita,ย โil destino del Paese รจ quello dei giovani con talenti e competenze, che devono essere utilizzati e valorizzati nel nostro mercato del lavoro. Cโรจ bisogno di una nuova stagione di politiche di raccordo tra formazione e lavoro per il futuro economico, ma anche demografico dellโItaliaโ.
Secondo il Segretario Generale dellโUGL,ย Paolo Capone:ย โOra che la pandemia รจ alle nostre spalle dobbiamo impegnarci con maggiore determinazione soprattutto a favore dei giovani, che fanno registrare una quota ancora troppo alta di disoccupazione. Come evidenzia in modo chiaro il Rapporto CENSIS-UGL, nonostante la domanda di lavoro sia in aumento, i nostri ragazzi continuano a cercare fortuna allโestero, dove trovano retribuzioni piรน elevate e migliori condizioni lavorative. Ecco, allora, che occorre creare condizioni occupazionali piรน favorevoli, con lโobiettivo diย trattenere la forza lavoro qualificata in Italia, recuperando le fasce marginali di giovani che non studiano e non lavorano, attraendo cervelli e manodopera dallโestero. Solo cosรฌ, il nostro Paese potrร avere un futuro economico, sociale e demografico diversoโ.
La presentazione del Rapporto รจ visibile al seguente link:ย https://www.facebook.com/unionegeneralelavoro
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