lunedรฌ 16 Giugno 2025

Perย il 43% delle cooperativeย aderenti a Legacoopย il 2024 si chiude con un aumento del valore della produzioneย rispetto al 2023. Per il 60% di queste, lโ€™aumento registrato รจ stato superiore al 10%. Il 2024 รจ inoltre statoย un anno di crescita dei livelli occupazionali per il 29%ย delle associate.

Legacoop: il 43% delle cooperative ha chiuso il 2024 con un aumento del valore della produzione

Le cooperative aderenti a Legacoopย chiudono il terzo quadrimestre dellโ€™anno da poco trascorso con un segno tendenzialmente stazionario, che prolunga il trend positivo di questi anni:ย il 70% registra una domanda di prodotti/servizi invariata rispetto allo stesso periodo dellโ€™anno precedente. Sul fronteย dellโ€™occupazione, il 72% lโ€™ha mantenuta stabileย e si conferma il saldo positivo tra le imprese che hanno ampliato lโ€™organico (16%) e quelle che lโ€™hanno ridotto (12%). Le imprese che evidenziano un aumento della domanda sono il 14% (+2 punti percentuali sulla precedente rilevazione), mentre il 16% ha riportato una contrazione.ย Nel confronto, invece, con il secondo quadrimestre dellโ€™anno, il saldo della domanda รจ positivo (18% aumento rispetto al 16% in diminuzione). Questi dati sono sostanzialmente in linea con la precedente rilevazione, mentre per quanto riguardaย la domanda dallโ€™estero migliora leggermente lโ€™andamento. Tra le cooperative che effettuano esportazioni il 24% indica una diminuzione (-10 punti percentuali). Riguardo alleย prospettive per i prossimi mesi, i cooperatori si confermano pessimisti sullโ€™evoluzione del contesto macroeconomico nazionale, con un saldo negativo di 28 punti tra i giudizi positivi che calano al 7% (- 1 punto) e i giudizi negativi che salgono al 35% (+ 5 punti percentuali). Nonostante ciรฒ, sono piรน ottimistiche le aspettative relative alla domanda, dove si conferma positivo il saldo tra previsioni di crescita(25%) e quelle pessimistiche (13%).

รˆ questa, in sintesi, la tendenza evidenziata dalle imprese cooperative aderenti a Legacoop come emerge dai risultati dellโ€™indagine congiunturale effettuata dallโ€™Area Studi dellโ€™associazione.

โ€œLa fine chiusura della fase post-pandemica, ci ha condotto in una fase di incertezza -affermaย Simone Gamberini, presidente di Legacoop- Il 2024 si รจ dimostrato un ulteriore anno positivo per le nostre imprese e se i settori dellโ€™agroindustria e del manifatturiero hanno segnato un rallentamento, in sintonia col sistema produttivo nazionale, altri settori hanno segnato crescite anche rilevanti. Ora, tuttavia, i costi dellโ€™energia tornano a mordere, e il perdurare dei tassi alti e il disordine geopolitico preoccupano e impediscono di guardare con fiducia lโ€™anno entrante. In proposito, mentre unโ€™accelerazione nella spesa dei fondi PNRR รจ unโ€™esigenza per riequilibrare la revisione al ribasso delle stime dellโ€™economia nazionale, occorrono politiche industriali ispirate ad un innalzamento degli investimenti sia a livello nazionale sia europeo. Nel regno dellโ€™incertezza occorrono punti fermi, ed รจ questo il compito sul medio periodo delle istituzioni nazionali e dellโ€™UEโ€.

Ilย 2024ย si รจ rivelato un annoย particolarmente positivo per il settore della cooperazione sociale e il settore abitativo, dove rispettivamente il 50% e il 47% delle imprese hanno registrato un aumento della produzioneย rispetto al 2023. A livello dimensionale sonoย le grandi imprese a mostrare una crescita piรน diffusa, con il 59% che dichiara un aumento nel proprio volume dโ€™affari. Nellโ€™anno appena trascorso si segnala, inoltre, una crescita diffusa dellโ€™occupazione specialmente nei settori della cooperazione sociale, delle attivitร  culturali e dellโ€™industria delle costruzioni. Un aumento registrato inoltre dal 52% delle cooperative di grandi dimensioni.

Per quanto riguarda il quadrimestre appena trascorso, gli aumenti della domanda superiori al dato medio (14%) si sono registrati nel settore dellโ€™edilizia abitativa (53%), nei servizi (16%) e nelle costruzioni (15%).ย A livello territoriale, la percentuale piรน elevata di imprese che la registrano in aumento รจ al Sud (18%). Buona, come detto, anche la dinamica dellโ€™occupazione, per la quale le cooperative con andamenti positivi superiori al dato medio (16%) si registrano nelle cooperative del settore delle costruzioni (26%) e nelle cooperative sociali (22%). A livello dimensionale, la crescita piรน marcata si รจ registrata nelle grandi cooperative (24%).

Le aspettative per i prossimi quattro mesi, pur di segno complessivamente positivo, registrano segnali di unโ€™inversione di tendenzaย che, come ricordato prima, si inserisce inย un complessivo peggioramento delle previsioni riguardo allโ€™andamento del contesto macroeconomico italiano, con il 35% di pessimisti, in crescita di 5 punti percentuali.ย Nonostante il 62% delle cooperative si attenda un livello stazionario della domanda, aumentano le previsioni di aumento (al 25%, +4 punti percentuali). I settori dove sono maggiormente concentrate le previsioni di crescita sono quelli dellโ€™edilizia abitativa (63%), delle cooperative culturali (37%) e della cooperazione sociale (34%); e, a livello territoriale, al Sud (38%).ย Dinamiche analoghe si evidenziano per lโ€™occupazione. Seย il dato largamente prevalente รจ quello di stabilitร  (indicata dal 70%),ย le prospettive di aumento sono in ascesa rispetto alla rilevazione precedente, attestandosi al 21% (+4 punti percentuali) e determinando un miglioramento del saldo (+12 punti tra previsioni di aumento e previsioni di diminuzione). I settori dove รจ maggiore la percentuale di cooperative che prevedono aumenti occupazionali sono le culturali (32%) e la cooperazione sociale (31%). Superiore al dato medio anche il Sud, con il 24%. A livello dimensionale, il dato piรน alto รจ quello delle piccole (31%). Resta positiva la propensione agli investimenti: stazionari per il 59%, il 27% ne prevede un aumento, a fronte del 14% che ha pianificato una riduzione (quindi con un saldo positivo di 13 punti). I settori che registrano i saldi positivi piรน elevati sono lโ€™edilizia abitativa (+ 32), le cooperative di consumatori e della distribuzione (+ 25), e la cooperazione sociale (+ 19); su scala dimensionale, le grandi cooperative (+ 33).

Tra i problemi che condizionano la propria attivitร , permaneย al primo posto la scarsitร  di manodopera (indicata stazionaria al 39%), seguitaย dallโ€™aumento dei costi energetici (33%) che cresce addirittura di 15 punti nel corso dellโ€™ultimo quadrimestre, delle materie prime e dei materiali (27%). Diminuisce poi di 11 punti percentuali, attestandosi al 22%, la quota delle cooperative che hanno riscontrato fattori negativi che condizionano lโ€™export. Tra queste, il 91% indicaย lโ€™instabilitร  geopolitica internazionale (in aumento di 28 punti sulla rilevazione precedente), il 55% costi e prezzi piรน elevati (-3 punti), il 27% tempi di consegna piรน lunghi (+ 6 punti). Infine,ย per quanto riguarda il credito, permangono alcune difficoltร , anche se meno accentuate rispetto alla rilevazione precedente. Tra le cooperative che nello scorso quadrimestre hanno richiesto un finanziamento (il 34%) continua a rilevare un aumento dei tassi di interesse il 30% (in calo di 14 punti percentuali). Restano inoltre significative le quote di imprese che vedono crescere anche i tempi di concessione (il 22%, โ€“ 4 punti) e le garanzie richieste (21%, -4 punti in meno).

 

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