Thursday 21 November 2024

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. (la โ€œBancaโ€), conclusosi ieri sera sotto la presidenza di Patrizia Grieco, ha esaminato ed approvato i risultati al 31 dicembre 2022.

Mps: nel 2022 rosso di 205 milioni, ma nel quarto trimestre utile da 105 milioni

I risultati di conto economico di Gruppo al 31 Dicembre 2022

Al 31 dicembre 2022 il Gruppo ha realizzato ricavi complessivi per 3.088 mln di euro, in crescita del

3,6% rispetto allโ€™anno precedente.

Tale dinamica eฬ€ da ricondurre soprattutto al margine di interesse, che beneficia del rialzo dei tassi e dellโ€™attivitaฬ€ commerciale. Il positivo andamento del margine di interesse ha piuฬ€ che compensato la flessione delle commissioni nette e la dinamica degli altri ricavi, condizionata da effetti una tantum.

I ricavi del quarto trimestre 2022 registrano un aumento del 15,6% rispetto al trimestre precedente. In particolare, si assiste ad un incremento del margine di intermediazione primario (+14,3%), grazie alla crescita del margine di interesse (+31,4%), che ha piuฬ€ che assorbito il calo delle commissioni nette (-5,6%). In crescita rispetto al trimestre precedente anche gli altri ricavi della gestione finanziaria, per effetto del maggior contributo del risultato della negoziazione.

Il margine di interesse al 31 dicembre 2022 eฬ€ risultato pari a 1.539 mln di euro, in aumento del 26,0% rispetto al 2021. La crescita eฬ€ stata generata prevalentemente dal maggior contributo del comparto commerciale, che ha beneficiato soprattutto di maggiori interessi attivi sugli impieghi generati dalla crescita dei tassi e dellโ€™attivitaฬ€ commerciale. In riduzione rispetto allo scorso anno, invece, il contributo riveniente dai rapporti con banche centrali in conseguenza principalmente dei nuovi tassi applicati e delle modifiche ai termini e alle condizioni applicate alle aste TLTRO III1.

Il margine di interesse del quarto trimestre 2022 si pone in crescita rispetto al trimestre precedente (+31,4%) principalmente grazie al maggior contributo degli impieghi commerciali, che beneficiano dellโ€™ulteriore incremento dei tassi. In aumento anche il contributo riveniente dai rapporti con banche centrali; la riduzione del beneficio derivante dal TLTRO III (a seguito dei sopra citati interventi di politica monetaria) eฬ€ stato infatti piuฬ€ che compensato dai maggiori proventi riconosciuti per gli impieghi presso banche centrali.

Le commissioni nette al 31 dicembre 2022, pari a 1.365 mln di euro, risultano in flessione rispetto a quelle consuntivate lโ€™anno precedente (-8,0%), principalmente in ragione della elevata volatilitaฬ€ di mercato che ha condizionato i proventi sulla gestione del risparmio.

Il contributo dellโ€™ultimo trimestre dellโ€™esercizio 2022 risulta in calo nel confronto con il trimestre precedente (-5,6%) a causa principalmente della flessione delle commissioni sul collocamento dei prodotti di risparmio in ragione dello scenario dei tassi e dellโ€™aumentata propensione dei clienti per prodotti fixed income.

I dividendi, proventi simili e utili (perdite) delle partecipazioni ammontano a 85 mln di euro e risultano in calo rispetto al 31 dicembre 2021 (-28 mln di euro), a seguito dei minori proventi generati dalle partecipazioni assicurative nelle societaฬ€ collegate AXA2, che ha condizionato principalmente il secondo trimestre dellโ€™anno; in aumento, invece, i dividendi. Il contributo del quarto trimestre 2022 risulta stabile rispetto al trimestre precedente.

Il risultato netto della negoziazione, delle valutazioni al fair value di attivitaฬ€/passivitaฬ€ e degli utili da cessioni/riacquisti al 31 dicembre 2022 ammonta a 74 mln di euro, in calo di 111 mln di euro rispetto ai valori registrati nellโ€™anno precedente, in buona parte legati a minori cessioni di titoli (circa 49 mln di euro nel 2022 rispetto a circa 139 mln di euro nel 2021). Il contributo dellโ€™ultimo trimestre del 2022 evidenzia, invece, una crescita di 9 mln di euro rispetto al trimestre precedente.

Al 31 dicembre 2022 gli oneri operativi sono risultati pari a 2.099 mln di euro, in lieve riduzione rispetto allโ€™anno precedente; in flessione anche i costi dellโ€™ultimo trimestre 2022 rispetto al trimestre precedente (-3,2%). Esaminando in dettaglio i principali aggregati emerge quanto segue:

  • ๏‚ท ย le spese per il personale, che ammontano a 1.394 mln di euro, si pongono in diminuzione del 2,4% rispetto al 31 dicembre 2021, beneficiando della dinamica in flessione degli organici, legata principalmente alle oltre 4.000 uscite attraverso lโ€™Esodo o lโ€™accesso al Fondo di Solidarietaฬ€ di cui allโ€™accordo con le organizzazioni sindacali del 4 agosto 2022. I costi del quarto trimestre 2022 risultano in flessione del 7,6% rispetto a quello del trimestre precedente, in conseguenza delle citate uscite, avvenute nella quasi totalitaฬ€ allโ€™inizio del mese di dicembre. Il pieno beneficio della conseguente riduzione delle spese personale si manifesteraฬ€ pertanto nel corso del 2023;
  • ๏‚ท ย le altre spese amministrative, che ammontano a 527 mln di euro, risultano in aumento del 5,8% rispetto allโ€™anno precedente (che aveva peraltro beneficiato di sopravvenienze attive), anche per spese legali, oneri inflattivi e per le tensioni legate al costo dellโ€™energia. Il contributo del quarto trimestre 2022 risulta in aumento del 5,2% rispetto al trimestre precedente.

    Per effetto delle dinamiche sopra descritte, il risultato operativo lordo del Gruppo risulta pari a 989 mln di euro (874 mln di euro quello relativo al 31 dicembre 2021), con un contributo dellโ€™ultimo trimestre 2022 pari a 333 mln di euro, in aumento di 131 mln di euro rispetto al trimestre precedente e una crescita di oltre il 60% sia rispetto al trimestre precedente che rispetto al quarto trimestre del 2021.

    In ragione di tale dinamica dei ricavi e dei costi, il rapporto cost/income eฬ€ sceso dal 72% nellโ€™ultimo trimestre del 2021 al 60% del quarto trimestre del 2022, giaฬ€ in linea con lโ€™obiettivo 2024 di Piano.

    Al 31 dicembre 2022 il Gruppo ha contabilizzato un costo del credito clientela pari a 417 mln di euro, in crescita rispetto ai 250 mln di euro dellโ€™anno precedente. Il dato del 2022 include le rettifiche connesse allโ€™operazione di cessione dei crediti deteriorati conseguenti allโ€™utilizzo di scenari di vendita nei modelli di stima, noncheฬ il costo derivante dallโ€™aggiornamento degli scenari macroeconomici. Il costo del credito del 2022 si pone in crescita rispetto al 2021 principalmente per le riprese di valore (pari a circa 130 mln di euro) registrate lo scorso anno su alcune posizioni significative, per le quali si erano verificati eventi societari che ne avevano migliorato il profilo di rischio.

    Il costo del credito clientela del quarto trimestre dellโ€™esercizio 2022, pari a 97 mln di euro, risulta in linea rispetto ai 95 mln di euro del trimestre precedente. Escludendo dal dato del terzo trimestre le rettifiche aggiuntive connesse allโ€™aggiornamento degli scenari macroeconomici, lโ€™aggregato si pone in crescita nel confronto trimestre su trimestre anche per le maggiori rettifiche su posizioni a default.

    Al 31 dicembre 2022 il rapporto tra il costo del credito clientela e la somma dei finanziamenti clientela e del valore dei titoli rivenienti da operazioni di cessione/cartolarizzazione di crediti non performing esprime un tasso di provisioning di 55 bps (31 bps al 31 dicembre 2021).

    Alla formazione del risultato di esercizio concorrono anche le seguenti voci:

    • ๏‚ท ย accantonamenti al fondo rischi e oneri, con accantonamenti per 41 mln di euro nel quarto trimestre, dovuti a accantonamenti su alcune tipologie di rischi legali. Nel 2022 sono state contabilizzate riprese nette di valore pari a 2 mln di euro, in miglioramento rispetto ai 99 mln di euro di accantonamenti registrati nel 2021. I rilasci di fondi contabilizzati nel 2022 sono dovuti, in particolare (i) al miglioramento registrato nel profilo di rischio di alcune tipologie di rischi legali e (ii) allโ€™incremento dellโ€™effetto attualizzazione, in linea con lo scenario dei tassi di interesse;
    • ๏‚ท ย altri utili (perdite) da partecipazioni, pari a +4 mln di euro, a fronte di un utile di 2 mln di euro registrato nel 2021, con un contributo dellโ€™ultimo trimestre dellโ€™esercizio 2022 sostanzialmente nullo rispetto ai +3 mln di euro registrati nel terzo trimestre;
    • ๏‚ท ย oneri di ristrutturazione/oneri una tantum, pari a -931 mln di euro, rispetto ai -7 mln di euro registrati lโ€™anno precedente. Il dato del 2022 accoglie gli accantonamenti effettuati nel terzo trimestre a fronte della manovra di esodo/fondo di solidarietaฬ€, di cui allโ€™accordo con le organizzazioni sindacali del 4 agosto 2022 per lโ€™uscita di oltre 4.000 risorse;
    • ๏‚ท ย rischi e oneri connessi a SRF, DGS e schemi similari, con un saldo pari a -180 mln di euro costituito: dal contributo a carico del Gruppo dovuto al Fondo di Risoluzione Unico (SRF), contabilizzato nel primo trimestre 2022 per un importo di -89 mln di euro; dalla quota dovuta al FITD (DGS) pari a -90 mln di euro, contabilizzata per -83 mln di euro nel terzo trimestre 2022 e per -7 mln di euro nel quarto trimestre 2022; dallโ€™effetto dovuto allo stralcio rilevato a valere delle esposizioni verso lo Schema Volontario del FITD (principalmente per lโ€™intervento Carige) pari a complessivi -1 mln di euro. Il saldo registrato nel 2021 era pari a -169 mln di euro;
  • ๏‚ท ย canone DTA, pari a -63 mln di euro, sostanzialmente invariato rispetto a quanto registrato nel 2021. Lโ€™importo, determinato secondo i criteri del DL 59/2016 convertito in Legge n. 119 del 30 giugno 2016, rappresenta il canone di competenza al 31 dicembre 2021 sulle DTA (Deferred Tax Assets) trasformabili in credito di imposta;
  • ๏‚ท ย risultato della valutazione al fair value di attivitaฬ€ materiali e immateriali, pari a -31 mln di euro di cui -11 mln di euro contabilizzati nel secondo trimestre e -20 mln di euro nel quarto trimestre. La voce accoglie la svalutazione degli immobili strumentali e ad uso investimento, in applicazione del criterio di rideterminazione del valore e del fair value rispettivamente. Il saldo registrato nel 2021 era pari a -44 mln di euro;
  • ๏‚ท ย utili da cessione di investimenti pari a 1 mln di euro. Al 31 dicembre 2021 lโ€™aggregato risultava positivo per 14 mln di euro, legati alla cessione degli immobili.

    Le imposte sul reddito dellโ€™operativitaฬ€ corrente registrano un contributo positivo per 425 mln di euro (pari a +49 mln di euro al 31 dicembre 2021) imputabile principalmente alla valutazione delle DTA.

    Con riferimento ai redditi imponibili dei futuri esercizi, si segnala che la valutazione delle DTA eฬ€ stata determinata sulla base delle proiezioni reddituali contenute nel Piano Industriale 2022-2026, approvato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo il 22 giugno 2022, utilizzate a decorrere dalla relazione trimestrale del 30 settembre 2022. In ottica prudenziale, ai fini della stima dei redditi imponibili futuri per gli anni successivi al 2024 eฬ€ stato assunto, in luogo dellโ€™ultimo anno di Piano, il conto economico relativo allโ€™anno 2024 incrementandolo in misura composta di un tasso di crescita di lungo periodo per ogni anno dellโ€™orizzonte valutativo.

    Considerando gli effetti netti della PPA (-2,7 mln di euro), la perdita di esercizio di pertinenza della Capogruppo ammonta a -205 mln di euro, a fronte di un utile di 310 mln di euro conseguito nel 2021. Il quarto trimestre dellโ€™esercizio 2022 registra un utile di pertinenza della Capogruppo pari a 156 mln di euro, a fronte di una perdita di -388 mln di euro conseguita nel trimestre precedente.

    Gli aggregati patrimoniali di Gruppo al 31 dicembre 2022

    I volumi di raccolta diretta si sono attestati a 82,0 mld di euro e risultano in calo di 1,8 mld di euro rispetto ai valori di fine settembre 2022, con raccolta retail stabile. In dettaglio, il decremento eฬ€ imputabile principalmente alla flessione dei depositi vincolati (-0,8 mld di euro), in linea con la strategia di riduzione delle componenti piuฬ€ onerose.

    Rispetto al 31 dicembre 2021 lโ€™aggregato si pone in calo di 8,3 mld di euro. In particolare, si registra una riduzione dei PCT (-3,7 mld di euro), per la minore operativitaฬ€ di MPS Capital Services, e del comparto obbligazionario (-1,8 mld di euro), derivante dalle scadenze di un covered bond e di unโ€™obbligazione istituzionale.

La quota di mercato3 del Gruppo sulla raccolta diretta si eฬ€ attestata al 3,40% (dato aggiornato a ottobre 2022) sostanzialmente stabile rispetto a dicembre 2021 (pari a 3,47%).

La raccolta indiretta si eฬ€ attestata a 92,4 mld di euro, in aumento di 0,9 mld di euro rispetto al 30 settembre 2022, grazie alla crescita della componente dellโ€™amministrato (+1,2 mld di euro). Questโ€™ultimo beneficia sia dellโ€™effetto mercato positivo che di flussi netti positivi dovuti al rinnovato interesse da parte della clientela per i titoli di stato, anche a seguito del rialzo dei rendimenti. In lieve flessione la componente del gestito (-0,3 mld di euro).

Nel confronto con il 31 dicembre 2021 si assiste ad una riduzione della raccolta indiretta di 12,0 mld di euro, riferibile sia al risparmio gestito (-7,6 mld di euro) che al risparmio amministrato (-4,5 mld di euro); entrambe le componenti hanno risentito dellโ€™effetto mercato negativo nonostante i flussi netti positivi.

Al 31 dicembre 2022 i finanziamenti clientela del Gruppo si sono attestati a 76,3 mld di euro, in diminuzione rispetto a fine settembre 2022 (-1,7 mld di euro). Il calo riflette lโ€™approccio selettivo verso il large corporate e le consistenti scadenze di fine anno dovute anche alla ripresa dei pagamenti delle PMI dopo la fine del periodo di moratoria.

Lโ€™aggregato risulta in calo di 3,1 mld di euro nel confronto con il 31 dicembre 2021.

La quota di mercato4 del Gruppo risulta pari al 4,36% (ultimo aggiornamento disponibile ottobre 2022) in crescita di 10 punti base rispetto a fine 2021.

Il totale finanziamenti clientela deteriorati del Gruppo al 31 dicembre 2022 eฬ€ risultato pari a 3,3 mld di euro in termini di esposizione lorda, in decremento rispetto al valore del 30 settembre 2022 (pari a 4,1 mld di euro) e a quello del 31 dicembre 2021 (pari a 4,1 mld di euro).

Al 31 dicembre 2022 lโ€™esposizione netta in termini di finanziamenti clientela deteriorati del Gruppo si eฬ€ attestata a 1,7 mld di euro, in diminuzione rispetto al 30 settembre 2022 (esposizione pari a 1,9 mld di euro) e rispetto al 31 dicembre 2021 (esposizione pari a 2,1 mld di euro); la flessione, come per le esposizioni lorde, beneficia del deconsolidamento dei crediti ceduti nellโ€™ambito dellโ€™operazione di cessione completata nel quarto trimestre.

Al 31 dicembre 2022 la percentuale di copertura dei crediti deteriorati si eฬ€ attestata al 48,1%, in riduzione rispetto al livello di copertura registrato al 30 settembre 2022 (pari a 53,6%) principalmente per effetto del calo della percentuale di copertura delle sofferenze (che passa dal 70,2% al 30 settembre 2022 al 65,1% al 31 dicembre 2022) e delle inadempienze probabili (che passa dal 39,8% al 30 settembre 2022 al 37,5% al 31 dicembre 2022). La dinamica del coverage ratio dei crediti deteriorati (e, in particolare, di quello delle sofferenze) eฬ€ dovuta al deconsolidamento dei crediti deteriorati ceduti nellโ€™ambito dellโ€™operazione di cessione completata nel quarto trimestre, caratterizzati da livelli di copertura superiori al valore medio.

Al 31 dicembre 2022 le attivitaฬ€ in titoli del Gruppo sono risultate pari a 18,4 mld di euro, in calo rispetto al 30 settembre 2022 (-1,4 mld di euro) in conseguenza della flessione delle attivitaฬ€ finanziarie detenute per la negoziazione riferibili, in particolare, alla controllata MPS Capital Services. In aumento invece i titoli al costo ammortizzato (+1,0 mld di euro) in linea con la strategia di portafoglio; sostanzialmente stabili le altre componenti.

Lโ€™aggregato risulta in calo anche rispetto al 31 dicembre 2021 (-3,7 mld di euro) in relazione al calo sia della componente di negoziazione riferibile, in particolare, alla controllata MPS Capital Services, sia della componente al fair value con impatto sulla redditivitaฬ€ complessiva.

Al 31 dicembre 2022, la posizione interbancaria netta del Gruppo si eฬ€ attestata a 7,0 mld di euro in raccolta, a fronte di 8,4 mld di euro in raccolta al 30 settembre 2022. Il calo eฬ€ legato alla scadenza in data 21 dicembre 2022 della tranche di TLTRO ottenuta nellโ€™asta del dicembre 2019, pari a 4 mld di euro, e al contestuale rimborso anticipato di ulteriori 6 mld di euro a valere sulla tranche ottenuta nellโ€™asta di giugno 2020; tali rimborsi hanno indotto la flessione dei conti correnti e depositi a vista presso banche centrali (-5,1 mld di euro) e dei finanziamenti attivi verso banche centrali (-3,8 mld di euro).

A fine dicembre 2022 la posizione di liquiditaฬ€ operativa presenta un livello di counterbalancing capacity non impegnata pari a circa 25,5 mld di euro, sostanzialmente stabile rispetto al 31 dicembre 2021 (pari a 25,4 mld di euro).

Al 31 dicembre 2022 il patrimonio netto del Gruppo e di pertinenza di terzi risulta pari a circa 7,8 mld di euro, in crescita di 2,5 mld di euro rispetto al 30 settembre 2022, per effetto principalmente dellโ€™aumento di capitale concluso positivamente nel mese di novembre 2022.

Rispetto al 31 dicembre 2021 il patrimonio netto del Gruppo e di pertinenza di terzi risulta in aumento di 1,6 mld di euro, ascrivibili: i) allโ€™operazione di rafforzamento patrimoniale conclusa nel mese di novembre 2022; ii) alla riduzione delle riserve di valutazione; iii) alla perdita netta conseguita nellโ€™esercizio 2022.

Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, al 31 dicembre 2022 il Common Equity Tier 1 Ratio phased-in sale a 16,6% (rispetto al 12,5% di fine 2021 e al 10,0% del 30 settembre 2022), il Common Equity Tier 1 Ratio fully loaded al 15,6% (rispetto al 11,0% di fine 2021 e al 9,0% del 30 settembre 2022) e il Total Capital Ratio phased-in raggiunge il 20,5% (rispetto al 16,1% di fine 2021 e al 13,9% del 30 settembre 2022).

 

La Banca ha accelerato il processo di integrazione dei criteri ESG nella strategia e nel business, migliorando il rating di sostenibilitaฬ€ e raggiungendo giaฬ€ alcuni obiettivi in anticipo rispetto al Piano:

  • ๏‚ท incremento dellโ€™incidenza dei nuovi finanziamenti ESG (13% del totale dei nuovi finanziamenti rispetto al target di Piano del 10% al 2024);
  • ๏‚ท ย crescita del risparmio gestito investito in prodotti ESG (43% rispetto al target di Piano del 40% al 2024);
  • ๏‚ท ย crescita dei ruoli di responsabilitaฬ€ nel Gruppo ricoperti da donne, ora al 36%, parametro di riferimento per la diversity & inclusion (35% il target di Piano al 2023);
  • ๏‚ท ย miglioramento dei rating ESG: Standard Ethics โ€œEEโ€ con long term expected โ€œEE+โ€; Moodyโ€™s ESG da 42 a 46;
  • ๏‚ท ย sostegno ai clienti nella transizione agri-agro: stipulate nuove convenzioni e aperti nuovi centri specialistici.

 

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