Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha rilasciato una lunga intervista a La Stampa. Le sue parole: “Che cosa dobbiamo attenderci dalla manovra? Abbiamo un programma di legislatura che contiamo di rispettare e realizzare sino all’ultima misura. Lo scorso anno l’emergenza energetica ha assorbito i due terzi della manovra, questo però non ci ha impedito di mantenere la direzione di marcia: taglio del cuneo fiscale, sostegno alle famiglie e alle imprese. Coperta corta? Proprio perché le risorse sono limitate non c’è un solo euro da sprecare in misure propagandistiche. È questa la cifra che distingue l’azione di questo governo e della maggioranza che lo sostiene rispetto al passato”.
Pichetto: “Cambiamo in Aula la tassa sulle banche. Investitori stranieri per le privatizzazioni. Taglio cuneo fiscale è la priorità”
Si è parlato nuovamente di possibili privatizzazioni e vendita di quote di aziende ad eventuali investitori internazionali per frenare il debito pubblico. “Qual è la mia posizione? La più liberale in assoluto. Anche perché la forza dello Stato, attraverso la golden power, è quella di poter vietare operazioni non gradite o altri tipi di ingerenze. Il ministero delle Imprese ha aperto alla possibilità dell’ingresso di investitori sauditi nelle compagnie italiane? Bisogna valutare caso per caso, certamente però dobbiamo essere aperti agli investitori stranieri se questi portano dei vantaggi per il Paese
Sulla tassa sugli extraprofitti: “Secondo un dossier del Senato ci sono rischi di possibile incompatibilità costituzionale? La mia posizione coincide con quella del vicepremier Antonio Tajani: sono certo che il Parlamento saprà trovare la giusta mediazione tra la proposta avanzata e le posizioni dei diversi soggetti coinvolti”.
Lo stop degli Euro 5 in Piemonte posticipato al primo ottobre 2024 e così sarà anche in Lombardia? Ottobre 2025 è il termine ultimo, nessuna proroga ulteriore. Il decreto è molto chiaro a riguardo. Abbiamo due anni di tempo per trovare le soluzioni. Entro quella data le regioni dovranno aggiornare i rispettivi piani di qualità dell’aria”.
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