Il Superbonus 110% dedicato allโefficientamento energetico รจ un tema di grande attualitร e vivace dibattito in virtรน del decreto emanato dal Governo nei giorni scorsi per rimodularne in modo profondo lโapplicazione, a partire dallo stop alla cessione dei crediti fiscali.
Se da un lato il provvedimento risulta comprensibile alla luce del costo complessivamente sostenuto dallo Stato pari aย 71,8 miliardi euro,ย per una valutazione organica degli impatti che deriverebbero dalla sua soppressione รจ certamente utile una analisi complessiva costo dei ritorni prodotti e da una fotografia quanto piรน possibile puntuale su come รจ stato applicato.
Con lโobiettivo di portare un contributo costruttivo al dibattito in corso,ย il ยซ110% Monitorยป divulgato periodicamente da Nomismaย sulla base del patrimonio informativo proprietario e dellโanalisi di fonti terze, segnala che nella rilevazione resa disponibile a gennaio dallโEnea relativamente alle Detrazioni Fiscali,ย il totale complessivo dei lavori avviati per lโefficientamento energetico nel nostro Paese risultava pari a 65,3 miliardi di euro, con un investimento medio di 175.234 euro.
Il 47% del totale, pari a complessivi 30,5 miliardi di Euroย (e un investimento medio pari a 594.892 euro), ha riguardato interventi pianificati neiย condomini,ย contro 24,5 miliardi degli edifici unifamiliari (113.846 euro di media) e 10,3 miliardi relativi a edifici funzionalmente indipendenti (96.878 euro di media).
Complessivamenteย le asseverazioni depositate nel 2022 sono state 372.297ย a fronte di unย valore degli interventi completati pari a 49,7 miliardi di euro.
Sul totale delle asseverazioni, solamente 51.247 hanno riguardato condomini, ovvero la tipologia di abitazioni che maggiormente avrebbero dovuto beneficiare dal provvedimento, contro le 215.105 degli edifici unifamiliari e le 105.945 delle unitร funzionalmente indipendenti.
Dai dati Enea 58.355 asseverazioni sono state presentate in Lombardia (il 15,3% del totale, per la precisione), contro le circa 46.500 del Veneto (12,3%). Le 31.500 del Lazio (8,6%), le 30.700 dellโEmilia Romagna (8,0%), le 29.600 della Toscana (7,8%) e le quasi 27.000 del Piemonte (7,2%).
Secondo le stime delย 110%Monitor di Nomismaย i cantieriย che dovrebbero essere statiย conclusi sono circa 232.000ย e coprirebberoย meno del 2% del parco edifici residenzialiย in Italia.
Lโimpatto economico complessivo del Superbonus 110%
Secondo il recenteย studio di Nomismaย lโimpatto economico complessivo del Superbonus 110% sullโeconomia nazionale รจ stato pari a 195,2 miliardi di euro, con un effetto diretto di 87,7 miliardi, 39,6 miliardi di effetti indiretti e 67,8 miliardi di indotto.
Per valutare gli effetti finanziari del provvedimento va segnalato come giร nel 2021 unโanalisi prodotta dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) evidenziava che il disavanzo per le casse dello stato sarebbe stato compensato dalla generazione di Pil. Lo studio indicava come complessivamente un carattere di sostenibilitร della misura sarebbe stato prevedibile in un orizzonte di 4 o 5 anni, periodo in cui, dati i precedenti, la domanda di ristrutturazioni e di efficientamento energetico degli edifici avrebbe potuto mantenersi su livelli elevati, attivando nel sistema economico ulteriori effetti di crescita.
Complessivamenteย lโincremento del valore degli immobiliย oggetto di riqualificazione, nellโipotesi che tutte le unitร immobiliari riqualificate rientrino nelle classi energetiche inferiori,ย supererebbe i 7 miliardi di euro.
In uno scenario โ in cui si stima che in Italia il settore delle costruzioni consumi oltre il 30% dellโenergia primaria (generata per il 93% da fonti non rinnovabili) e sia responsabile di circa un terzo delle emissioni di gas serra โ risulta particolarmente rilevante anche una valutazione dellโimpatto positivo a livello ambientale: dai risultati dello studio emerge unaย riduzione totale delle emissioni di Co2 in atmosfera, responsabile mediamente del 40% del totale con punte fino al 70% nelle grandi cittร ,ย stimata inย 1,42 milioni di tonnellate. Al riguardo, lโinvestimento per la transizione ecologica attraverso il Superbonus รจ di 59 euro per tonnellata Co2, contro 52 euro per Trasporti e 95 per Industria.
Questo per altro si riflette anche sul bilancio delle famiglie, conย risparmi pari a circa 29 miliardi di euroย (dati stimati da Nomisma sui cantieri giร conclusi). Nello specifico, per chi ha beneficiato della misura ilย risparmio medio in bolletta, considerando anche il periodo straordinario di aumento dei costi dellโenergia, รจ infatti risultato pari aย 964 euro allโanno. Lo studio evidenzia anche una riduzione del 15,5% per un solo salto di classe energetica, 30,9% per un salto di 2 classi energetiche e del 46,4% per un salto di 3 classi.
Da non trascurare, infine, lโimpatto socialeย che, sempre secondo lo studio di Nomisma, ha visto unย incremento di 641.000 occupati nel settore delle costruzioni e di 351.000 occupati nei settori collegati.
Al pari del metodo di valutazione utilizzato per lโeffetto economico generato, nello studio di Nomisma sono stati determinati anche i relativi coefficienti di attivazione utilizzati per valutare lโimpatto prodotto sul sistema economico nazionale. In particolare, da una prima disamina รจ emerso cheย una produzione aggiuntiva di 1 mld di euro in costruzioni produce un incremento di 16.402 unitร di lavoro netteย di cui 10.602 direttamente nel settore delle costruzioni (pari ad una percentuale del 64%) e 5.800 nei comparti collegati.
Chi ha beneficiato del Superbonus
Secondo una indagine prodotta da Nomisma a fine 2022, in caso di conferma del provvedimento anche per lโanno in corsoย sarebbero 10,3 milioni le famiglie ancora interessate a un intervento finalizzato allโefficientamento energetico di un immobile di proprietร .
Di queste, 4,6 milioni di famiglie dichiaravano di aver giร deciso o di avere intenzione di usufruire del Superbonus.
Inoltre, a fronte di 3,5 milioni di famiglie che hanno giร iniziato una fase esplorativa (fase di delibera + fase di verifica dei requisiti sugli interventi deliberati + completamento degli accertamenti ma lavori non ancora avviati),ย 1,5 milioni di famiglie dichiarava di aver giร avviato i lavori o, addirittura, di aver giร completato gli interventi.
Il 25% di coloro che hanno giร usufruito della misura presenta un reddito familiare piรน elevato della mediaย (oltre i 3.000 euro al mese) e nel 23% dei casi รจ proprietario di una seconda casa.
Sono perรฒ stati 1,7 milioni gli italiani con reddito medio-basso ad aver beneficiato del provvedimentoย da quando รจ stato varato a conferma del fatto che la misura ha reso possibile lโaccesso alla riqualificazione profonda delle proprie unitร abitative a una porzione di popolazione meno abbiente che, altrimenti, non ne avrebbe usufruito.
Il profilo dei beneficiari รจ prevalentemente rappresentato daย impiegati (nel 28% dei casi), residenti in comuni con un numero di abitanti compreso tra 40.000 e 100.000 abitanti (15%) e proprietario di un appartamento in condominio composto al massimo da 8 unitร abitative (25% del totale).
Nel 64% dei casi le famiglie hanno preferito rivolgersi direttamente a una impresa di costruzioni, contro il 9% di grandi player e lโ8% di Utilities, portando un beneficio prevalentemente a operatori di dimensione medio-piccola.
Quale prospettiva per lโesigenza di riqualificazione del patrimonio immobiliare
Se un lato lโimplementazione del Superbonus 110% ha indubbiamente prodotto anche effetti collaterali e distorsivi, quali tempi brevi di messa a terra e un aumento dei prezzi che si รจ riflesso sulla finanza pubblica, vanno attentamente pesati i benefici diretti e indiretti sullโeconomia nazionale.
Preservare lโequilibrio del bilancio dello Stato รจ certamente una prioritร assoluta ma, alla luce delle evidenze prodotte anche da questi studi di approfondimento, certamente vale la pena trovare una modalitร abilitante che consenta di salvare la parte buona di un meccanismo sano seppur non sempre usato in modo corretto.
Questo risulta oltremodo importante in un contesto che in Italia vede ilย 68% degli immobili residenziali con classificazione di efficienza energetica pari a D o persino inferiore, quindi molto bassa, dato che si scontra con una domanda abitativa โ rilevata nellโindagine Nomisma sulle famiglie โ che vedeย al vertice delle preferenze degli italiani unโabitazione ad elevata efficienza energetica (nel 40% dei casi).ย
La disponibilitร dimostrata in queste ore dal Governo dimostra consapevolezza di fronte agli obblighi attesi dalla direttiva UE sulle case green (entro il 2033 classe minima D) e agli impegni sulla neutralitร carbonica (emissioni zero al 2050). Tuttavia per sostenere la domanda di famiglie eterogenee sotto il profilo reddituale e fiscale, il meccanismo della cessione dei crediti con lo sconto in fattura โ che ha rappresentato un importante sblocco del mercato anche in presenza di bonus โ sarร insostituibile specialmente per interventi sui condomini, che rappresentano una quota significativa degli immobili meritevoli di ristrutturazione e opere di efficientamento energetico.
โIl superbonus ha avuto lโindubbio merito di contribuire al rilancio della nostra economia in una situazione drammatica come quella pandemicaย โ commentaย Luca Dondi, Amministratore Delegato di Nomismaย -.ย La misura emergenziale andava, tuttavia, corretta per attenuarne lโeccessiva onerositร , oltre agli evidenti tratti di iniquitร e alle conseguenze distorsive che ha generato sul costo dei fattori di produzione. La mancata adozione di modifiche sostanziali ha portato alle drastiche conseguenze degli ultimi giorni, con lโadozione di misure di salvaguardia che, se non emendate, rischiano di decretare lโepilogo di iniziative imprescindibili per il rinnovamento del patrimonio immobiliare italiano. La strategia dei bonus, e con essa la possibilitร di cessione dei crediti, non va archiviata ma solo ripensata e per farlo occorrono competenze ed equilibrio. Occorre fare tesoro di unโesperienza straordinaria per definire una politica di rinnovamento che non abbia il fiato corto dellโemergenzaโ.ย
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