Francesca Gironi è la nuova leader della commissione femminile del Copa – Cogeca, l’Organizzazione che rappresenta agricoltori e cooperative agricole in Europa dove sono presenti circa 3 milioni di aziende agricole gestite da donne, quasi 1/3 del totale. A darne notizia è la Coldiretti dopo la nomina dell’imprenditrice agricola alla guida delle contadine europee. Marchigiana, una laurea in Giurisprudenza, vicepresidente nazionale delle donne della Coldiretti e membro della commissione femminile del Oma, l’Organizzazione mondiale per l’agricoltura.
Ue, Coldiretti: l’italiana Francesca Gironi nuova leader delle contadine europee
La Gironi è un caso di cambio vita. Dopo aver lavorato nel campo della comunicazione, ha lasciato tutto per avviare nelle campagne della provincia di Ancona un allevamento di cavalli con centro ippico, maneggio, fattoria didattica, produzione di mangimi bio e progetti sociali dedicati a soggetti fragili, come disabili ed ex detenuti, e inserimenti lavorativi.
“Per me è una grandissima soddisfazione voglio ringraziare la Coldiretti e il movimento delle Donne che hanno fortemente creduto in me e mi hanno sostenuta in questa mia candidatura – commenta la neo leader delle imprese agricole in rosa della Ue -. Un grazie speciale anche a tutte le colleghe europee che mi hanno accordato la loro fiducia. Adesso abbiamo davanti a noi – continua la Gironi – tante sfide da affrontare, penso anzitutto alla disparità di genere a livello lavorativo, in particolar modo retributiva e pensionistica, alla discriminazione per l’accesso al credito ma anche alle difficoltà esistenti per compensare vita privata e vita lavorativa, la gestione dei figli e dei nostri cari genitori anziani. Tutte insieme dobbiamo far emergere il ruolo delle donne all’interno della nuova Politica Agricola Comune. Penso ai tanti passaggi generazionali di aziende, ma penso anche alla moltitudine di ragazze, che come me, pur non avendo una tradizione agricola familiare alle spalle, decidono di intraprendere il loro percorso lavorativo in ambito green. Ma vanno anche tutelate ancora di più le eccellenze che i nostri agricoltori sono in grado di donarci. Penso soprattutto alla volontà di affermare il cibo sintetico che il nostro Paese non vuole o all’ingresso dei tanti cibi stranieri e alle tante storture dei cibi non correttamente etichettati, uno tra tanti il famoso Nutri-Score”.
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