Thursday 21 November 2024

Pressione fiscale โ€œparadisiacaโ€ per le banche italiane pari al 17,1% del rapporto tra tasse pagate e utile. Ammontano infatti ad appena 4 miliardi e 300 milioni di euro le somme versate nelle casse dello Stato, da parte degli istituti di credito, nel 2022 a fronte di 88,1 miliardi di โ€œfatturatoโ€, di cui 45,5 miliardi legati ai prestiti (margine dโ€™interesse) e di 25,4 miliardi di utile.

Unimpresa: per le banche italiane pressione fiscale “paradisiaca”

Negli ultimi cinque anni, il totale dei versamenti del settore bancario al fisco รจ di 14,4 miliardi ovvero il 19,3% dellโ€™utile conseguito, pari complessivamente a 74,9 miliardi. รˆ quanto emerge da un paper del Centro studi di Unimpresa secondo il quale in media, dal 2018 al 2022, le banche del nostro Paese hanno pagato 2,8 miliardi di tasse a fronte di 82,7 miliardi di fatturato e di 14,9 miliardi di utile.

ยซScopriamo, ma non ci meravigliamo, che il trattamento tributario praticato dallo Stato alle banche รจ da โ€œparadiso fiscaleโ€: nessun altro settore produttivo puรฒ beneficiare di una pressione fiscale cosรฌ favorevole. La media italiana, per aziende e lavoratori, รจ stabilmente superiore al 42%, ma il peso delle tasse sulle imprese, specie quelle piรน piccole, รจ spesso superiore al 60%. Ecco perchรฉ la tassa sugli extra profitti realizzati dalle banche grazie allโ€™aumento del costo del denaro รจ una misura di equitร  sociale che serve a ridistribuire la ricchezza prodotta nel Paese per fattori esogeni, cioรจ esterni allโ€™andamento del ciclo economico internoยป commenta il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora.

Secondo il paper del Centro studi di Unimpresa, che ha elaborato dati della Banca dโ€™Italia, nel periodo che va dal 2018 al 2022, le banche italiane hanno versato complessivamente 14,4 miliardi di tasse nelle casse dello Stato: nel quinquennio in esame, i ricavi sono stati pari a 413,5 miliardi (a fronte di costi di 255,5 miliardi) e, di questi, 204,5 miliardi si riferiscono allโ€™attivitร  creditizia (margine dโ€™interesse); gli utili sono stati pari a 75,9 miliardi. In media, ogni anno, nel quinquennio in esame, le banche hanno realizzato: 82,7 miliardi di โ€œfatturatoโ€ (55,1 miliardi di costi) di cui 40,9 miliardi legati ai prestiti, versando al fisco 2,8 miliardi, il 19,3% degli utili, pari a 14,9 miliardi.

Nel 2022, positivamente condizionato dallโ€™aumento del costo del denaro deciso dalla Banca centrale europea, i ricavi sono stati i piรน alti del periodo osservato cioรจ 88,1 miliardi (55,5 miliardi di costi) e, di questi, ben 45,5 miliardi derivano dal margine dโ€™interesse: le imposte, pari a 4,3 miliardi, corrispondono al 17,1% dei 25,4 miliardi di utili. Nel 2021, i ricavi sono stati pari a 82,6 miliardi (55,5 miliardi di costi) e, di questi, 38,4 miliardi derivano dal margine dโ€™interesse: le imposte, pari a 2,2 miliardi, corrispondono al 13,8% dei 25,4 miliardi di utili. Il 2020 รจ un anno โ€œspecialeโ€, negativamente condizionato dagli effetti della pandemia da Covid: ricavi a quota 78,1 miliardi (costi 55,6 miliardi) d cui 38,7 miliardi dal credito, 1,3 miliardi di tasse pari al 61,5% dei 2,2 miliardi di utile.

Nel 2019, i ricavi sono stati pari a 82,3 miliardi (53,9 miliardi di costi) e, di questi, 40,1 miliardi derivano dal margine dโ€™interesse: le imposte, pari a 4,4 miliardi, corrispondono al 28,2% dei 15,7 miliardi di utili. Anche nel 2018, i ricavi sono stati pari a 82,3 miliardi (54,8 miliardi di costi) e, di questi, 41,8 miliardi derivano dal margine dโ€™interesse: le imposte, pari a 2,1 miliardi, corrispondono al 13,6% dei 15,1 miliardi di utili.

ยซChi, di fronte a queste evidenze, accusa il governo di demagogia e populismo, non sa di cosa parla. Le nostre posizioni rispetto allโ€™azione dellโ€™esecutivo sono neutrali: se cโ€™รจ da fare una critica, non ci tiriamo indietro, mai. Stavolta ci sembra piรน che giusto sostenere una misura che va nella giusta direzione e che spinge indirettamente il settore bancario a restituire alla collettivitร  una parte di quei benefici derivanti dalla politica monetaria della Bceยป aggiunge il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora.

 

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