Avvio in territorio negativo per Wall Street, scossa dalle crescenti tensioni tra Iran e Israele che stanno alimentando lโimpennata dei prezzi del greggio e rinnovando i timori per una nuova ondata inflazionistica. Il tutto alla vigilia di una delicata decisione di politica monetaria della Federal Reserve.
Wall Street apre in ribasso: Dow Jones -0,26%, Nasdaq -0,48%
Nella seduta odierna, i principali indici statunitensi hanno aperto con il segno meno: il Dow Jones arretra dello 0,26% a quota 42.406,68 punti, lo S&P 500 perde lo 0,37% a 6.010,94 punti, mentre il tecnologico Nasdaq cede lo 0,48%, fermandosi a 19.618,68 punti.
Sul fronte obbligazionario, si segnala un lieve calo nei rendimenti: il Treasury decennale americano scende al 4,43%, rispetto al 4,45% registrato alla chiusura di lunedรฌ.
Tra i settori piรน penalizzati cโรจ quello dellโenergia solare, zavorrato dallโavanzamento in Congresso del piano di bilancio proposto da Donald Trump, che prevede il taglio di numerosi incentivi fiscali dedicati alle fonti rinnovabili, in particolare solare ed eolico.
A metร giornata, i titoli del comparto registrano perdite pesanti: Enphase Energy crolla del 23,08%, First Solar scende del 17,64%, Sunrun lascia sul campo oltre il 40%, mentre SolarEdge Technologies arretra di piรน del 36%.
Di segno opposto lโandamento dei titoli petroliferi, sostenuti dal contesto internazionale e dall’aumento delle quotazioni del greggio. I colossi del settore registrano variazioni positive: Chevron, ExxonMobil, Devon Energy, Occidental Petroleum e ConocoPhillips avanzano con incrementi compresi tra +0,50% e +1,1%.
Tra i movimenti piรน significativi della giornata anche quello della biotech Verve Therapeutics, che decolla del 73,50%, arrivando a 10,88 dollari per azione, dopo lโannuncio dellโacquisizione da parte del gigante farmaceutico Eli Lilly, il cui titolo segna invece un calo dellโ1,57%.
In ribasso anche T-Mobile US, che perde il 3,80% dopo la notizia della cessione di una quota da parte di SoftBank, effettuata a uno sconto di circa il 3% rispetto al prezzo di chiusura della seduta precedente.