sabato 22 Novembre 2025

 

Rimuovere Panama dalle blacklist fiscali e antiriciclaggio dell’UE, o saranno bloccate le gare d’appalto per le imprese europee. Questo l’avvertimento lanciato il 22 ottobre scorso dal Presidente di Panama, José Raúl Mulino, che ha minacciato di escludere le aziende dell’Unione Europea dalle future gare pubbliche del Paese se l’UE non provvederà a togliere Panama dalle liste dei paradisi fiscali e dei Paesi ad alto rischio di riciclaggio di denaro. La notizia è stata approfondita stamane  da Matteo Rizzi su Italia Oggi.

Paradisi fiscali, Panama chiede di uscire dalla black list Ue e lancia un ultimatum

Nonostante Panama sia stata rimossa dalla lista grigia del Gruppo di azione finanziaria internazionale (GAFI) nell’ottobre 2023, continua a figurare nella lista dell’UE. Mulino ha identificato il Parlamento europeo come il principale “ostacolo” alla rimozione completa del paese dalle blacklist europee.

“Panama non permetterà a nessun paese che ci mantiene su quella lista di partecipare alle gare internazionali che avremo a partire dal prossimo anno”, ha ammonito Mulino al termine della sua visita ufficiale in Francia.

In un’intervista, Mulino ha dato all’UE tempo fino alla metà del 2025 per rimuovere Panama dalle blacklist. La posta in gioco include una gara d’appalto per una linea ferroviaria di 400 chilometri tra Città di Panama e David, vicino al confine con la Costa Rica, con un valore stimato di almeno 4 miliardi di dollari. Aziende cinesi hanno già espresso interesse per la costruzione di questa infrastruttura. Durante una visita a Parigi, il Presidente panamense ha ricevuto il sostegno del Presidente francese Emmanuel Macron, favorevole all’esclusione di Panama dalla lista. Tuttavia, Mulino ha criticato duramente sia l’OCSE che l’UE per le loro posizioni.

“Vogliamo raccontare la nostra verità, confermarla con i dati e dire all’Europa e all’Ocse che stanno mentendo sullo status di Panama come paradiso fiscale”, ha aggiunto. Il Presidente ha sostenuto che Panama “non sostiene il riciclaggio di denaro” e ha sottolineato che, da quando ha assunto la presidenza il 1° luglio, hanno risposto “tempestivamente” alle richieste avanzate alle autorità finanziarie del Paese. “Forse siamo stati inclusi nella lista a causa della riluttanza dell’amministrazione precedente a fornire informazioni. Per qualsiasi motivo, non le hanno fornite o le hanno fornite troppo tardi. Su 48 richieste, abbiamo risposto tempestivamente a 45”, ha affermato.

 

 

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