domenica 16 Marzo 2025

Da ottobre 2023, i tassi di mercato sono progressivamente diminuiti a seguito dei tagli della BCE, una tendenza proseguita anche nei primi mesi del 2025. Nei primi giorni di marzo si è osservato un assestamento: i tassi a breve termine si sono stabilizzati o leggermente ridotti, mentre quelli a lungo termine hanno registrato un rialzo.

Abi: a febbraio tasso sui mutui in risalita del 3,17%

Lo rileva  l’Associazione bancaria italiana (ABI) nel suo rapporto mensile.

 

TASSI DI MERCATO

Nei primi 13 giorni di marzo 2025:

  1. Il tasso Euribor a 3 mesi è stato in media del 2,52%, stesso valore di febbraio 2025.
  2. Il tasso lordo dei BOT a sei mesi è stato in media del 2,32% in calo di 9 punti base rispetto a febbraio (2,41%).
  3. Il tasso IRS a 10 anni (molto usato nei mutui) è stato in media del 2,64% in aumento di 25 punti base rispetto a febbraio (2,39%).
  4. Il tasso lordo dei BTP a 10 anni è stato in media del 3,84% in aumento di 32 punti base rispetto a febbraio (3,52%).

 

TASSI DI INTERESSE SUI PRESTITI BANCARI

  1. A febbraio 2025:
  • il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è sceso al 3,98% dal 4,15% del mese precedente e dal 5,45% di dicembre 2023;
  • il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è stato pari al 3,17% (3,12% nel mese precedente e 4,42% a dicembre 2023);
  • il tasso medio sul totale dei prestiti (quindi sottoscritti negli anni) è sceso al 4,27% dal 4,32% del mese precedente.

 

TASSI DI INTERESSE SULLA RACCOLTA BANCARIA

  1. Il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) a febbraio 2025 è stato il 2,49%. A gennaio tale tasso era in Italia superiore a quello medio dell’area dell’euro (Italia 2,66%; area dell’euro 2,55%). Rispetto a giugno 2022, (ultimo mese prima dei rialzi dei tassi BCE) quando il tasso era dello 0,29%, l’incremento è stato di 220 punti base.
  2. Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso a febbraio 2025 è stato il 3,16%, con un incremento di 185 punti base rispetto a giugno 2022 quando era l’1,31%.
  3. A febbraio 2025 il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti), è stato lo 0,82% (0,85% nel mese precedente; 0,32% a giugno 2022).

 

  1. Il tasso sui soli depositi in conto corrente, che non ha la funzione di investimento e permette di utilizzare una moltitudine di servizi, è lo 0,39% (0,41% nel mese precedente; 0,02% a giugno 2022).

 

MARGINE TRA TASSO SUI PRESTITI E TASSO SULLA RACCOLTA

  1. Il margine (spread) sulle nuove operazioni (differenza tra i tassi sui nuovi prestiti e la nuova raccolta) con famiglie e società non finanziarie a febbraio 2025 è di 180 punti base.  

 

QUANTITÀ DELLA RACCOLTA DA CLIENTELA

  1. La raccolta indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche, presenta un incremento di circa 147 miliardi tra gennaio 2024 e gennaio 2025 (45,2 miliardi famiglie, 18,1 miliardi imprese e il restante agli altri settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione).
  2. A febbraio 2025 la raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, è cresciuta rispetto ad un anno prima del 5,1% (+6,0% nel mese precedente).
  3. I soli depositi, nelle varie forme, a febbraio 2025 sono cresciuti del 2,1% su base annua (+2,2% il mese precedente).
  4. La raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) a febbraio 2025 è risultata in aumento del 2,5% su base annua, proseguendo la dinamica positiva registrata da inizio 2024 (+2,6% a gennaio 2025.

 

PRESTITI BANCARI

  1. Il rallentamento della crescita economica, confermato dai recenti dati ufficiali, contribuisce a deprimere la domanda di prestiti: a febbraio 2025, i prestiti a imprese e famiglie sono scesi dello 0,6% rispetto a un anno prima, in lieve attenuazione rispetto al -0,7% del mese precedente; a gennaio 2025 i prestiti alle imprese erano diminuiti dell’1,9% mentre quelli alle famiglie erano cresciuti dello 0,4%.

CREDITI DETERIORATI

  1. A gennaio 2025 i crediti deteriorati netti (cioè l’insieme delle sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinanti calcolato al netto delle svalutazioni e degli accantonamenti già effettuati dalle banche) sono diminuiti a 30,5 miliardi di euro, da 32,1 miliardi di settembre 2024 (30,5 miliardi a dicembre 2023). Rispetto al loro livello massimo, 196,3 miliardi raggiunti nel 2015, sono in calo di circa 166 miliardi.
  2. A gennaio 2025 i crediti deteriorati netti rappresentano l’1,47% dei crediti totali. A settembre 2024, tale rapporto era l’1,54% (1,41% a dicembre 2023; 9,8% nel 2015.
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