Da ottobre 2023, i tassi di mercato sono progressivamente diminuiti a seguito dei tagli della BCE, una tendenza proseguita anche nei primi mesi del 2025. Nei primi giorni di marzo si è osservato un assestamento: i tassi a breve termine si sono stabilizzati o leggermente ridotti, mentre quelli a lungo termine hanno registrato un rialzo.
Abi: a febbraio tasso sui mutui in risalita del 3,17%
Lo rileva l’Associazione bancaria italiana (ABI) nel suo rapporto mensile.
TASSI DI MERCATO
Nei primi 13 giorni di marzo 2025:
- Il tasso Euribor a 3 mesi è stato in media del 2,52%, stesso valore di febbraio 2025.
- Il tasso lordo dei BOT a sei mesi è stato in media del 2,32% in calo di 9 punti base rispetto a febbraio (2,41%).
- Il tasso IRS a 10 anni (molto usato nei mutui) è stato in media del 2,64% in aumento di 25 punti base rispetto a febbraio (2,39%).
- Il tasso lordo dei BTP a 10 anni è stato in media del 3,84% in aumento di 32 punti base rispetto a febbraio (3,52%).
TASSI DI INTERESSE SUI PRESTITI BANCARI
- A febbraio 2025:
- il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è sceso al 3,98% dal 4,15% del mese precedente e dal 5,45% di dicembre 2023;
- il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è stato pari al 3,17% (3,12% nel mese precedente e 4,42% a dicembre 2023);
- il tasso medio sul totale dei prestiti (quindi sottoscritti negli anni) è sceso al 4,27% dal 4,32% del mese precedente.
TASSI DI INTERESSE SULLA RACCOLTA BANCARIA
- Il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) a febbraio 2025 è stato il 2,49%. A gennaio tale tasso era in Italia superiore a quello medio dell’area dell’euro (Italia 2,66%; area dell’euro 2,55%). Rispetto a giugno 2022, (ultimo mese prima dei rialzi dei tassi BCE) quando il tasso era dello 0,29%, l’incremento è stato di 220 punti base.
- Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso a febbraio 2025 è stato il 3,16%, con un incremento di 185 punti base rispetto a giugno 2022 quando era l’1,31%.
- A febbraio 2025 il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti), è stato lo 0,82% (0,85% nel mese precedente; 0,32% a giugno 2022).
- Il tasso sui soli depositi in conto corrente, che non ha la funzione di investimento e permette di utilizzare una moltitudine di servizi, è lo 0,39% (0,41% nel mese precedente; 0,02% a giugno 2022).
MARGINE TRA TASSO SUI PRESTITI E TASSO SULLA RACCOLTA
- Il margine (spread) sulle nuove operazioni (differenza tra i tassi sui nuovi prestiti e la nuova raccolta) con famiglie e società non finanziarie a febbraio 2025 è di 180 punti base.
QUANTITÀ DELLA RACCOLTA DA CLIENTELA
- La raccolta indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche, presenta un incremento di circa 147 miliardi tra gennaio 2024 e gennaio 2025 (45,2 miliardi famiglie, 18,1 miliardi imprese e il restante agli altri settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione).
- A febbraio 2025 la raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, è cresciuta rispetto ad un anno prima del 5,1% (+6,0% nel mese precedente).
- I soli depositi, nelle varie forme, a febbraio 2025 sono cresciuti del 2,1% su base annua (+2,2% il mese precedente).
- La raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) a febbraio 2025 è risultata in aumento del 2,5% su base annua, proseguendo la dinamica positiva registrata da inizio 2024 (+2,6% a gennaio 2025.
PRESTITI BANCARI
- Il rallentamento della crescita economica, confermato dai recenti dati ufficiali, contribuisce a deprimere la domanda di prestiti: a febbraio 2025, i prestiti a imprese e famiglie sono scesi dello 0,6% rispetto a un anno prima, in lieve attenuazione rispetto al -0,7% del mese precedente; a gennaio 2025 i prestiti alle imprese erano diminuiti dell’1,9% mentre quelli alle famiglie erano cresciuti dello 0,4%.
CREDITI DETERIORATI
- A gennaio 2025 i crediti deteriorati netti (cioè l’insieme delle sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinanti calcolato al netto delle svalutazioni e degli accantonamenti già effettuati dalle banche) sono diminuiti a 30,5 miliardi di euro, da 32,1 miliardi di settembre 2024 (30,5 miliardi a dicembre 2023). Rispetto al loro livello massimo, 196,3 miliardi raggiunti nel 2015, sono in calo di circa 166 miliardi.
- A gennaio 2025 i crediti deteriorati netti rappresentano l’1,47% dei crediti totali. A settembre 2024, tale rapporto era l’1,54% (1,41% a dicembre 2023; 9,8% nel 2015.