venerdรฌ 18 Aprile 2025

Mutui alle stelle. ll caro-tassi batte il credito e ridisegna i progetti di spesa per la casa delle famiglie italiane. La fiammata del costo del denaro, portato al 4,5% dalla Bce, ha fatto triplicare i tassi praticati dalle banche sui mutui erogati alle famiglie.

A fine dicembre scorso, gli interessi medi applicati ai prestiti immobiliari erano arrivati al 4,40%, vale a dire esattamente il triplo rispetto allโ€™1,45% di gennaio 2022, livello minimo degli ultimi anni. Una salita vertiginosa di 295 punti percentuali in soli 24 mesi che ha portato loย stockย di mutui a calare, nel corso del 2023, di 2,3 miliardi di euro (192 milioni al mese in media) dopo lโ€™aumento di oltre 35 miliardi registrato nel biennio precedente, grazie ai 18,3 miliardi in piรน nel 2021 e alla crescita di 17 miliardi raggiunta nel 2022.

Fabi: “In due anni i tassi sui mutui sono triplicati. Ecco come la BCE ha fermato il mercato immobiliare”

I dati degli ultimi 12 mesi dimostrano che il delicato equilibrio tra tassi di interesse e inflazione ha messo a dura prova la capacitร  di indebitamento degli italiani e trascinato verso il basso gli investimenti nel mattone. Tutto questo con effetti negativi, in generale, sul mercato immobiliare e in particolare sulle compravendite, che lโ€™anno scorso sono significativamente diminuite: per questa ragione, cala dal 50% al 41% la quota di italiani che si indebita per comprare unโ€™abitazione, con le compravendite che sono calate quasi del 12%.

Lโ€™inversione di tendenza nel mercato immobiliare potrebbe essere favorita qualora la Banca centrale europea, nelle prossime riunioni, decidesse di dare il via al taglio dei tassi e a una fase piรน espansiva, in generale, per il credito. I dubbi, perรฒ, aleggiano sulla rapiditร  con cui le famiglie italiane risponderanno ai tagli in arrivo e allโ€™effetto indotto, ma lento, che gli stessi avranno sul costo di chi prende in prestito.

Per ora, i dati sui prestiti e le pressioni sul mercato immobiliare italiano risultano negativi e sono la conseguenza dellโ€™impegno costante da parte della Bce a far crescere il costo del denaro, nel tentativo sfrenato di frenare lโ€™inflazione. Quella che รจ stata la formula del successo per la Bce non รจ stata analoga per il mattone italiano. Lโ€™ammontare dei mutui era a quota 392,3 miliardi a gennaio 2021 e nel corso di quellโ€™anno รจ aumentato al ritmo di 1,5 miliardi al mese, chiudendo a quota 409,9 miliardi a dicembre dello stesso anno.

Nei 12 mesi successivi, il ritmo di crescita รจ leggermente calato a 1,4 miliardi, con il totale arrivato a 426,9 miliardi a fine anno dai 410,3 miliardi di gennaio. Inversione di tendenza e rallentamento sono arrivati subito con il 2023: primo calo di circa 600 milioni giร  a gennaio (stockย a 426,2 miliardi) e poi una progressiva, seppur lenta, diminuzione fino ai 424,6 miliardi di dicembre scorso: la discesa media mensile รจ stata pari a 192 milioni per un totale di 2,3 miliardi di euro su 12 mesi (-0,54%).

I dati, rielaborati sulla base delle statistiche di Banca dโ€™Italia, non comprensivi di eventuali cartolarizzazioni, consentono dunque di osservare che lโ€™ammontare dei prestiti immobiliari รจ sistematicamente cresciuto in corrispondenza di tassi favorevoli, sia dal punto di vista della politica monetaria sia per quanto riguarda gli interessi per la clientela, per poi decelerare significativamente nel momento in cui si รจ inasprita la dinamica del costo del denaro.

 

MUTUI, NUOVE EROGAZIONI IN SALITA DI 35 MILIARDI NEL BIENNIO 2021-2022

Complessivamente, nel biennio 2021-2022, il totale dei mutui รจ cresciuto con nuove erogazioni pari a 35,4 miliardi con un incremento del 9,05%. La crescita delloย stockย degli โ€œimpieghi per la casaโ€ si รจ equamente distribuita nei due anni in esame, 18,3 miliardi nel 2021 (+4,69%) e 17 miliardi nel 2022 (+4,17%): la corsa รจ continuata anche dopo la prima fase di incrementi del costo dei tassi, avviata a luglio 2022 con rialzi fino al 2,5% a dicembre dello stesso anno, soglia che il mercato, evidentemente, ha ammortizzato e digerito. I tassi praticati dalle banche alle operazioni di finanziamento immobiliare, erano allโ€™1,67% a gennaio 2021 e nel corso di quellโ€™anno sono rimasti sostanzialmente stabili, finendo in leggero calo allโ€™1,59% a dicembre. Scesi ulteriormente allโ€™1,45% a gennaio 2022, gli interessi sui mutui sono poi saliti giร  nellโ€™arco del primo semestre, con il mercato che, per prassi, ha anticipato le decisioni della banca centrale. Nellโ€™arco del secondo semestre del 2022, i tassi sono passati dal 2,17% di giugno al 3,34% di dicembre, con 117 punti base aggiuntivi. Ulteriori, importanti aumenti sono arrivati nel corso del 2023: 3,68% a gennaio e 4,02% a marzo, con il picco raggiunto a novembre e i tassi arrivati al 4,61%, per poi ripiegare al 4,40% di dicembre e il 3,99% di gennaio scorso. Resta da capire se la discesa dellโ€™ultimo bimestre sia lโ€™inizio di un percorso strutturale e non un fatto episodico.

MUTUI, CALA DAL 50% AL 41% LA QUOTA DI PERSONE CHE SI INDEBITA PER COMPRARE CASA

Mattone italiano in caduta libera con le famiglie che, con i tassi alle stelle, chiedono sempre meno mutui per comprare casa: diminuisce, infatti, dal 50% al 41% la quota di persone che si indebita per acquistare un immobile e scendono del 12% le compravendite.

Il terzo trimestre del 2023 ha confermato il netto calo delle compravendite degli immobili residenziali, nel nostro Paese, iniziato col quarto trimestre 2022, dopo una crescita continua e accelerata dal 2020. Il calo registrato nei primi nove mesi del 2023 coinvolge tutto il territorio e ogni tipologia dimensionale di abitazione.

Il numero delle compravendite a fine settembre 2023 si รจ attestato a 507.879, contro le 576.115 registrate nello stesso periodo del 2022, con una riduzione dellโ€™11,8%. Le persone fisiche risultano acquirenti di circa il 95% degli immobili: di questi, il 62% hanno usufruito delle agevolazioni prima casa (in calo percentuale rispetto al 65,3% dello stesso periodo 2022 e al 68,4% del 2021).

Non solo sono diminuite le compravendite delle โ€œprime caseโ€, ma, da gennaio a settembre dello scorso anno, con il tasso Bce volato fino al 4,5%, โ€œsoloโ€ il 41% degli acquirenti ha fatto ricorso a un mutuo ipotecario, rispetto al 49,3% del 2022, col tasso dโ€™interesse medio al 2,48% e al 52% del 2021, quando il tasso di interesse medio era allโ€™ 1,90%.

Un vero e proprio crollo, poi, รจ quello subito dalle compravendite delle abitazioni โ€œnuoveโ€, che hanno fatto registrare un calo del 15,9%: dato negativo che si va a sommare addirittura al meno 40,9% del secondo trimestre 2023 rispetto al secondo semestre 2022 e al meno 19,8 del primo trimestre 20223 rispetto ai primi sei mesi del 2022.

Quanto alla tipologia di abitazioni, gli immobili residenziali nuovi scambiati nei primi nove mesi del 2023 ammontano ad un totale di 38.881, rispetto ai 54.001 del 2022 (meno 28% circa); piรน contenuto, invece, il calo delle compravendite di abitazioni esistenti: 468.998 nel 2023, 522.114 nel 2022 (meno 10,2% circa la media dei tre trimestri).

 

SILEONI: ยซCON TAGLIO DEI TASSI LE BANCHE TORNERANNO A SOSTENERE IL MERCARO IMMOBILIAREยป

ยซSarร  fondamentale per le banche e anche per le famiglie che la Banca centrale europea acceleri lโ€™avvio del percorso di riduzione del costo del denaro. Lโ€™allentamento della politica monetaria, atteso ormai dalla maggior parte degli osservatori, รจ fondamentale proprio per rimettere in condizione, al piรน presto, le stesse banche di poter tornare a sostenere il mercato immobiliare. Per lโ€™Italia significa ridare ossigeno a un pezzo fondamentale della nostra economia che vale diversi punti di pil, se si conteggiano tutti i settori collegati alla compravendita e tutto il cosiddetto indotto.

La velocitร  con la quale la Banca centrale europea ha portato il tasso base dallo 0 al 4,5% รจ stata uno shock per il mercato finanziario, per le imprese e per le famiglie. La presenza del governatore della Banca dโ€™Italia, Fabio Panetta, nel consiglio direttivo della Bce rappresenta una garanzia per tutti noi: la sua esperienza, la sua capacitร  di incidere sulle decisioni collegiali e la sua visione politica.

Fino a un mese fa sarebbe stato difficile ipotizzare un primo taglio al costo del denaro prima di luglio. Negli ultimi giorni, invece, si รจ fatta strada la possibilitร  che nella riunione di maggio la Bce decida di cominciare a tornare a una politica monetaria progressivamente piรน accomodante ed รจ quello che mi auguroยป commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. ยซย Il ruolo delle banche, che senza dubbio hanno tratto importanti vantaggi dallโ€™aumento dei tassi dโ€™interesse, รจ essenziale per lo sviluppo e la crescita economica.

Il settore bancario รจ fondamentale anche perchรฉ, grazie ai finanziamenti a imprese e famiglie, agli investimenti diretti e allโ€™attivitร  sociale fatta di importanti donazioni, puรฒ garantire un progresso collettivo e un benessere sociale che altrimenti non sarebbe raggiungibile. Ed รจ un ruolo, quello del settore bancario italiano, che viene quotidianamente esercitato solo grazie alla professionalitร  e alla preparazione di 300.000 lavoratrici e lavoratori messa a disposizione di tutti, nel senso piรน alto di servizio pubblico essenzialeยป aggiunge Sileoni.

 

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