Nel 2024 il reddito disponibile delle famiglie aumenta del 2,7% e il loro potere dโacquisto dellโ1,3%. La spesa per consumi finali cresce dellโ1,7% e la propensione al risparmio delle famiglie sale al 9,0%, dallโ8,2% del 2023.
Il tasso di investimento delle famiglie scende al 9,3% dal 10,2% del 2023.
Istat: cresce propensione al risparmio delle famiglie: +9% nel 2024
Il tasso di profitto delle societร non finanziarie cala al 43,3% (dal 46,1% del 2023), per la diminuzione del risultato lordo di gestione del 5,2% a fronte di una modesta crescita del valore aggiunto, pari allo 0,9%. Il tasso di investimento si mantiene sostanzialmente stabile al 22,0%.
Leggere il processo economico attraverso i comportamenti degli operatori
Le serie dei conti nazionali dei settori istituzionali qui presentate forniscono la stima del 2024 e lโaggiornamento delle stime relative agli anni 2022-2023, rispetto a quelle diffuse a settembre 2024.
Il report presenta in dettaglio gli andamenti degli ultimi tre anni, le serie storiche complete sono disponibili a partire dal 1995 nella banca dati IstatData.
I conti non finanziari per settore istituzionale descrivono i risultati conseguiti da famiglie, imprese, istituzioni non profit e amministrazioni pubbliche nelle diverse fasi del processo economico. Il comportamento degli operatori residenti viene descritto partendo dalla formazione del reddito prodotto sul territorio economico e dalla sua distribuzione ai fattori produttivi che hanno contribuito a realizzarlo. Si rappresentano, poi, gli effetti prodotti dalle politiche redistributive attuate dal settore pubblico e dagli altri settori privati (residenti e non), arrivando cosรฌ a misurare le risorse che gli operatori economici hanno effettivamente a disposizione per le loro spese per consumi (nel caso delle famiglie e delle amministrazioni pubbliche) o che decidono di risparmiare per lโinvestimento in attivitร reali e/o finanziarie.
Se il risparmio non รจ sufficiente a finanziare lโinvestimento si crea un indebitamento, che รจ necessario coprire ricorrendo al finanziamento esterno. Al contrario, una eccedenza di risorse disponibili rispetto alle necessitร di spesa indica una capacitร di finanziamento (accreditamento).
Nel 2024 la posizione complessiva dellโItalia verso lโestero resta in attivo (19,2 miliardi di euro) per il miglioramento del saldo commerciale che ha compensato la riduzione dei trasferimenti in conto capitale ricevuti dallโItalia. Migliora in misura significativa il saldo del settore delle amministrazioni pubbliche: lโindebitamento si riduce di circa 79 miliardi di euro rispetto al 2023, portandosi a -75,5 miliardi di euro (-154,3 miliardi di euro nel 2023). Crolla lโaccreditamento delle famiglie che raggiunge un livello prossimo allo zero, perdendo oltre 54 miliardi di euro rispetto allโanno precedente.
Questo risultato รจ stato fortemente condizionato dal venir meno dei contributi erogati dalle amministrazioni pubbliche a sostegno degli investimenti del settore istituzionale delle famiglie in abitazioni. Peggiora la posizione delle societร non finanziarie, il cui accreditamento si porta a 35,6 miliardi di euro (-27,8 miliardi rispetto al 2023), in conseguenza della riduzione del margine operativo delle imprese del settore e del ridimensionamento dei contributi agli investimenti erogati dalle amministrazioni pubbliche. Il saldo delle societร finanziarie registra un incremento, posizionandosi a 48,6 miliardi di euro (+4,7 miliardi rispetto al 2023), per lโandamento dei redditi primari del settore.
IL REPORT – Conti nazionali per settore istituzionale | Anni 1995 – 2024