Il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca, presieduto da Renato PAGLIARO, ha approvato i risultati consolidati al 31 marzo scorso del Gruppo Mediobanca illustrati dallโAmministratore Delegato Alberto NAGEL e dal Direttore Generale Francesco Saverio VINCI.
Mediobanca: utile netto 9 mesi a 993 milioni. Acconto dividendo di 0,56 euro
Alberto Nagel, Amministratore Delegato di Mediobanca, ha dichiarato: โMediobanca ha confermato nei nove mesi, malgrado le incertezze dello scenario, la crescita di tutte le sue divisioni, consolidando le principali iniziative del Piano 23-26. Tutte le piattaforme distributive fisiche e digitali sono state potenziate, attraendo i migliori talenti; lโofferta di servizi รจ stata ampliata e riposizionata sempre piรน sul modello Private Investment Banking, con un ottimo riconoscimento da parte dei clienti e dei consulenti. Lโaggregazione tra Banca Generali e Mediobanca, che abbiamo annunciato lo scorso 28 Aprile e che porteremo per approvazione da parte degli azionisti nellโassemblea del 16 Giugno, completa il percorso di trasformazione del gruppo Mediobanca in player diversificato, focalizzato su business ad elevata crescita e basso assorbimento di capitale, eccellente per creazione di valore per gli stakeholder. Con oltre il 50% dei ricavi nel Wealth Managemente ed oltre 210 miliardi di masse della clientela, MB diventerร un leader del Wealth Management, punto di riferimento nel panorama finanziario italiano ed europeoโ.
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Risultati consolidati
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Il Gruppo chiude i primi nove mesi con risultati brillanti: utile di 993,2 milioni, dopo ricavi per 2.767,9 milioni (+5,3%2), rapporto costi/ricavi in calo al 42,5% e costo del rischio contenuto a 47bps (3bps2). Il ROTE si attesta al 14% (+60bps2), il RORWA al 2,9% (+20bps2).ย
I risultati poggiano su un solido terzo trimestre che chiude con utile netto di 333,5 milioni (+1,2% t/t, -0,4% a/a) e ricavi di 920 milioni.
In dettaglio nel nove mesi:
Lโandamento commerciale รจ stato robusto su tutte le divisioni:
le TFA salgono del 12%2, con addizionali 12 miliardi, a 108,3 miliardi (+1,5 miliardi t/t), per la raccolta (NNM nel semestre di 7,2 miliardi di cui 2,3 nellโultimo trimestre) e AUM/AUA che raggiungono 79,4 miliardi (+13,3% a/a, +1% t/t) i depositi crescono del 2% t/t (+9,3% a/a) a 28,9 miliardi. Nei nove mesi si segnala lโentrata di circa 0,9 miliardi di liquidity events e il mix di raccolta per il 70% rappresentata da AUM;
lโerogato nel Credito al Consumo raggiunge 6,7 miliardi (2,4 miliardi nellโultimo trimestre), con lโ80% dei prestiti personali derivante da produzione diretta, e ampliamento degli spread degli impieghi;
si conferma vivace lโattivitร dellโInvestment Banking (numero di operazioni annunciate in aumento del 29%) con un ultimo trimestre solido seppur inferiore al risultato eccezionale dellโultimo trimestre del 2024, caratterizzato da unโintensa attivitร di corporate finance (investment banking e debt division) e da un aumento delle transazioni non domestiche (in particolare di Arma Partners). Anche i volumi creditizi corporate vedonoย proseguire la ripresa negli ultimi 6 mesi. A regime lโufficio a Francoforte, focalizzato ad aumentare la presenza di Mediobanca nel segmento mid corporate anche al di fuori del mercato domestico;
le attivitร ponderate per il rischio (RWA) sono in calo di circa il 5% a/a e del 3% t/t (a 46,3 miliardi) per lโattenta erogazione degli attivi e per gli effetti positivi di Basilea 4 nellโultimo trimestre (riduzione di RWA nellโordine di 1,6 miliardi riferiti, in particolare, allโโintroduzione
del floor LGD al 40% ed alla rimozione dello scaling factor sui modelli avanzati per i portafogli Large Corporate e Retail).
I ricavi consolidati crescono del 5,3% da 2.628,2 a 2.767,9 milioni con un contributo trimestrale di 920,2 milioni, con tutti i business bancari in crescita su base annua WM +5,3%2 (a โฌ726,8m), CIB +26,4%2 (a โฌ677,3m), CF +7,4%2 (a โฌ954,4m), INS stabile2 (a โฌ349,4m); nel dettaglio:
il margine di interesse si conferma sui livelli dello scorso anno (1.476 milioni contro 1.492,4 milioni) con un contributo trimestrale in lieve crescita (497,1 milioni contro 493,9 milioni); rispetto a 12 mesi fa sconta il sensibile calo dei tassi di mercato (Euribor 3m medio: -95bps) che inizia a riflettersi anche in un minor costo della raccolta wealth (in discesa di 10bps nel trimestre a 1,7% e di 20bps negli ultimi 6 mesi). In dettaglio: il risultato del Consumer cresceย da 778,4 a 845,2 milioni (+8,6% a/a; +2,2% t/t) principalmente per i maggiori volumiย di impiego (+910 milioni medi); ilย Wealth Management (da 319,9 a 304,8 milioni; -4,7% a/a; -1,7% t/t) vede stock stabili e rendimenti in lieve calo; il CIB รจ in leggera crescita (da 233,2 a 238,1 milioni; +2,1% a/a, +5,9% t/t) con una ripresa dei volumi negli ultimi sei mesi; la Tesoreria, infine, riduce lโapporto da 114,2 a 42,7 milioni scontando lโeffetto della discesa dei tassi di mercato sugli attivi creditizi con un portafoglio titoli a duration contenuta;
le commissioni e gli altri proventi netti salgono a 819,4 milioni (+24,1% a/a, da 660,2 milioni) con un contributo trimestrale di 272,7 milioni. A livello di business lines il Wealth Management aumenta da 363,3 a 413,1 milioni (+13,7% a/a; -2,3% t/t); il CIB sale da 224,8 a 340,7 milioni (+51,6% a/a; -28,7%% t/t) con un contributo Arma pari a 119,2 milioni (38,4 nel trimestre); il Consumer permane a 109,6 milioni (stabile a/a e t/t) con una componente Heylight a 16,3 milioni (+13% a/a; +6% t/t). La crescita del WM รจ trainata dalle management fees delle reti distributive pari a 241,6 milioni (rispettivamente +14,6% e +1,5%) e dai collocamenti up-front a 82,8 milioni (di cui 32,8 nel trimestre) in crescita del 12% a/a.
i proventi da Tesoreria crescono da 133,6 a 137,2 milioni, con un contributo trimestrale di 45,4 milioni; il miglioramentoย rispetto allo scorso anno riguarda il trading proprietario CIB che compensa iย minori risultati dellโattivitร di proxy hedge. Lโattivitร Markets con clientela si conferma sui livelli dello scorso anno (da 61,3 a 63 milioni, di cui 19,1 nel trimestre) con una significativa crescita del comparto Equity (da 25,9 a 73,3 milioni, di cui 26,4 nel trimestre). I dividendi ed altri proventi del Principal Investing/Insurance salgono da 12 a 18,6 milioni, di cui 2,6 nel trimestre;
il contributo allโequity method di Assicurazioni Generali scende lievemente da 337,7 a 329,1 milioni (102,4 nellโultimo trimestre); gli altri investimenti IAS28 concorrono per 6,3 milioni (2,6 milioni nel trimestre; erano 4,4 milioni lo scorso anno).
I costi di struttura salgono da 1.124 a 1.177,2 milioni, di cui 397,1 nel trimestre, lโaumento rispetto allo scorso anno (+4,7% a/a; -3,4% t/t) sconta la crescita del Gruppo in tutte le sue componenti e resta allineato allโandamento dei ricavi; il C/I resta contenuto a 42,5%; nel dettaglio: il costo lavoro cresce da 586,9 a 628,8 milioni (+7,1% a/a; -4,2% t/t) per le maggiori risorse (5.508 contro 5.387). Le spese amministrative si incrementano da 537,1 a 548,4 milioni (+2,1% a/a; -2,4% t/t) con una forte componente tecnologica (+2% a/a, a 193 milioni di cui 66 nel trimestre) e maggiori costi di back office/operation (+4% a/a, a 155 milioni stabili su base trimestrale); le spese di recupero crediti saldano a 31 milioni (+2% a/a, 11 milioni nel trimestre). A livello di singole Business Line: i costi CIB saldano a 296,6 milioni (11,3%a/a; -9,7% t/t), il Wealth Management a 474,1 milioni (+3,8% a/a; -3% t/t); quelli del Consumer a 291,3 milioni (+7,4% a/a; +3% t/t); per contro cala lโapporto delle Holding Functions a 127,7 milioni (-8,3% a/a; -3,1% t/t) con una quota delle strutture centrali che riduce lโincidenza sul totale Gruppo dal 7,4% al 7,1%.
Le rettifiche su crediti si riducono da 195,7 a 186,1 milioni (-4,9% a/a) con un contributo del trimestre di 52,7 milioni la cui riduzione รจ riconducibile allโimplementazione del nuovo modello IFRS9 PD Corporate ai fini del calcolo dellโimpairment con un rilascio di fondi nellโordine di 11,3 milioni (di cui 10,8 Corporate e 0,5 Factoring). Il costo del rischio si posiziona cosรฌ a 47bps (circa
50bps al netto degli effetti one off). A livello di singola Business lines si segnala lโincremento del Consumer Finance (da 184,1 a 201,9 milioni) perfettamente allineato ai volumi, con un andamento trimestrale costante (66,3 milioni nel trimestre) ed un attento ricorso overlays (-31,1 milioni dallโinizio dellโesercizio, 10 milioni nel trimestre; 143,8 milioni lo stock residuo) Il costo del rischio si attesta a 174bps (169bps nel trimestre); il Wealth Management mostra riprese di valore per 0,7 milioni (1,7 milioni nel trimestre) cosรฌ come il Leasing (rispettivamente 2,9 e 0,6 milioni).
Le valorizzazioni dei fondi di investimento e dei titoli del banking book salgono a 19,5 milioni di cui 11,3 maturate nel trimestre a seguito del recepimento dei NAV di fine 2024 di gran parte dei fondi di private equity; il contributo degli investimenti nel seed capital delle fabbriche di Gruppo salda a 10,2 milioni, di cui 2,9 nel trimestre.
Lโutile netto sconta oneri non ricorrenti per 24,5 milioni (10,9 milioni lโincremento nel trimestre), di cui circa 15,4 milioni riguardano gli effetti degli earn-out e put & call delle recenti acquisizioni (di cui 8,5 milioni maturati nel trimestre e riferibili ad Arma), 3,6 milioni di accantonamenti per manleve e litigation e 5,5 milioni da costi non ricorrenti (di cui 1,5 milioni nel trimestre legati principalmente ai contributi del nuovo fondo assicurativo).
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Relativamente alle poste patrimoniali, il totale attivo si attesta a 100,8 miliardi (99,9 miliardi a fine dicembre, 99,2 miliardi lo scorso giugno), in dettaglio:
gli impieghi crescono del 3,9% a/a, stabili nellโultimo trimestre a 54 miliardi per effetto della positiva dinamica del Consumer (+5,7% a/a, +1,6% t/t, a 15,8 miliardi) sostenuti dagli elevati volumi di erogato; il Corporate and Investment Banking cresce del 5,3% a/a, in lieve flessione nellโultimo trimestre (da 19,9 a 19,7 miliardi) a seguito del calo del Factoring (-12,9% a 2,4 miliardi) collegato alla stagionalitร e solo in parte compensato dal Large Corporate (+1%, da 17,2 a 17,4 miliardi). Il Wealth Management รจ in lieve crescita a 17,2 miliardi (di cui 12,7 miliardi nel comparto mutui ipotecari) mentre il Leasing si attesta a 1,3 miliardi;
nei nove mesi lโerogato del Consumer cresce del 9,1% (da 6,1 a 6,7 miliardi; 2,4 nel trimestre) trainato dai prestiti personali (+9,9%, da 2,9 a 3,1 miliardi; 1,2 nel trimestre); in ripresa anche la richiesta di impieghi Corporate che incide sugli erogati di Lending e Finanza Strutturata (+55% a 6,3 miliardi; 2,2 nel trimestre) e nuovi mutui ipotecari (che saldano a poco sopra 1 miliardo);
le attivitร deteriorate lorde flettono da 1.378,9 a 1.130,1 milioni con unโincidenza sugli impieghi lordi pari al 2%; il calo del trimestre (-50bps) riguarda tutti i business: Consumer flette da 1.050 a 824,5 milioni (portando lโincidenza sugli impieghi lordi al di sotto del 5%) per effetto del writeoff (per circa 260 milioni) di talune pratiche pressochรฉ interamente coperte; Wealth Management in calo da 225,7 a 211,2 milioni; Leasing da 70,1 a 61,3 milioni; Corporate and Investment Banking stabile a 33,1 milioni (6,6 nel segmento Large Corporate); le attivitร deteriorate nette si attestano a 424,2 milioni e sono pari allo 0,8% del libro impieghi;
lo Stage2 si conferma a 2.728,7 milioni con differenti andamenti per business line: Corporate and Investment Banking scende da 264,2 a 178,6 milioni con miglioramenti (rimborsi e passaggi a Stage1); per contro si registra una lieve crescita di Consumer (da 1.584,2 a 1.615 milioni) e Wealth Management (da 801,2 a 857 milioni);
il tasso di copertura degli impieghi in bonis รจ sostanzialmente stabile a livello di Gruppo (1,24% contro 1,26% a dic.24) e nel Consumer (3,52% contro 3,57%). Lo stock di overlays si attesta a 189 milioni di cui 144 milioni nel Consumer; il calo del trimestre (-11 milioni) riguarda il Consumer (-10,2 milioni) e mutui ipotecari (-1,5 milioni);
i titoli del banking book sono in crescita del 6% a/a, pressochรฉ stabili nel trimestre a circa 12 miliardi, di cui 5,4 nel portafoglio HTC, 5,9 in quello HTC&S e 0,5 designate al fair value (FVO); la posizione in titoli di stato italiani salda a 6,1 miliardi con una duration di circa 2,5 anni. La Riserva OCI del portafoglio HTC&S salda a 45,2 milioni (42,8 milioni lo scorso dicembre) mentre le minus inespresse del comparto Hold to Collect sono pari a 3,9 milioni (7,9 milioni di plus);
gli impieghi netti di tesoreria salgono nel trimestre da 4,6 a 6,6 miliardi con una rotazione degli attivi netti di negoziazione a favore della componente azionaria (circa +900 milioni) e una riduzione della raccolta in repo;
la raccolta salda a 66,1 miliardi, in crescita nel trimestre di circa 2 miliardi, favorita da una diversificata strategia di provvista, che ha comportato unโintensa attivitร cartolare sul mercato primario (4,4 miliardi di nuove emissioni nei 9 mesi di cui 2,2 miliardi nellโultimo trimestre). Nel 3T si segnalano circa 500 milioni collocati su reti, lโemissione di cui circa 300 milioni di Tier 2 (prima emissione Tier2 Sustainable) e secure financing a medio-lungo termine per 600 milioni. Il costo delle nuove emissioni si รจ ridotto rispetto a 12 mesi fa (da 135bps a circa 90bps). Lo stock di cartolare sale da 28,7 a 30 miliardi con 0,9 miliardi di scadenze nel periodo. I depositi wealth crescono da 28,2 a 28,9 miliardi con un costo esterno dellโ1,71% (-10 bps t/t) in uno scenario che rimane competitivo. Infine, la raccolta interbancaria resta sostanzialmente invariata a 7,2 miliardi;
le Total Financial Assets (TFA) salgono a 108,3 miliardi (+12,2% a/a, +1,4% t/t;) con una raccolta netta (NNM) di 7,2 miliardi, di cui 2,3 nel trimestre; le AUM salgono del 15,5% su base annua a 49,4 miliardi (48,2 miliardi a dicembre 24, 42,8 miliardi a marzo 24) con una raccolta netta di risparmio gestito dei 9 mesi di 5 miliardi (di cui 1,8 miliardi nel trimestre) e pari a circa il 70% del totale NNM di Gruppo; le AUA saldano a 30 miliardi (30,3 a dicembre e 27,3 a marzo 2024). I depositi si incrementano a 28,9 miliardi (28,2 a dicembre). La raccolta del Private salda a 46,9 miliardi, quella del Premier a 46,2 miliardi, lโAsset Management a 32,2 miliardi (di cui 17,1 miliardi collocati dalle reti del Gruppo). Lโeffetto mercato nei nove mesi รจ pari a 1,7 miliardi scontando le fluttuazioni dei corsi di borsa degli ultimi giorni di marzo.
I ratio patrimoniali (CET1: 15,6%, Total capital: 18,5%) confermano elevati buffer rispetto al Maximum Amount (buffer di circa 420bps) e allโOverall Capital Requirement[3] di 8,77%:
Il CET1 ratio รจ in aumento nel trimestre di circa 40bps per i minori RWA a seguito dellโimpatto positivo delle nuove regole di Basilea 4, introdotte dal 1ยฐ gennaio 2025 con la CRR3 (complessivamente +55bps, corrispondenti ad una riduzione di RWA nellโordine di 1,6 miliardi, riferiti in particolare alla riduzione del floor LGD al 40% (dal precedente 45%) ed alla rimozione dello scaling factor sui modelli avanzati per i portafogli Large Corporate e Retail); tale beneficio รจ in parte compensato dalla crescita degli impieghi nel trimestre (oltre 10bps di aggravio). Lโautofinanziamento del trimestre (+20bps al netto del dividend payout del 70%) รจ invece interamente assorbito dalle maggiori deduzioni prudenziali della partecipazione in Assicurazioni Generali (-25bps);
il CET1 COREP si attesta al 14,8%, senza considerare utile di periodo. Tale esposizione riflette lโindicazione della BCE di non contabilizzare gli utili quando รจ in corso una politica di distribuzione con buyback non pienamente definiti negli importi. Eโ inoltre coerente con il
completamento del target del Piano 23-26 di buy back (โฌ1 miliardo di riacquisti cumulativi nellโarco dei 3 anni di Piano);
Il Total Capital ratio รจ in aumento a 18,5% per la nuova emissione Tier2 di 300 milioni di nominale; il Leverage ratio si mantiene stabile al 7% e lโindice MREL รจ pari al 46,3% degli RWA e al 21,9% delle esposizioni LRE[4] (a fronte di requisiti minimi fissati per il 2025 rispettivamente pari al 23,92% ed al 5,91%).
Mediobanca ha dato avvio allโesecuzione del piano di acquisto di azioni proprie, del controvalore di โฌ385 milioni, approvato dalla Banca Centrale Europea il 7 ottobre e dallโAssemblea degli azionisti il 28 ottobre e che comporterร la cancellazione di azioni rivenienti dallโacquisto. Alla data dellโ8 maggio le azioni acquistate sono 18,3 milioni pari al 2,2% del capitale e al 71% del valore complessivo del piano di riacquisto.
Il CdA delibera la distribuzione dellโacconto di dividendo, pari a โฌ0,56 per azione per un controvalore complessivo di โฌ455m (stacco 19 maggio, record date 20 maggio, pagamento 21 maggio).
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Risultati divisionali
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- Wealth Management: risultati commerciali eccellenti con NNM (โฌ7,2mld) ai migliori livelli del settore e in miglioramento nel mix (70% AUM). Ricavi in crescita del 5% e utile del 10% a/a, trainati dalla crescita a doppia cifra delle commissioni, con TFA in aumento a circa โฌ108mld (+12% a/a). RORWA al 3,8%.
La divisione chiude i primi nove mesi dellโesercizio 2024/2025 con un utile netto di 168,9 milioni (+10,3% a/a) dopo ricavi per 726,8 milioni (+5,3% a/a) sostenuti da un flusso commissionale in crescita (+13,7% a/a), e dalla riduzione dellโindice costi/ricavi (al 65,2%) e del costo del rischio. Il RORWA si mantiene elevato al 3,8%. La raccolta netta (NNM) salda a 7,2 miliardi (+42% pari al 11% delle TFA, annualizzato) attestandosiย ai livelli piรน elevati del settore.
La divisione ha confermato il suo posizionamento distintivo nel Private Investment Banking, ha potenziato il franchise in particolare sulle fasce di clientela piรน alte accelerando, con lโavvio di Mediobanca Premier, il reclutamento di risorse commerciali senior. La struttura operativa รจ stata adeguata allโampliata offerta di prodotto a sostegno della crescita e redditivitร futura. Questo nel solco del percorso strategico previsto nel Piano โOne Brand – One Cultureโ:
la raccolta netta (NNM) si รจ attestata a 7,2 miliardi con un significativo miglioramento del mix (oltre 70% di AUM) e unโimportante quota di prodotti della casa (circa il 60% della raccolta della rete); Polus ha apportato 1,6 miliardi di cui 1,2 miliardi ex CLO. Positivi anche i flussi di depositi (970 milioni) sostenuti da politiche promozionali mirate a raccogliere masse, in un contesto competitivo intenso, per sostenere la conversione futura;
รจ stata rafforzato il modello di Private Investment Banking, con circa 0,9 miliardi di eventi di liquiditร originati nei nove mesi, di cui circa 77 milioni nel terzo trimestre;
la struttura distributiva รจ stata ampliata con lโingresso negli ultimi 12 mesi di 117 nuovi professionisti (85 consulenti finanziari e 32 banker), di cui 54 nellโultimo trimestre. Complessivamente, dal lancio di Mediobanca Premier, il reclutamento di risorse si รจ concentrato su portafogli medi piรน elevati e su clientela di fascia piรน elevata. ย In tutta la divisione WM รจ inoltre proseguito il programma di sviluppo di giovani talenti allโinterno del programma Mediobanca Academy. A fine marzo la rete consta di 1.373 professionisti, suddivisi in 545 bankers e 680 consulenti finanziari dislocati su 97 filiali e 111 punti vendita.
Tra le iniziative commerciali sviluppate nellโultimo trimestre, si segnalano:
Mediobanca Private Banking resta focalizzata sullโofferta di Gestioni Patrimoniali, collocamento di certificates e prodotti di Private Markets. Nellโambito di questi ultimi, ha ampliato lโofferta attraverso lโavvio della raccolta di due fondi evergreen di private credit, ovvero Blackstone Europeanย Private Credit (ECRED) e Morgan Stanley European Private Income Fund (EPIF), che vanno ad affiancare Apollo Aligned Alternatives, KKR e Three Hills Impact Fund, fondo tematico di preferred capital; tali prodotti consentono alla clientela di sottoscrivere delle strategie Private Markets con una maggiore liquidabilitร del capitale (la raccolta complessiva รจ stata di 160 milioni). A fine marzo รจ stato avviato il primo investimento (per un ammontare di circa 45 milioni) del Mediobanca UBS Global Real Estate Co-Investment Opportunities, programma di co-investimenti nel Real Estate internazionale, sul soft commitment di 480 milioni. Per quanto riguarda i Club Deal con target PMI italiane ad alto potenziale, a seguito del completamento della raccolta del soft commitment della seconda edizione del programma TEC 2, sono stati effettuati i primi tre investimenti, per un importo complessivo pari a circa 270 milioni (di cui 80 nel trimestre) a valere sullโimporto complessivo committed di 900 milioni;
Mediobanca Premier ha proseguito il riposizionamento verso clientela piรน sofisticata (con lโincremento del numero di clienti con masse gestite superiore a 500mila) e il progressivo arricchimento dellโofferta di prodotti e servizi. In particolare, รจ continuato il collocamento dei fondi in delega di gestione, in partnership con primari Asset Manager internazionali (nei 9 mesi si aggiungono ai fondi giร a catalogo Mediobanca Schroders Diversified Income Bond, Mediobanca Candriam Global High Yield e Mediobanca AB American Growth Portfolio) per complessivi 549 milioni. Con una raccolta netta complessiva nei 9 mesi di 206 milioni, di cui nel trimestre 137 milioni, le gestioni patrimoniali si attestano a circa 600 milioni di AUM. Nellโultimo trimestre รจ stato finalizzato il collocamento di un nuovo fondo Target Maturity obbligazionario, MB Selezione Cedola 2030 โ Seconda edizione, per complessivi 51 milioni. Da inizio esercizio sono stati collocati titoli per circa 1 miliardo, di cui 339 milioni di BTP Piรน (febbraio 2025), circa 193 milioni in certificates (81 milioni nel trimestre) e circa 213 milioni di obbligazioni del Gruppo;
Nell’Asset Management, Polus ha raggiunto un patrimonio gestito di 10,5 miliardi, continuando la sua crescita con il lancio del CLO XIX nellโultimo trimestre, che ha incrementato gli asset under management di 450 milioni. Lโaumento complessivo nei CLO negli ultimi nove mesi รจ stato di 1,2 miliardi, e altri due CLO (US CLO II e CLO XX) sono attualmente in fase di warehouse. Per quanto riguarda i distressed assets, Polus continua a riscontrare un forte interesse per il Master Fund, che ha raggiunto un patrimonio di 1,5 miliardi di USD grazie a una raccolta netta di 250 milioni nei 9 mesi. Parallelamente, il fondo Special Situations ha proseguito negli investimenti, raggiungendo quasi 390 milioni di AUM su oltre 600 milioni di committed capital. RAM AI ha un patrimonio gestito totale di 1,6 miliardi con una raccolta nettaย di circa 40 milioni e buone performance nei fondi Emerging Markets Equities, RAM Mediobanca Strata Credit UCITS, European Market Neutral;
Le attivitร gestite per conto della clientela (TFA) saldano a 108,3 miliardi (99,4 miliardi lo scorso giugno e 106,8 lo scorso dicembre) in crescita rispetto a 12 mesi fa (+12,2% pari a 11,8 miliardi) dopo aver recepito 1,7 miliardi di effetto mercato (di cui 0,9 negativi nel primo trimestre 2025); in particolare la componente qualificata (AUM) sale a 49,4 miliardi (+15,5% pari a 6,6 miliardi a/a e +1,14 nel trimestre trainati da MB Premier); le AUA saldano a 30 miliardi (+9,8% a/a pari a 2,7 miliardi), in lieve contrazione nel trimestre (-0,3 miliardi). I depositi saldano a 28,9 miliardi (+9,3% a/a, +2,3% nel trimestre). Il Private contribuisce alle TFA per 46,9 miliardi (+8,8% a/a e stabili su base trimestrale), di cui 36 di AUM/AUA (+7,8% a/a e -2,3% t/t) e 11 di depositi (+12,1% a/a e +6,2% t/t); Premier salda con 46,2 miliardi di TFA (+14% a/a e +3,1% t/t), di cui 28,3 AUM/AUA (+18,4% a/a; +5% nel trimestre) e 17,9 depositi (+7,7% a/a e stabili t/t). LโAsset Management si incrementa a 32,2 miliardi (+14,2% a/a e +1,7% t/t), di cui 17 collocati allโinterno del Gruppo.
Nei nove mesi i ricavi crescono da 690,1 a 726,8 milioni (+5,3% a/a), con una modesta contrazione trimestrale (-2% t/t; 246,7 milioni) tenuto conto della stagionalitร delle performance fees (2,8 milioni contro 10,1 milioni); nel dettaglio:
il margine di interesse salda a 304,8 milioni (-4,7% a/a) con un contributo trimestrale di 100,6 milioni (-1,7% t/t), per la minor redditivitร degli impieghi in linea col calo dei tassi di mercato, accompagnato da volumi deboli;
le commissioni crescono da 363,3 a 413,1 milioni (+13,7% a/a) con un contributo trimestrale di 142,7 milioni (-2,3% t/t); le management del franchising salgono rispetto allo scorso anno da 210,9 a 241,6 milioni con un ROA stabile a 99bps; le upfront e advisory saldano a 82,8 milioni (70,1 milioni lo scorso anno); sostanzialmente stabili le banking fees (78 milioni; di cui 26,4 nel trimestre). Il segmento Private resta il principale contributoreย (da 160 a 177,4 milioni; +10,9% a/a; +1,7% t/t) mentre Premier salda a 159,3 milioni (+14,6% a/a; +3,7% t/t); le commissioni ricorrentiย dellโasset management passano da 43,9 a 51,1 milioni (+16,4% a/a; +11% t/t) con una quota Polus pari a 40,4 milioni (+17% a/a) mentre le performance fees concorrono per 19,2 milioni (2,8 milioni nel trimestre).
I costi di struttura salgono da 456,7 a 474,1 milioni (+3,8% a/a) con un apporto trimestrale di 159 milioni (-3%% t/t); il costo del lavoro aumenta a 250,9 milioni (+2,8% a/a; -3,4% t/t) scontando il rafforzamento degli organici che riguardano in larga parte la distribuzione Premier. I costi amministrativi salgono da 212,7 a 223,2 milioni (+4,9% a/a) con un apporto nel trimestre di 75,6 milioni (-2,6% t/t); in particolare, lโarea Private sconta importanti investimenti in tecnologia.
Lโutile netto salda in 168,9 milioni, di cui 58,3 milioni nel trimestre, scontando riprese nette di valore per 0,7 milioni (8,6 milioni di rettifiche dello scorso anno) ed oneri non ricorrenti per 5 milioni (1 milione la quota nel trimestre).
Gli impieghi creditizi saldano a 17,2 miliardi (+0,5% t/t) con una quota di mutui ipotecari stabile a 12,7 miliardi assorbendo i rimborsi con maggiori erogati (1 miliardo contro 758 milioni nei 9 mesi; 0,4 miliardi nel trimestre).
Le attivitร deteriorate lorde saldano a 211,2 milioni in calo nel trimestre (-14,5 milioni) principalmente per il miglioramento del segmento Private (chiusura di una pratica ed un rimborso parziale); lโincidenza sugli impieghi รจ pari allโ1,2% con un tasso di copertura del 40,7% che porta lo stock netto a 125,3 milioni.
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- Corporate & Investment Banking: ricavi in crescita a doppia cifra a โฌ677m, con un solido terzo trimestre dopo il record segnato nel precedente grazie dallโadvisory. RoRWA in crescita al 2,1%, sopra lโobiettivo di Piano, dopo crescita dellโutile a โฌ225m e rigido controllo degli RWA (-14% a/a).
Il Corporate & Investment Banking chiude con ricavi pari a 677,3 milioni (+26% a/a) ed un solido terzo trimestre a 225,9 milioni di ricavi (+17% a/a e -16% t/t se confrontato con il precedente trimestre record). La componente commissionale (+52% a/a) รจ stata favorita dalla vivace attivitร di Advisory (+86,6%). Il trimestre ha confermato altresรฌ i segnali di ripresa dei volumi di Corporate Lending, sebbene gli spread siano sempre contenuti anche per effetto delle politiche di erogazione prevalentemente investment grade. Lโutile netto si attesa a 225 milioni (+33,1% a/a), con ricavi che assorbono la crescita dei costi (+11,3% a/a) ed un indice costi/ricavi che rimane contenuto (44%). Il RoRWA รจ in aumento al 2,1%, superiore allโobiettivo di Piano (1,6% a giugno 2026).
Gli eccellenti risultati del semestre, e in particolare dellโultimo trimestre, riflettono le principali leve delineate nel Piano โOne Brand โ One Cultureโ, che prevede unโevoluzione della divisione di Corporate & Investment Banking in una piattaforma sempre piรน advisory-driven/capital-light, internazionale e sinergica al WM:
Arma Partners ha rafforzato la propria leadership nel Digital/Tech con 24 operazioni annunciate per oltre 50 miliardi nei 9 mesi. Nei 9 mesi la societร ha contribuito alla generazione di 119 milioni di ricavi, di cui quasi 40 milioni nel terzo trimestre;
il team dedicato alla Transizione Energetica, costituito lo scorso anno, continua a supportare con successo i clienti nelle strategie di transizione energetica, con cinque operazioni rilevanti annunciate in Italia nei nove mesi;
gli ottimi risultati della sinergica collaborazione con il Private Banking a favore dello sviluppo del segmento Mid-Cap si riflettono nelle classifiche dellโM&A in Italia, che confermano Mediobanca come advisor di riferimento del mercato per numero di operazioni (78 operazioni nei 9 mesi); inoltre, lโattivitร Mid-Cap รจ stata ulteriormente rafforzata con lโapertura della filiale di Francoforte a luglio;
proseguono le attivitร di BTP specialist, ora in piena operativitร dopo aver ottenuto la qualifica a giugno 2024;
gli RWA, in calo del 5% a/a per effetto dellโapproccio selettivo allโerogazione, della crescita dei volumi e dallโimpatto positivo di Basilea IV (circa 1,3 miliardi di risparmi di RWA).
Il mercato europeo dellโM&A ha registrato nel primo trimestre del 2025 un incremento del 20% nei volumi delle operazioni annunciate rispetto allo stesso periodo del 2024, nonostante un contesto macroeconomico globale che presenta ancora molti elementi di incertezza. La crescita รจ stata trainata dalla maggiore attivitร degli operatori di private equity (i cui volumi sono cresciuti del 127%), che ha compensato il calo dellโattivitร strategica da parte delle corporate (-5%), e dalle transazioni di grandi dimensioni (con controvalore maggiore di $500 milioni) i cui volumi sono cresciuti del 30%. Contestualmente, si รจ verificata una flessione nel numero di operazioni annunciate, che sono diminuite del 27%, guidata dalla contrazione del numero di operazioni di medie-piccole dimensioni (con controvalore minore di $500 milioni) in calo del 28%; al contrario, il numero di transazioni di grandi dimensioni รจ cresciuto del 14%.
Il mercato italiano ha proseguito il trend positivo degli ultimi trimestri con un aumento del 100% nei volumi delle operazioni annunciate. Aumenti dei volumi sono stati osservati anche in Germania ed in Spagna, in crescita rispettivamente del 45% e del 14%, mentre in Francia e nel Regno Unito si รจ osservato un calo rispettivamente del 14% e del 35%.
In questo contesto di mercato, lโIstituto ha confermato il suo posizionamento di advisor di riferimento in Italia, partecipando alle piรน importanti operazioni annunciate, e completando settantotto operazioni nellโarco dei nove mesi.
Tra le principali operazioni completate in Italia si evidenziano nel settore TMT lโacquisizione di attivitร relative alla rete fissa di TIM da parte di KKR, nel settore Retail la cessione a Permira del 40% di K-Way da parte di BasicNet, la cessione di Acqua & Sapone a TDR Capital da parte di H.I.G. e lโofferta pubblica volontaria di acquisto e scambio su Unieuro da parte di Fnac Darty, nel settore Infrastructure lโacquisizione di Grandi Stazioni Retail da parte di OMERS Infrastructure e DWS Infrastructure e la cessione da parte di Ardian e Crรฉdit Agricole Assurances della partecipazione in 2i Aeroporti ad Asterion, nel settore Industrials lโacquisizione da parte di Investindustrial di una partecipazione di controllo in Piovan e il seguente lancio di una offerta pubblica di acquisto obbligatoria finalizzata al delisting della societร , oltre ad alcune operazioni nel segmento Midcap, tra cui la cessione di Quid Informatica al Gruppo Fibonacci da parte di Equinox e la cessione di una quota di minoranza in Sicer ad Ardian da parte del Gruppo Azimut.
Per quanto riguarda lโAdvisory a livello europeo si evidenziano lโofferta pubblica di acquisto volontaria su Greenvolt da parte di KKR e lโacquisizione della maggioranza di Terna Energy da parte di Masdar nel settore Energy Transition, la cessione da parte di Cellnex Telecom di OnTower Austria ad un consorzio di investitoriย formato da Vauban Infrastructure Partners, EDF Invest e MEAG nel settore TMT, mentre nel mercato francese si segnala lโacquisizione da parte di CMA CGM del 48% del capitale azionario di Santos Brasil e il seguente lancio di unโofferta pubblica di acquisto sulle azioni rimanenti nel settore Infrastructure, e la cessione della maggioranza di Olifan Group a Seven2 nel settore Financial Institutions.
Nel settore Digital Economy, Arma Partners si conferma tra i principali advisor in Europa con ventiquattro operazioni completate nei nove mesi. Particolarmente attivo รจ stato il comparto del software, dove tra le operazioni piรน rilevanti la societร ha seguito la vendita di Aareon a TPG e CDPQ da parte di Advent International and Aareal Bank, lโacquisizione di Zellis Group da parte di Apax Partners, la cessione di 1E a TeamViewer, lโacquisizione di Anaqua da parte di Nordic Capital e lโinvestimento in team.blue da parte di CPP Investments e Sofina.
LโEquity Capital Markets sconta il protrarsi dellโestrema selettivitร degli investitori in particolare negli IPO; in questo contesto lโIstituto ha preso parte ad alcune delle principali operazioni nel mercato domestico, agendo in qualitร di Joint Global Coordinator nellโAumento di Capitale in Opzione per conto di Fincantieri e nellโAumento di Capitale in Opzione per conto di doValue.
Con riferimento al Debt Capital Markets, che ha visto unโattivitร molto intensa sui mercati grazie allโabbondante liquiditร , lโIstituto rimane allโavanguardia nel collocamento di nuovi e innovativi bond Green, Social e Sustainability-Linked tra cui il primo EU Green Bond della storia per A2A, il bond inaugurale green di Iccrea Banca e il dual-tranche Sustainability-Linked Bond per ASPI. Contestualmente, nei nove mesi Mediobanca ha partecipato ad alcune delle maggiori emissioni obbligazionarie senior e subordinate sia per corporate sia per financial institutions in Italia (tra cui Assicurazioni Generali, Cassa Depositi e Prestiti, doValue, Credit Agricole Italia, Leasys, ENI, SEA, Iren, MCC, Banca Sella Holding, Terna e UniCredit) e negli altri core markets (tra cui Banco Comercial Portugues, Commerzbank, Criteria Caixa e Inmobiliaria Colonial).
Nellโambito dellโattivitร di Lending, in un contesto di mercato caratterizzato da volumi ridotti, una forte competizione tra le banche e una compressione dei margini, lโIstituto ha integrato le commissioni derivanti dallโattivitร di underwriting, resa sfidante a causa delle limitate operazioni di acquisition financing, con mandati di coordinamento e di debt advisory. In tale contesto, lโIstituto ha confermato il suo ruolo di leader nel mercato italiano e consolidato la sua presenza in Europa, supportando i propri clienti sia nellโattivitร ordinaria attraverso la raccolta di finanziamenti ed esercizi di rifinanziamento (tra cui Enel, Nexi, IGT, Telefonica, APRR/Eiffarie e Volkswagen) sia nellโattivitร straordinaria (tra cui il finanziamento a supporto del lโofferta pubblica di acquisto da parte di MFE-MEDIAFOREUROPE su ProSiebenSat.1 Media e del leverage buy-out di Piovan da parte di Investindustrial). Nellโambito dellโattivitร di Lending, lโIstituto ha inoltre proseguito la tendenza crescente nellโerogazione di finanziamenti ESG tra cui la partecipazione a linee di credito revolving Sustainability-linked (tra cui Snam) e la piรน grande linea ESG in Euro (Enel).
Lโattivitร di Markets ha continuato a mantenere un ruolo rilevante nel collocamento dei titoli di Stato italiani, partecipando a 41 sessioni d’asta come specialistaย (intermediato oltre il 4% del totale collocato MEF) oltre al ruolo di Co-Lead Manager in 5 operazioni di sindacatoย effettuate dal MEF con un buon flusso di attivitร โbespokeโ su titoli governativi con clientela domestica ed internazionale in aggiunta allโattivitร di intermediazione (piรน di 12 miliardi complessivamente scambiati). ร proseguita inoltre la presenza nel mercato delle European Union Allowances (โEUAsโ), registrando un volume di scambi pari a 1 miliardo di euro di controvalore in EUAs nei nove mesi. Infine si รจ intensificata lโattivitร a supporto WMย (clientela private e professionale) alla costante ricerca di strumenti di investimento ad alto rendimento in presenza di ampie posizioni di liquiditร esposte allโinflazione. Complessivamente Markets concorre ai ricavi della divisione per 144,7 milioni (+10% a/a) di cui 51 milioni generati nel trimestre.
I ricavi crescono a 677,3 milioni (+27% a/a), con lโultimo trimestre in calo (225,9 milioni, -16% t/t per effetto del confronto col precedente trimestre record), con una quota Wholesale di 618,5 milioni (+29,2% a/a; -17,4% t/t) e Specialty Finance di 58,8 milioni (+2,6% a/a e +5,9% a/a):
il margine di interesse รจ in crescita del 2,1% rispetto allo scorso anno (da 233,2 a 238,1 milioni) e del 6% su base trimestrale (da 80,7 a 85,5 milioni) con un contributo positivo dei Markets, favorito dall’andamento del comparto fixed income, il Lending recupera su base trimestrale (+4,5% t/t) nonostante una erogato sempre piรน orientato al segmento investment grade;
le commissioni nette sono in crescita del 51,6% a/a a 340,7 milioni dopo secondo trimestre recordย (150 milioni) ed un solido terzo trimestre (a 107 milioni, +17% a/a); in particolare l’Advisory balza da 129 a 242 milioni per l’ottimo contributo Arma (119 milioni) cui si aggiungono le vivaci performance del segmento Large Corporate in Italia (da 29 a 63 milioni) e il solido contributo del segmento MID (29 milioni). L’apporto dellโECM si conferma limitato (4,5 milioni) in linea col mercato, stabile il DCM (19,4 milioni) mentre crescono le commissioni del Lending (da 42 a 51 milioni); il contributo dello Specialty Finance si mantiene sostanzialmente in linea con lo scorso anno (25 milioni);
i proventi da Tesoreria salgono a 98,5 milioni, in crescita del 26,4% rispetto allo scorso anno e con un buon andamento nel corrente trimestre (33,4 milioni contro 37,3 milioni); la crescita รจ concentrata nel trading, mentre l’attivitร con clientela della Markets Division รจ stabile.
I costi di struttura crescono da 266,5 a 296,6 milioni (-9,7% su base trimestrale). La crescita del costo lavoro (+18%, a 173,7 milioni) sconta i tre mesi aggiuntivi di consolidamento di Arma rispetto allo scorso anno e il rafforzamento delle strutture inclusa lโapertura della filiale Mid-Cap a Francoforte, nonchรฉ maggiori accantonamenti variabili del secondo trimestre allineati alla performance. Le spese amministrative si incrementano da 119,3 a 122,9 milioni (+3% a/a e -9% t/t).
Nei 9 mesi si registrano riprese nette di valore su crediti per 11,8 milioni (2,8 milioni lo scorso anno), in assenza di rilasci di overlay, in gran parte riferibile allโimplementazione del nuovo modello IFRS9 PD Corporate.ย
Nei nove mesi gli impieghi alla clientela crescono da 19 a 19,7 miliardi spinti dalla componente Wholesale Banking in salita (da 16 a 17,3 miliardi) che piรน che compensa il calo nel Factoring (da 3 a 2,4 miliardi).
Le attivitร deteriorate lorde rimangono scendono da 51,2 a 33,1 milioni, il gross NPL ratio si conferma estremamente contenuto (0,2% dello stock), mentre il tasso di copertura cresce allโ81,3%.
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- Credito al Consumo: ricavi record sia nei nove mesi che nel trimestre (rispettivamente
โฌ954 e โฌ326m) sostenuti dalla solida dinamica del margine di interesse (in crescita del 9% a 845m). Ottimi risultati commerciali (โฌ6,7mld di erogato, + 9% a/a) e crescita della redditivitร degli impieghi si accompagnano al contenimento del costo del rischio (174bps contro 167bps lo scorso anno), in miglioramento nellโultimo trimestre (a 169bps). Prosegue il percorso strategico focalizzato sul potenziamento della distribuzione diretta e digitale, con penetrazione commerciale del BNPL in rapida ascesa. RORWA al 2,9%
Compass chiude i nove mesi con un utile netto record di 308 milioni (+5,6% a/a) di cui 104,6 nel trimestre (+3,5% t/t) e ricavi di 954,4 milioni (+7,4% e +2% rispettivamente), ai massimi storici, ed una profittabilitร che si mantiene elevata (RoRWA al 2,9% in crescita di 10pb rispetto allo scorso anno). Lโaumento dei volumi erogati (6,7 miliardi) ha sostenuto la crescita degli impieghi a 15,8 miliardi (+5,5% a/a). Il margine di interesse beneficia del consolidamento della marginalitร della nuova produzione e dei maggiori volumi medi, realizzando una crescita che compensa lโevoluzione della base costi. Il costo del rischio registra un incremento (174bps contro 167bps lo scorso anno) per effetto del mix della nuova produzione e di una crescita della rischiositร in linea con le aspettative di Piano. Proseguono le iniziative volte a realizzare la visione e traiettoria del Piano โOne Brand-One Cultureโ, basata su:
Approccio multicanale rivolto, in particolare, allo sviluppo della distribuzione diretta e digitale:
ampliamento della rete distributiva (aperte 7 agenzie nei 9 mesi, 3 nel trimestre) con attenzione al potenziamento della rete proprietaria (ora circa lโ80% dellโerogato di prestiti personali fa capo a canali proprietari) ed a soluzioni a costi variabili. A fine marzo la piattaforma distributiva di Compass conta 334 unitร (183 filiali, 89 agenzie e 62 punti vendita Compass Quinto, questi ultimi specializzati nella commercializzazione della cessione del quinto). Compass Link, focalizzato sullโofferta di prodotti fuori sede, rimane stabile pari ad un totale di oltre 220 collaboratori;
rafforzamento dei canali digitali, saliti al 40% dei volumi dei prestiti personali del canale diretto (33% lo scorso anno), grazie allโintroduzione di nuove e piรน agevoli modalitร per lโidentificazione dei nuovi clienti (tra cui lโutilizzo di SPID), alla rapiditร di approvazione (oltre lโ80% in unโora e 90% in due ore).
Valore della nuova produzione, in termini di profilo di rischio e redditivitร elevata e sostenibile:
impieghi pari a 15,8 miliardi con un rendimento in crescita, che ha favorito un incremento dellโ8,6% del margine di interesse che si conferma nel trimestre (+2,3%);
costo del rischio sotto stretto controllo (174bps) grazie alle comprovate capacitร di valutazione dei rischi di Compass, con un modesto utilizzo di overlays (31 milioni nei 9 mesi e 10 milioni nel trimestre);
RORWA al 2,9% grazie alla crescita dellโutile netto ed al contenimento degli RWA (dopo la prima operazione di cartolarizzazione SRT a giugno 2024 con risparmio di RWA pari a 500 milioni, si sono aggiunti 200 milioni di risparmi nel primo trimestre per la revisione dei modelli AIRB e oltre 500 milioni di beneficio nel trimestre appena concluso a seguito dellโentrata in vigore di Basilea 4).
Sviluppo e potenziamento del BNPL come prodotto di credito al consumo gestito sfruttando le capacitร distintive di Compass: lo scorso settembre รจ stata lanciata HeyLight, la piattaforma integrata di innovativi servizi Buy-Now-Pay-Later, nata dallโintegrazione di Pagolight e HeidiPay in Svizzera. HeyLight puรฒ giร oggi contare su unโampia base di accordi commerciali, con oltre 1.900 store digitali e piรน di 35.000 punti vendita.
Il mercato del credito al consumo ha registrato nel primo trimestre del 2025 una crescita significativa dei flussi finanziati, con un incremento dei flussi del 7,9% rispetto all’anno precedente e raggiungendo un valore complessivo di 14,9 miliardi di euro erogati. La performance positiva del comparto รจ stata trainata dai prestiti personali (+12,6%) e dalla Cessione del Quinto dello Stipendio/Pensione (+7,6%). Compass, nei primi 3 mesi del 2025, รจ cresciuta del 5,5%, con una quota pari al 13,8 % del mercato.
Nei 9 mesi Compass ha erogato 6,7 miliardi (+9,1% a/a e +5% t/t) con un contributo positivo da parte di tutti i prodotti. I prestiti personali crescono del 9,9% (da 2.857 a 3.140 milioni) grazie allo sviluppo del canale diretto (+8,2%, da 2.238 a 2.422 milioni) ed alla buona performance nel trimestre del canale Poste (+84%). Robusta crescita dellโerogato del BNPL (+41% da 358 a 506 milioni) e della cessione del quinto (+28%, da 283 a 363 milioni). Pressochรฉ stabili i prestiti auto (+1%, da 1.051 a 1.064 milioni) e finalizzati (+3%, da 875 a 899 milioni).
La crescita dei ricavi (+7,4% da 888,3 a 954,4 milioni, +1,9% nel trimestre) รจ superiore alla crescita dei volumi medi di impieghi (+6%); in dettaglio:
il margine di interesse segna un nuovo record con 845,2 milioni, in crescita dellโ8,6% rispetto allo scorso anno (778,4 milioni) con una progressione trimestrale; la buona performance riflette la crescita degli impieghi sempre piรน orientata verso i prestiti personali diretti la cui maggiore redditivitร ha favorito la crescita del rendimento degli impieghi in controtendenza con lโandamento dei tassi di mercato e assorbendo il maggior costo della raccolta;
le commissioni risultano stabili (da 110,1 a 109,6 milioni) con un crescente contributo dellโattivitร Heylight (+13% da 14,5 a 16,4 milioni) e il buon andamento dei ricavi da recupero (+8%) compensano la flessione dei proventi assicurativi (-7%) e lโaumento dei rappel.
I costi di struttura, che scontano lโintensa attivitร di sviluppo di prodotti e canali, saldano a 291,3 milioni, in crescita rispetto allo scorso anno (271,3 milioni) e su base trimestrale (+3%). La variazione รจ riconducibile al costo del lavoro per 5,7 milioni (in crescita del 6,4% da 88,6 a 94,3 milioni) in relazione alla crescita della struttura ed alle politiche retributive. I costi amministrativi crescono di 14,3 milioni (da 182,7 a 197 milioni) per effetto principalmente della componente tecnologica (a supporto della resilienza e della sicurezza dei sistemi a presidio delle vendite digitali) seguita della crescita dei costi operativi legati ai volumi ed al recupero. Il rapporto costi/ricavi si conferma in linea con lo scorso anno al 30,5%.
Le rettifiche su crediti crescono del 9,7%, da 184,1 a 201,9 milioni (-2% t/t), in buona parteย per il diverso mix di prodotti che vede una maggior quota di prestiti personali (cui รจ associato giร in fase di erogazione un livello di accantonamenti piรน elevato) oltre che per il previsto progressivo riallineamento degli indicatori di rischio ai livelli pre-pandemici. Il costo del rischio si attesta a 174bps (167bps lo scorso anno) in calo nellโultimo trimestre a 169bps (che sconta un modesto utilizzo di overlays per 10 milioni). Gli overlay a fine marzo ammontano a 144 milioni. Il costo del rischio gestionale รจ in crescita di circa 8bps nel trimestre (a 195bps).
Le attivitร deteriorate lorde si attestano a 854,5 milioni (a 1.050,0 milioni a dicembre 24), con una incidenza sugli impieghi in calo da 6,21% a 4,9% per effetto di un write-off, su pratiche nella fase finale di recupero e pressochรฉ interamente coperte, per un ammontare totale di circa 260 milioni finalizzato alla riduzione dellโincidenza delle attivitร deteriorate lorde al di sotto del 5%. Il livello delle coperture rimane ottimale (in calo da 74,3% a 66,2% per effetto del giร citato write-off) e le esposizioni nette (278,8 milioni) mantengono unโincidenza contenuta pari allโ1,76% degli impieghi (1,73% lo scorso dicembre). Le sofferenze nette, pressochรฉ invariate, si attestano a 5 milioni e mostrano un tasso di copertura al 94,2%. Lโindice di copertura dei crediti in bonis risulta sostanzialmente stabile a 3,52%.
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- Insurance: apporto elevato agli utili di Gruppo (โฌ350m) โ RORWA 3,2%
I nove mesi chiudono con un utile netto di 350 milioni (di cui 109,7 milioni nellโultimo trimestre), pressochรฉ in linea con lo scorso anno (353 milioni) con valorizzazioni ad Equity Method per 336,6 milioni derivanti principalmente da Assicurazioni Generali, e valorizzazioni positive a fair value dei fondi che si attestano a 17,7 milioni, in leggero calo rispetto allo scorso anno (19,7 milioni); il RoRWA scende di 20bps al 3,2%.
Il risultato dellโequity method risulta in lieve flessione (-2% da 342,4 a 336,6 milioni) con un contributo di Assicurazioni Generali in calo del 2,5% (da 337,7 a 329 milioni) per la presenza di plusvalenze da dismissioni realizzate lโanno precedente. Il book value della partecipazione in Assicurazioni
Generali aumenta da 4.000,7 a 4.076,7 milioni per effetto principalmente dellโutile di periodo (102,4 milioni) compensato in parte dalla variazione negativa delle riserve (26,3 milioni). Oltre la metร della Assicurazioni Generali (2.294 milioni) รจ dedotta dal patrimonio di base (CET1), la restante parte (1.783 milioni) รจ ponderata al 370% (ex Danish Compromise).
Gli altri titoli del banking book saldano a 811,8 milioni (793,6 milioni lo scorso dicembre). I fondi sono cresciuti da 546 a 561,4 milioni mentre il comparto azionario passa da 247,7 a 250,4 milioni.
- Holding Functions: risultato in calo per la discesa dei tassi. Gestione attiva del funding e tesoreria al servizio della crescita delle divisioni.
Le Holding Functions chiudono i nove mesi con un passivo di 49,7 milioni, con un apporto trimestrale di circa 20 milioni, condizionato principalmente dal calo dei tassi di mercato (Euribor3M: -95 bps rispetto a 12 mesi fa, margine di interesse in flessione da 138,9 a 61,1 milioni, di cui 13 nel trimestre) e dallโandamento dei proventi di negoziazione (da 33,4 a 12,5 milioni, di cui 6,9 nel trimestre): in questo contesto gli indici regolamentari si mantengono elevati (LCR: 160%; NSFR: 116%; MREL: 46,3%). I costi di struttura calano da 139,2 a 127,7 milioni (-8,3% a/a e -3,3% t/t) con una componente di quelli centrali stabile a 83,1 milioni pari al 7,1% del totale di Gruppo (7,4% lo scorso anno).
Nel dettaglio:
Leasing: utile netto a 3,5 milioni (2,8 milioni lo scorso anno e +3% t/t), che riflette il calo dei ricavi (-15,2% a/a; +3,6% t/t) compensato dalle riprese nette su attivi creditizi (2,9 milioni) connessi al calo dello stock (da 1.172,7 a 1.145,6 milioni nel trimestre); specularmente scendono le attivitร deteriorate lorde (da 70,1 a 61,3 milioni) con un dato netto di circa 14 milioni;
Funding: lโavvio della prima operazione di cartolarizzazione factoring che ha comportato la cessione pro-soluto di circa 725 milioni di crediti a valere sui quali รจ stata effettuata la vendita di note senior pari a 600 milioni. Il collocamento della prima emissione obbligazionaria Mediobanca Sustainability 10.5NC5.5 Tier 2 da 300 milioni di euro.
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Percorso di sostenibilitร del Gruppo
Il Gruppo, da sempre attento alle tematiche ambientali, sociali e di governance (ESG), ha intensificato i propri sforzi nel campo della sostenibilitร .
La crescente integrazione di questi principi nei processi aziendali รจ stata riconosciuta dalle principali agenzie di rating ESG. Tra queste, ISS ha aumentato la valutazione del Gruppo nellโESG Corporate Rating da C a C+, il punteggio piรน alto nel settore bancario, mentre S&P ha incluso Mediobanca nel Global Sustainability Yearbook 2025. Inoltre, la certificazione UNI/PdR 125:2022 sulla paritร di genere, giร confermata a Mediobanca e MBCS, รจ stata estesa a Compass e Mediobanca Premier.
Per quanto riguarda il contrasto al cambiamento climatico, il Gruppo consolida il proprio percorso di decarbonizzazione, confermando lโutilizzo di energia elettrica proveniente al 100% da fonti rinnovabili e compensando le emissioni di gas serra (Scopo 1 e Scopo 2 market-based).
In ambito sociale, il Gruppo conferma il proprio impegno nella comunitร attraverso iniziative solidali, tra cui il rinnovo della partnership con UNHCR per supportare il programma di protezione dei minori rifugiati in Italia.
Nel marzo scorso, Mediobanca ha concluso con successo la prima emissione Tier2 Sustainable da 300 milioni, raggiungendo con largo anticipo lโobiettivo ESG relativo allโemissione di due Sustainability bond previsto nel Piano Strategico 2023-26 โOne Brand One Cultureโ.
Relativamente agli altri target di Piano, lโofferta di prodotti e servizi ESG al 31 marzo 2025 comprende:
lโattivitร creditizia per circa 5,9 miliardi di stock ESG di cui il 74% afferente al CIB, il 16% al WMย lโ11% al Consumer Finance;
lโattivitร di DCM che vede Mediobanca tra i principali operatori nellโambito ESG con 15 operazioni di sustainable bond per un controvalore prossimo a 8 miliardi di euro da luglio 2024;
la quota dei fondi ESG (ossia i fondi qualificati ex SFDR Articoli 8 e 9) nel portafoglio della clientela della divisione WM รจ pari al 48%.
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Mediobanca S.p.A.
La Capogruppo chiude con un utile netto di 683,6 milioni (+14% a/a) con un contributo nel trimestre di 89 milioni. I ricavi saldano a 1.191,4 milioni (+8,5% a/a) di cui 260 nel trimestre con un buon andamento di commissioni (+26,3 %a/a) e dividendi da controllate (+91,1 milioni a/a) che compensano lโatteso calo del margine di interesse (-20,5%a/a).
Specularmente salgono i costi di struttura (+4,2% a/a, da 390,4 a 406,8 milioni, di cui 137 nel trimestre) ma con un C/I in riduzione al 34%.
I nove mesi saldano con riprese di valore su crediti pari a 10,6 milioni a seguito dellโadeguamento delle PD Large Corporate effettuata nel trimestre (stock di overlay stabile a 17 milioni).
Il totale attivo dellโIstituto passa nel trimestre da 88,9 a 89,1 miliardi con gli impieghi creditizi netti che crescono da 42,5 a 42,9 miliardi e riguardano 14,8 miliardi di finanziamenti Corporate, 1,4 miliardi verso clientela Private e 26,7 miliardi verso societร de Gruppo; la raccolta salda a 72,4 miliardi, con una intensa attivitร sul mercato cartolare (nuove emissioni per 2 miliardi, stock a 26 miliardi) e allโincremento dei depositi Wealth (+1 miliardo, stock a 24 miliardi).
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Prevedibile andamento della gestione
Lo scenario europeo dei prossimi mesi continua a scontare lโincertezza derivante dai rischi geopolitici e dalle prime iniziative della nuova amministrazione americana: lโimposizione di tariffe sui mercati internazionali potrebbe indebolire le principali economie europee malgrado le iniziative espansive messe in campo dalla Commissione e dai singoli paesi.
Il Gruppo Mediobanca sulla scorta dei risultati finora ottenuti e del potenziale insito nel modello di business conferma, per la chiusura dellโesercizio corrente (es.24/25):
raccolta netta (NNM) di 9-10 miliardi;
ricavi in crescita, con commissioni in aumento โlow double digitโ e margine di interesse resiliente (nonostante lโattesa discesa dei tassi di interesse) per la forza del Consumer Finance, in grado di assorbire la riduzione dei rendimenti degli altri attivi;
rapporto costi/ricavi e costo del rischio sotto controllo;ย ย crescita dellโ utile per azione (EPS) nel range atteso del 6/8%[7]
remunerazione degli azionisti che vedrร il completamento del piano di buy back in corso (โฌ385 milioni giร attuato per il 71%), un cash-pay out del 70% (acconto di dividendo a maggio 2025 e saldo a novembre 2025) e ulteriori decisioni sui buy back che verranno comunicate entro la fine dellโesercizio.
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OPS su Banca Generali[8]
Lo scorso 27 Aprile il CdA di Mediobanca ha approvato lโOPS su Banca Generali che sarร , tra lโaltro, soggetta alla deliberazione da parte dellโassemblea ordinaria degli azionisti, convocata per il 16 Giugno.
Lโoperazione, che mira allโintegrazione di Banca Generali nella divisione WM di Mediobanca, imprime una forte accelerazione alla trasformazione del Gruppo Mediobanca e realizza lโobiettivo del Piano โOne Brand โ One Cultureโ di affermare definitivamente il Gruppo come Wealth Manager, distintivo per posizionamento (Private & Investment Bank, โPIBโ), brand, capacitร di attrarre talenti professionali e remunerare gli azionisti. La combinazione crea un leader di mercato, secondo in Italia per totali attivi (โฌ210 miliardi di TFA) e rete distributiva (circa 3.700 professionisti), con la maggiore capacitร di crescita organica (oltre โฌ15 miliardi di NNM annue) nella fascia alta del mercato del risparmio gestito italiano.
Nasce un Gruppo unico per modello di business: a basso assorbimento di capitale, con una limitata sensitivity ai tassi di interesse ed al rischio di credito, un mix di utili attraente (utile netto di โฌ1,5 miliardi, di cui il 50% da WM, il 20% da CIB e il 30% da CF), distintivo per brand e qualitร del capitale umano.
Il Wealth Management diviene il business prevalente, oltre che prioritario, del Gruppo Mediobanca, con ricaviย raddoppiati a โฌ2mld (45% dei ricavi consolidati pari a โฌ4,4 miliardi) e utile netto quadruplicato a โฌ0,8 miliardi (50% dellโutile di Gruppo).
Il Corporate & Investment Banking diviene sempre piรน sinergico con il Wealth Management, proseguendo, parallelamente, nel suo processo di internazionalizzazione e focalizzazione sulle attivitร a minor assorbimento di capitale e produttrici di commissioni.
Il Consumer Finance conferma la costante capacitร di crescita di volumi, ricavi e utile netto, confermandosi motore del margine di interesse di Gruppo, e confermando il ruolo anticiclico e di diversificazione del rischio allโinterno del Gruppo.
Assicurazioni Generali da partecipazione finanziaria diviene partner industriale.
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La combinazione tra Mediobanca e Banca Generali permette di creare valore per tutti i portatori di interesse:ย ย
Sistema Italia: creazione di un leader domestico nella gestione del risparmio contraddistinto da brand unico, soliditร patrimoniale e reputazionale, best practice di governance, prospettive di crescita.
Azionisti: lo scambio della partecipazione detenuta in Assicurazioni Generali con Banca Generali configura per Mediobanca unโefficiente riallocazione del capitale in un business industriale, altamente sinergico e con interessanti prospettive di crescita; il profilo di ricavi e utili ne esce rafforzato, cosรฌ come la capacitร di creare capitale e di adottare, quindi, una politica di remunerazione degli azionisti ai migliori livelli del sistema. Agli azionisti di Banca Generali รจ offerta la possibilitร di concambiare il loro investimento a valori elevati, incrementandone la liquiditร .
Clientela: possibilitร per i clienti risparmiatori, imprenditori e corporate di Mediobanca e Banca Generali di accedere ad una ampliata ed eccellente gamma di prodotti di Private & Investment Banking, nonchรฉ di mutui e private loans.
Professionisti: i professionisti dei due gruppi avranno la possibilitร di offrire ai loro clienti una ampia e distintiva gamma di prodotti e servizi; la messa a fattor comune delle migliori capacitร manageriali e professionali dei due gruppi permetterร , inoltre, alla nuova realtร di conseguire un rafforzamento di leadership e di essere altamente attrattiva per nuovi talenti.
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Lโoperazione potenzia il profilo reddituale e patrimoniale di Mediobanca e, tramite una significativa riallocazione di capitale, ne ridisegna il mix di ricavi e utili, risultando accrescitiva di valore in termini di profittabilitร , utili e capacitร di remunerare gli azionisti.
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Riallocazione del capitale: tramite lo scambio della partecipazione Generali in Banca Generali il patrimonio di Mediobanca viene ad essere interamente allocato a business (WM, CIB, CF) sinergici per i quali sono attesi interessanti tassi di crescita negli anni futuri. La partecipazione in AG viene ceduta a โฌ6,3mld con una plusvalenza di 2,2mld.
Evoluzione del rapporto Mediobanca/Generali da finanziario ad industriale: Mediobanca si prefigge di rinnovare il rapporto di collaborazione esistente tra AG e BG nella bancassicurazione e nellโasset management, estendendolo al nuovo perimetro di MBWM.
Creazione di โฌ300 milioni di sinergie (utile al lordo delle imposte), 50% da costo, 28% da ricavi, 22% da funding, a basso rischio di esecuzione visto il comune DNA di eccellenza e lโelevata complementaritร manageriale e di competenze delle due societร , presupposti che rafforzando lโevidente razionale industriale dellโoperazione.
Gruppo potenziato e maggiormente efficiente[9]ย o โฌ4,4 miliardi di ricavi (crescita maggiore del 15%) di cui โฌ1,8mld di commissioni nette (+65%). o โฌ1,5 miliardi di utile netto di cui โฌ0,8 miliardi da WM (50%).
- Oltre โฌ210 miliardi di TFA (di cui โฌ110 miliardi di AUM), โฌ56 miliardi di impieghi, โฌ76 miliardi di provvista di cui โฌ40 miliardi di depositi, L/D ratio a 1,4x (da 1,9x).
- C/I ratio del 40% (da 42%), RWA a โฌ44 miliardi, con density al 40% (da 48%).
Creazione di valore o ROTE: da 14% ad oltre 20%. o EPS accretive: mid single digit stated, double digit banking2.
- CET1 al 14% (dopo CTA e PPA) con accresciuta capacitร di creazione di capitale (+20% a 270bps annui[10]).
- Yield cumulato del 22%[11] nei prossimi 18 mesi tra dividendi e riacquisti di azioni proprie, confermando il Piano in corso di esecuzione.
Per contro lโofferta di MPS su Mediobanca presenta numerosi fattori di rischio:
La realtร aggregata avrebbe un profilo di banca commerciale di medie dimensioni indifferenziata (utili aggregati: 63% da retail/SMEs, 14% WM, 12% CIB, altro), ad elevato assorbimento di capitale, altamente sensibile al contesto macroeconomico, senza rafforzamento in alcuno dei segmenti di attivitร e rimanendo immutati i rischi insiti nel bilancio di MPS;
Assenza di track record manageriale di MPS nel WM e CIB che rende il rischio di esecuzione particolarmente elevato, anche alla luce della differente cultura aziendale e della mancanza di razionale industriale;
La riduzione a doppia cifra dellโEPS, per le limitate sinergie da funding a causa del diverso posizionamento della clientela retail, la presenza di cospicue dissinergie di ricavo derivanti dallโuscita di clienti e professionisti nel Wealth management (in particolare di fascia alta โ Premier/Private) e nellโInvestment Banking che non riconoscono nel gruppo MPS โthe bank of choiceโ e la sostanziale assenza di reali sinergie di costo vista lโassenza di sovrapposizioni delle reti commerciali e i diversi modelli di business e connessi sistemi informativi; prevedibile invece lโemergere di un cospicuo costo di retention legato ai promotori finanziari e ai private & investment bankers;
la difficoltร di stimare livelli di ROTE, CET1 e quindi pay-out sostenibili della nuova entitร per le criticitร legate alla tenuta del franchise, per le componenti non ricorrenti presenti nel bilancio MPS (fiscalitร e rischi legali), per lโelevata sensitivity ai tassi di interesse ed al rischio di credito in uno scenario di tassi atteso in significativa riduzione ed uno scenario macro penalizzante soprattutto per le SMEs;
lโimpatto negativo sul merito creditizio, giร sottolineato da tutte le agenzie di rating e alla base del downgrade del Outlook di Moodyโs (rating Baa1, Outlook rivisto da Stabile a Negativo il 31 gennaio);
la prevedibile diluizione dei multipli valutativi di Mediobanca per il diverso posizionamento strategico, nonchรฉ il venir meno della prevista composizione e crescita di ricavi e utili;
il forte sconto implicito nel prezzo dellโofferta rispetto al valore intrinseco di Mediobanca, delle sue attivitร , nonchรฉ delle sue prospettive di crescita e di creazione di valore.
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Tali fattori di rischio sarebbero ulteriormente amplificati con la combinazione Mediobanca e Banca Generali.ย