Lectio del Presidente dellโAssociazione bancaria italiana, Antonio Patuelli alla Terza Lezione Ugo La Malfa. Ecco il suo lungo intervento:
Patuelli: “Le banche anticipano la Bce su tassi. Ci sono normative di Stato per favorire investimenti”
“Sono consapevole dellโonore e della responsabilitaฬ attribuitemi dovendo intervenire dopo le Lezioni degli scorsi anni di Mario Draghi, Ignazio Visco e Paolo Savona.
Parlare alla Camera dei Deputati impone di essere consapevoli che in questa fondamentale Istituzione eฬ nata la nuova Italia, con la pienezza della rappresentativitaฬ dellโAssemblea Costituente che ha fissato innanzitutto gli inderogabili principi fondamentali della Repubblica.
La nuova Italia costituzionale ha innovato profondamente e recuperato il meglio del costituzionalismo risorgimentale della Repubblica Romana e del Parlamento di Torino attorno al quale si realizzoฬ lโunitaฬ dโItalia.
Ringrazio la Fondazione Ugo La Malfa per lโalto onore che mi ha conferito.
Sono fondamentali e attualissimi gli ampi orizzonti europei ed internazionali e lโintransigenza morale per le libertaฬ e la democrazia costituzionale di uomini come Ugo La Malfa, che lโavevano appresa soprattutto da Luigi Einaudi, Benedetto Croce e Giovanni Amendola, e dallโesperienza economica e bancaria con Raffale Mattioli che portarono La Malfa anche alla lotta clandestina per la libertaฬ e suoi colleghi di banca, come Antonello Gerbi e Giovanni Malagodi, allโesilio.
Ricordando Mattioli nel 1975, Ugo La Malfa affermoฬ che, negli anni Trenta, nellโUfficio studi della Banca Commerciale โnoi ritornammo a prendere contatto con le dottrine e la prassi economica dei grandi paesi di civiltaฬ democratica ….. scoprimmo le nuove teorie dello sviluppo e le nuove impostazioni della politica del credito.
In pochi decenni il mondo eฬ cambiato come mai in millenni.
La radio e la televisione prima, i satelliti, internet e lโintelligenza artificiale oggi, e domani altre inimmaginabili sempre piuฬ nuove tecnologie cambiano e cambieranno profondamente e progressivamente gli orizzonti umani.
Lo Stato nazionale, conquista di secoli scorsi, non eฬ da rinnegare, ma non eฬ piuฬ sufficiente a tutelare e garantire in pieno doveri e diritti di tutti e di ciascuno.
I satelliti, internet e lโintelligenza artificiale necessitano di molto di piuฬ di leggi nazionali che servono per necessitaฬ ed orizzonti piuฬ limitati.
Tecnologie, sostenibilitaฬ e tutele dei diritti debbono crescere parallelamente, cosiฬ come sono prioritari la vigilanza e lโimpegno continuo per la sicurezza in ogni tecnologia.
Vi deve essere equilibrio fra innovazioni tecnologiche, sviluppo complessivamente sostenibile e garanzie, con regole e controlli che evitino il disordine e gli abusi diffusi in internet.
Occorre sempre ragionare al plurale, percheฬ i cambiamenti sono continui.
In assenza di una vera Istituzione mondiale pienamente efficace per emanare e far rispettare regole globali, la dimensione europea eฬ quella minima per realizzare e concorrere a sviluppare regole rispettose dei principi di libertaฬ e di sostenibilitaฬ anche per le realtaฬ immateriali sempre piuฬ decisive.
Senza la dimensione e le indispensabili convergenze europee, le nuovissime tecnologie sarebbero al tempo stesso grandi potenzialitaฬ di globalizzazione e strumenti di egemonia, abuso e violazione di diritti fondamentali di libertaฬ.
In nome di un nuovo umanesimo digitale, occorre costituzionalizzare e far prevalere le regole del diritto anche negli ambiti aperti dalle tecnologie che debbono essere sottoposte e non estranee e tantomeno sovrapposte al diritto.
Le nuovissime tecnologie disarticolano i legami tradizionali della societaฬ civile, trasformano rapidamente le democrazie libere, ma rimane sempre valida la โprofeziaโ di Tocqueville che, nella โDemocrazia in Americaโ, indicoฬ la vitalitaฬ dellโassociazionismo libero e dei corpi intermedi, non solo organismi di rappresentanza sociale, come linfa essenziale per le democrazie.
Le tecnologie servono anche per rendere meno lontane le periferie, per collegare anche le piuฬ piccole localitaฬ e fornire nuove possibilitaฬ di vita e di lavoro alle zone che da tempo si stanno purtroppo spopolando.
Occorre essere piuฬ lungimiranti di quanto possano evidenziare i sondaggi demoscopici ed usare il metodo della ragione e lo spirito critico costruttivo per ottenere al tempo stesso piuฬ efficienza e piuฬ garanzie.
Quando Goethe intraprese il suo memorabile viaggio in Italia, non si limitava a parlare con le persone, ma saliva su campanili e torri per avere piuฬ ampi orizzonti.
Noi, come Goethe, dobbiamo avere forti relazioni umane e orizzonti lungimiranti per non essere impreparati al futuro che avanza molto piuฬ velocemente.
Chi lavora in banca puoฬ e deve dare un contributo costruttivo, poicheฬ le banche debbono sempre correre per essere interlocutori aperti e innovativi verso le novitaฬ, ora sempre piuฬ diversificate, verso le esigenze di famiglie e imprese e le aspettative legittime delle Istituzioni.
Lโorizzonte europeo non deve schiacciare le diversitaฬ territoriali, ma promuovere piuฬ elevati e diffusi livelli di benessere e di civiltaฬ, evitando di produrre e subire egemonie esterne e interne.
LโUnione Europea rappresenta oggi parzialmente la realizzazione dei sogni di chi aveva subiฬto le infinite sofferenze delle due guerre mondiali: occorre mantenere viva la memoria storica per evitare il ripetersi delle piuฬ tragiche esperienze del passato.
Non basta criticare i limiti della UE, ma occorre promuoverne costruttivamente il superamento con nuove sintesi.
Lโesperienza della Brexit scoraggia altre uscite dalla UE.
La conclusa Legislatura del Parlamento e della Commissione europea ha dovuto affrontare crisi drammatiche come la pandemia, contro la quale ha reagito tempestivamente sul piano sanitario e per la ripresa dello sviluppo e dellโoccupazione.
Anche senza emergenze di tal genere, ora lโUnione europea deve continuare a crescere qualitativamente per il progresso economico, sociale e civile di tutte le popolazioni a cominciare dalle aree meno sviluppate che rappresentano una grande speranza, come il Mezzogiorno dโItalia, dove si notano sintomi di ripresa dellโeconomia e dellโefficienza anche nelle Istituzioni, come nella Giustizia civile.
Il Mezzogiorno dโItalia e il Mediterraneo rappresentano aree decisive, quanto mai strategiche per la stabilitaฬ, la pace e la crescita della prosperitaฬ.
Pur avendo un Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, lโUnione europea non eฬ ancora pienamente soggetto istituzionale internazionalmente efficacemente rappresentativo nella politica estera che eฬ ancora prevalentemente competenza nazionale. Questo ora eฬ un limite che lโEuropa subisce difronte alle principali potenze internazionali: USA, Cina e Russia.
La UE eฬ soprattutto un grande mercato unico, pur con molti limiti, piuฬ che un soggetto istituzionale pienamente rappresentativo sul piano internazionale, mentre ora le gravissime crisi russo-ucraina e nel Medio Oriente necessitano di un ruolo piuฬ incisivo della UE per spingere verso processi di pace indispensabili innanzitutto per ragioni umanitarie, che favorirebbero anche un nuovo clima di fiducia internazionale, decisivo in economia.
Eโ indispensabile porre nuovi obiettivi ambiziosi per rivitalizzare il sogno europeo di pace, sviluppo e prosperitaฬ per tutti, di crescita delle opportunitaฬ, di progresso nelle libertaฬ e nella giustizia anche sociale.
Il sogno europeo eฬ ben diverso da scenari protezionistici e nazionalisti.
Ha ragione il Governatore della Banca dโItalia Fabio Panetta ad affermare che โla libertaฬ di commerciare beni e servizi, di investire attraverso le frontiere e condividere conoscenze e ideeโ sono โpre-requisiti per assicurare la prosperitaฬ e paceโ.
La principale cooperazione rafforzata nella UE eฬ quella dellโEuro, unโesperienza positiva dopo le complesse fasi di assestamento.
LโEuro ha difeso dallโinflazione meglio di quanto abbiano fatto in precedenza monete nazionali come la Lira italiana.
Sulla libera circolazione di merci, denari e sulla moneta unica si basano lโEuro e lโUnione bancaria che sono fra loro fortemente connessi: la piuฬ innovativa eฬ la libera circolazione delle persone, senza visti e controlli alle frontiere non piuฬ esistenti allโinterno della UE.
Occorre ora una verifica di un decennio di funzionamento di Unione bancaria, dal novembre 2014, senza privilegi, neฬ discriminazioni per alcuno.
Lโesperienza di questi anni non permette di mummificare, ma costringe ad analizzare scientificamente le ragioni dei successi, i limiti e le cause del non completamento e degli insuccessi che ci sono stati.
Le banche, portatrici di interessi generali, sono il tessuto connettivo e propulsivo dei risparmiatori, di famiglie e imprese, sotto la Vigilanza della BCE e delle Banche Centrali.
Occorre guardare avanti non limitandosi a ripetere noiosamente e acriticamente gli obiettivi originali: necessita valutarli distintamente con spirito critico costruttivo.
Indubbiamente eฬ mancato il โterzo pilastroโ con la garanzia unica per i depositanti, oggi realizzata dei nazionali fondi interbancari di tutela dei depositi.
Eโ mancata e manca il consenso strategico e politico nella UE per realizzare il โterzo pilastroโ, ma questa assenza di convergenze in Europa non deve paralizzare la crescita dellโUnione bancaria che, per svilupparsi, puoฬ e deve scegliere altre vie piuฬ percorribili.
Innanzitutto eฬ indispensabile un Testo unico, un โCodiceโ europeo di diritto bancario, finanziario e penale dellโeconomia, oggi piuฬ che mai necessario per il migliore funzionamento delle banche, per lโeffettivo sviluppo del mercato unico bancario di cui la BCE eฬ il garante indipendente e refrattario ad ogni rischio di interferenza politica di Stati e Governi.
Sono anacronistiche e pericolose le differenze fiscali fra Stati membri della UE ed ancor piuฬ dellโarea Euro e dellโUnione bancaria, percheฬ non garantiscono lโuguaglianza dei punti di partenza per le imprese e per la raccolta e lโallocazione del risparmio nella competizione del mercato unico dove il rischio di liquiditaฬ eฬ rilevante. Eโ, infatti, in atto una divaricante concorrenza fiscale fra gli Stati membri, dove quelli meno indebitati necessitano di minore pressione fiscale ed attirano investimenti e giovani culturalmente qualificati.
Senza lโarmonizzazione anche fiscale europea, la UE rischia di diventare sempre piuฬ terreno di concorrenza economica fra Stati, con possibilitaฬ di indebolimento di quelli appesantiti da piuฬ gravosi debiti pubblici.
Complessivamente positiva eฬ lโesperienza della BCE di cui tutti debbono rispettare sempre lโindipendenza statuita dal Trattato che tutela la BCE e lโintero Sistema Europeo delle Banche Centrali.
Per la parte monetaria, occorre promuovere lโampliamento delle competenze dalla BCE attribuendole tutte quelle proprie delle Banche Centrali, non piuฬ limitandole alla indispensabile lotta allโinflazione.
I servizi di pagamento sono sempre piuฬ tecnologici e in concorrenza fra loro e con costi sempre minori per gli utenti.
LโEuro digitale eฬ una nuova sfida inevitabile per rafforzare la legalitaฬ e la sovranitaฬ finanziaria europea.
Lโeuro digitale saraฬ la terza specie dellโEuro, la terza forma di contante dopo quelle metalliche e cartacee: trattandosi della forma tecnologica dellโunica valuta Euro, essa dovraฬ sottostare a tutte le esistenti regole di antiriciclaggio e dovraฬ rappresentare lโalternativa tecnologica legale alle pseudo-valute che troppo spesso nascondono abusi.
La Vigilanza unica sulle Banche ha realizzato importanti progressi: occorre essa non ecceda in sovrapposizioni fra normative e โaspettative di Vigilanzaโ e non appesantisca troppo i costi che gravano sulle banche.
Eโ indispensabile che le regole bancarie internazionali cosiddette โdi Basileaโ vengano applicate senza disparitaฬ nelle diverse aree contraenti gli accordi, senza privilegi che minerebbero la credibilitaฬ e la stabilitaฬ bancaria internazionale.
Il completamento dellโUnione bancaria eฬ anche indispensabile per non complicare la crescita di gruppi bancari europei di dimensioni internazionali competitive, indispensabili per sostenere anche le piuฬ grandi imprese europee.
Nel rispetto delle regole, le diversitaฬ dei modelli bancari sono elementi positivi per la concorrenza, per le libere e responsabili scelte di imprese e famiglie e per favorire lโindispensabile competitivitaฬ dellโeconomia europea.
Le banche rappresentano lโunico comparto economico dove sono tutte in competizione fra loro nel mercato unico europeo: lโuguaglianza delle regole eฬ una pre-condizione per una concorrenza senza privilegi e penalizzazioni.
La soliditaฬ patrimoniale anche prospettica delle banche eฬ un elemento decisivo per la competizione non solo bancaria e finanziaria, ma anche delle imprese e dei territori nei quali sono insediate.
La redditivitaฬ delle banche eฬ innanzitutto una testimonianza del loro stato di salute, eฬ una necessitaฬ per contribuire continuamente ai necessari rafforzamenti patrimoniali e agli investimenti innanzitutto nelle sempre piuฬ nuove tecnologie e per fronteggiare i molteplici rischi anche prospettici non solo di deterioramento dei crediti, ma sempre piuฬ anche internazionali di ogni genere che si ripercuotono nellโeconomia globalizzata.
La redditivitaฬ delle banche eฬ rapportata anche al rischio assunto dagli azionisti ed ha forti ricadute sui territori innanzitutto per le sensibilitaฬ sociali proprie (evidentissime innanzitutto quando sospendono le rate dei mutui in occasione di calamitaฬ naturali) e di azionisti come le Fondazioni di origine bancaria.
Logici e molto utili sono gli incentivi fiscali alla patrimonializzazione delle imprese di ogni genere: molto utile sarebbe lโIRES premiale per tutte le imprese che reinvestano parti significative degli utili.
La soliditaฬ patrimoniale eฬ premessa di investimenti, sviluppo e occupazione.
Sono sempre validissimi i principi etici ed economici della Costituzione della Repubblica che, allโarticolo 41, prescrive che โLโiniziativa economica privata eฬ libera. Non puoฬ svolgersi in contrasto con lโutilitaฬ sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertaฬ, alla dignitaฬ umanaโ e che allโarticolo 47 dispone che โLa Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme….โ.
Quindi va meglio tutelato il risparmio, decisivo fattore di competitivitaฬ, e favorito lo stabile azionariato popolare, anche riducendo le tasse per gli investimenti non speculativi e piuฬ stabili dei risparmiatori.
Mai deve essere dimenticato anche lโarticolo 53 della Costituzione che prescrive che โTutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacitaฬ contributiva. Il sistema tributario eฬ informato a criteri di progressivitaฬโ.
La โcapacitaฬ contributivaโ eฬ concetto costituzionalmente cardine per unโequa tassazione che non puoฬ imporre gravami fiscali indipendentemente dalla capacitaฬ produttiva e reddituale.
Le banche sono gli organismi economici piuฬ vigilati in assoluto, innanzitutto da Autoritaฬ indipendenti: ogni loro decisione strategica eฬ sottoposta a regole e controlli spesso anche preventivi che spingono le banche verso forti soliditaฬ patrimoniali, indispensabili per affrontare tutti i rischi e per sostenere gli investimenti e le attivitaฬ di imprese e famiglie.
Lโentitaฬ ottimale dei profitti non eฬ stabilita neฬ dalla Costituzione della Repubblica, neฬ dai Trattati europei per nessun tipo di impresa o di individui: i livelli di tassazione e tutte le regole del mercato debbono essere preventivi, generali ed astratti, non possono essere retroattivi e inseguire gli eventi, portando incertezza nel diritto e nella progettualitaฬ delle imprese.
Le banche sono i soggetti piuฬ complessi nellโeconomia di mercato, rappresentano le connessioni piuฬ diverse fra tutti vari fattori economici: proprio per queste elevatissime complessitaฬ, esse necessitano di Organi di Vigilanza indipendenti, di stabilitaฬ e certezza anche prospettica del diritto.
Il mercato unico europeo, lโUnione bancaria e lโUnione del mercato dei capitali necessitano di regole uniformi per evitare privilegi e penalizzazioni nella responsabile competizione di mercato che non puoฬ essere frenata o alterata da singoli Stati membri.
Prima ed oltre alle norme uniformi per tutti gli europei, deve esserci sempre unโalta sensibilitaฬ etica per unโeconomia sociale di mercato, comโeฬ ben definita dalla Costituzione della Repubblica.
Da quando esiste lโEuro si eฬ allontanata la memoria storica degli alti tassi dโinteresse in Italia con la Lira che, quando vi erano emergenze belliche anche distanti o di natura energetica, subiva, anche nella seconda metaฬ del Novecento, fortissimi sbalzi fino ad avere tassi ufficiali del 19%, multipli rispetto anche alle punte massime avute con lโEuro.
LโEuro ha finora garantito crescite molto piuฬ limitate dei tassi anche nelle fasi piuฬ critiche, meglio tutelando dallโinflazione salari, stipendi e risparmi.
La BCE, nel 2022, difronte alla crescita dellโinflazione dovuta anche alle conseguenze della guerra russo-ucraina e alla crescita dei prezzi dellโenergia, ha alzato i tassi dopo e in misura minore rispetto a quanto disposto dagli USA, dalla Gran Bretagna e da gran parte dei paesi europei non euro.
Questโanno la BCE ha iniziato a ridurre i tassi prima di quanto avvenuto negli USA e nel Regno Unito, garantendo sempre tassi piuฬ bassi.
Il mercato europeo e le banche, fin dal novembre 2023, hanno anticipato ed anticipano tuttora le riduzioni dei tassi, offrendo a imprese e famiglie condizioni di accesso al credito piuฬ convenienti.
Vi sono anche normative di Stato per favorire gli investimenti.
Insomma, sussistono condizioni favorevoli agli investimenti che necessitano anche di un indispensabile clima di fiducia, di prospettive di certezza del diritto e di stabilitaฬ finanziaria.
Eโ il grande debito pubblico dellโItalia la palla al piede allo sviluppo e alla maggiore solidarietaฬ sociale: lโEuro, da un ventennio, garantisce tassi piuฬ bassi e oneri piuฬ limitati per il debito pubblico che non puoฬ e non deve crescere allโinfinito.
Il nuovo Patto di stabilitaฬ europeo deve essere applicato innanzitutto favorendo lo sviluppo.
Primโancora di essere una necessitaฬ determinata dalle nuove regole europee, la riduzione del debito pubblico eฬ innanzitutto unโesigenza inderogabile per lโItalia di oggi e di domani.
Occorre ridurre il debito pubblico italiano anche in cifra assoluta, sulla quale si pagano gli interessi, e non solo in percentuale rispetto al PIL, che eฬ soprattutto un indicatore prospettico di sostenibilitaฬ.
Fallaci erano le teorie degli anni Novanta del Novecento che sostenevano la โfine della Storiaโ: la Storia progredisce, la ricerca scientifica e le tecnologie favoriscono lโallungamento della speranza di vita e condizioni piuฬ sostenibili di lavoro.
Lโottimismo della volontaฬ e dellโimpegno civile e sociale eฬ un obbligo morale, non sottovalutando le nuove sfide che queste trasformazioni impongono e che debbono essere affrontate con lungimiranza.
Guido Carli, Governatore della Banca dโItalia, ha scritto nelle sue memorie che โgrazie a uomini come De Gasperi, Einaudi, Merzagora, La Malfa, Menichella, Malagodi, lโItalia non imboccoฬโ la strada del peronismo dopo la Liberazione โriuscendo a diventare cosiฬ uno dei maggiori Paesi industriali del mondoโ.
Ora la lotta al cambiamento climatico, la sostenibilitaฬ e lo sviluppo non debbono frenarsi a vicenda, ma realizzare circuiti virtuosi sempre basati sulla libertaฬ, la responsabilitaฬ, la legalitaฬ, per la crescita economica, morale, civile e sociale.
Eโ innanzitutto indispensabile una vera Costituzione europea che definisca la natura degli Stati Uniti dโEuropa: la somma dei Trattati vigenti non configura con semplicitaฬ una nuova democrazia libera che non puoฬ basarsi solo sulla frammentarietaฬ delle tante norme dei Trattati europei.
La rapida crescita dimensionale della UE negli ultimi trentโanni costringe a definire un nuovo costituzionalismo europeo che ne garantisca meglio il funzionamento e la tutela dei doveri e dei diritti di ciascuno.
Benedetto Croce (prestigioso interlocutore di Raffaele Mattioli), nella conclusione della sua Storia dโEuropa nel secolo decimonono, indica come il sogno europeo potraฬ meglio concretizzarsi: Croce scrive che con lโunitaฬ dโItalia โun napoletano dellโantico regno o un piemontese del regno subalpino si fecero italiani non rinnegando lโessere loro anteriore ma innalzandolo e risolvendolo in quel nuovo essere, cosiฬ e francesi e tedeschi e italiani e tutti gli altri sโinnalzeranno a europei e i loro pensieri indirizzeranno allโEuropa e i loro cuori batteranno per lei come prima per le patrie piuฬ piccole, non dimenticate giaฬ, ma meglio amateโ.