Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha rilasciato una lunga intervista a Il Sole 24 Ore. Le sue parole:
Giorgetti: “Il Superbonus finisce qui. Al 2024 chiedo un cambio di rotta Bce”
“Il senso dell’ultimo decreto approvato con consiglio dei ministri? Il senso รจ che con i botti di San Silvestro si chiude lโepoca del Superbonus, che con la sua ereditร ci accompagnerร perรฒ ancora a lungo. Con il 110% finisce anche quella che ho definito unโallucinazione psichedelica, basata sulla convinzione che con la clausola di fuga dal Patto di stabilitร e i tassi a zero si potesse fare debito allโinfinito senza poi pagare il conto. Ma non puoi vincere le Olimpiadi dopandoti, perchรฉ ti scoprono e soprattutto perchรฉ se assumi sostanze poi ne paghi il conto in termini di salute – ha spiegato il ministro Giorgetti -. So perfettamente che non abbiamo soddisfatto tutte le richieste delle imprese, ma abbiamo fatto in modo che i lavori non finiti proseguano, e sono convinto che ora potranno arrivare fino al traguardo. Se nel prossimo futuro ci sarร da rimpinguare un poโ il fondo per i redditi piรน bassi vedremo di farlo, ma abbiamo fatto chiarezza: lo Stato รจ disposto a fare qualche sacrificio ulteriore solo per le famiglie piรน in difficoltร , non รจ interesse di nessuno che i lavori si fermino e sono convinto che non si fermeranno. Ma quellโepoca รจ chiusa”.
“Per sempre? Senza dubbio, ma facciamo attenzione – ha proseguito il ministro –. Non siamo cosรฌ stupidi da non sapere che lโedilizia รจ un settore fondamentale per lโeconomia italiana, e infatti dal prossimo anno ci sarร ancora uno sconto fiscale del 70% che รจ molto generoso e in pratica non ha eguali in Europa. Rimangono quindi incentivi molto importanti, archiviando perรฒ un fenomeno che ha certo dato un impulso allโeconomia ma ha scassato e sta scassando i conti pubblici. E che produce ancora delle code importanti a cui dobbiamo fare fronte. Extracosti fino a un punto di Pil rispetto alle previsioni della NaDef? Non abbiamo ancora i numeri definitivi, che potremo analizzare solo quando si chiuderร nelle prossime ore la finestra per i caricamento dei dati delle ultime settimane. In ogni caso qualche decimale di Pil in piรน ci sarร sicuramente. Per quel che riguarda gli effetti finali sul deficit del 2023, quando si ultimerร il preconsuntivo si terrร conto di tutte le molte voci in gioco, in entrata e in uscita; ma รจ indubbio che purtroppo il Superbonus peserร di piรน e modificherร le nostre previsioni di ottobre, come del resto ci ha ormai abituato con le tante revisioni dellโultimo anno”.
“Come si trovano 14,5 miliardi in autunno per confermare il taglio del cuneo e lโIrpef a tre scaglioni? I margini ci sono se lโemorragia del Superbonus si ferma, altrimenti non ci sono – ha aggiunto Giorgetti -. Occorre perรฒ tener presente che le leve sono molte, e nella delega fiscale รจ indicata fra le altre la razionalizzazione delle tax expenditures di cui nel decreto sullโIrpef a tre aliquote cโรจ un primo assaggio con la franchigia da 260 euro per le detrazioni di chi dichiara piรน di 50mila euro lordi allโanno. La riforma fiscale scritta nella delega รจ complessa e ha dentro molti aspetti, ed รจ chiaro che andranno attuati anche quelli che sono magari meno sexy sul piano della comunicazione e del consenso politico”.
Giorgietti auspica un cambio di rotta della Bce sul fronte della politica monetaria: “Con una crescita inferiore alle attese, un debito che non scende puรฒ rappresentare un problema. Ma mi aspetto che la politica monetaria cambi presto di segno, dopo che lโinflazione รจ precipitata per effetto del crollo dei prezzi dellโenergia piรน che delle scelte di Francoforte. In un contesto del genere mantenere i tassi alti e portarci alla recessione rischia di non rivelarsi una scelta intelligente. Per cui se mi si chiede che cosa mi aspetto dal 2024, mi attendo prima di tutto lโavvio rapido di un percorso di discesa dei tassi, che ci offrirebbe margini non indifferenti”.