Le compagnie aeree sempre più spesso dichiarano tempi di volo superiori a quelli effettivi, una prassi che rischia di arrecare enormi danni ai passeggeri perché compromette il diritto degli utenti al risarcimento da 250 a 600 euro per i casi di ritardo aereo superiore alle 3 ore. Lo rivela una indagine condotta da RimborsoAlVolo, società specializzata in trasporto aereo e assistenza ai passeggeri.
Voli, RimborsoAlVolo: compagnie dichiarano durata voli superiore a quella reale. Limitato diritto passeggeri all’indennizzo da ritardo aereo
Quando acquistiamo un biglietto aereo la compagnia fornisce sul titolo di viaggio stesso indicazioni sull’orario di partenza, ma anche su quello di arrivo previsto a destinazione – spiega RimborsoAlVolo – Una indicazione questa indispensabile ai fini della normativa europea sui diritti dei passeggeri, perché il ritardo di un volo si calcola dall’orario di arrivo previsto stampato sul biglietto al momento in cui le porte dell’aereo si aprono effettivamente una volta concluso l’atterraggio.
Indicare una durata di volo più lunga rispetto a quella reale riduce il diritto dei passeggeri a ricevere la compensazione prevista in caso di ritardo aereo superiore alle tre ore. Facciamo un esempio pratico: se la compagnia prevede che un volo atterri alle ore 16 impiegando 2 ore e 45 minuti per arrivare a destinazione, ma la durata effettiva dello stesso volo è solo di 2 ore, affinché scatti il diritto all’indennizzo da 250 euro a passeggero l’aereo deve far sbarcare i viaggiatori dopo le ore 19, ossia 3 ore dopo l’orario di arrivo riportato sul biglietto. Ma se fosse stato indicato sul titolo di viaggio il tempo corretto di volo, ossia 2 ore, e quindi l’atterraggio previsto fosse stato alle ore 15:15, tale diritto scatterebbe in caso di apertura delle porte dell’aereo già a partire dalle ore 18:15. In questo caso, quindi, 45 minuti vengono “sottratti” ai viaggiatori, con evidenti vantaggi per la compagnia aerea in caso l’aereo in questione dovesse accumulare ritardi alla partenza.
Una prassi quella di stimare tempi di volo più lunghi di quelli effettivi che sembra sempre più diffusa tra le compagnie aeree. Una indagine realizzata da RimborsoAlVolo ha messo a confronto la durata dei collegamenti indicata dai vettori aerei sui propri siti web con i tempi di volo reali certificati da Flightstats, un servizio che fornisce tutti i dati ufficiali sui singoli voli operati dalle compagnie: orario di decollo previsto, orario di decollo effettivo, orario di atterraggio, ecc.
Ad esempio per il volo Roma Fiumicino-Miami la durata del collegamento indicata da una compagnia è di 11 ore e 55 minuti, mentre quella effettiva con lo stesso aereo del vettore monitorato e nello stesso giorno è di 10 ore e 45 minuti, ben 70 minuti in meno. Per la tratta Roma Fiumicino-Buenos Aires il tempo di volo riportato è di 14 ore, quello effettivo di 13 ore e 10 minuti, con una differenza di 50 minuti. Per la Roma Fiumicino-Taipei la differenza tra durata del volo indicata e durata effettiva è di 48 minuti: 47 minuti sul volo Milano Malpensa-Reykjavík, 41 minuti sul Roma Fiumicino-New York. Sfiorano i 30 minuti le discrepanze sulle tratte Milano Malpensa-Marrakech e Milano Malpensa-Sharm el-Sheikh, 25 minuti sulla Roma Fiumicino-Varsavia e sulla Roma Fiumicino-Istanbul, sempre a parità di compagnia aerea, velivolo e giorno del volo.
“Grazie alla pratica di indicare tempi di volo più lunghi di quelli reali, le compagnie si mettono al riparo dalle richieste di risarcimento da ritardo aereo che solo in Italia valgono tra i 170 e i 200 milioni di euro annui coinvolgendo 650mila viaggiatori – spiega il Ceo di RimborsoAlVolo, Giuseppe Conversano – Ricordiamo infatti che quando un aereo arriva a destinazione con oltre 3 ore di ritardo rispetto l’orario indicato sul biglietto, il passeggero ha diritto ad un indennizzo che parte da 250 euro per voli che coprono una distanza inferiore ai 1.500 km, e arrivano a 600 euro per collegamenti con distanze superiori a 3.500 km”.