“Affitti brevi, corsa aperta per registrare 500mila case”, titola Il Sole 24 Ore. Da settembre obbligatorio inserire negli annunci il codice identificativo. Multe per chi propone e affitta strutture senza codice unico nazionale.
A pagina 3: “Affitti brevi, 500mila case obbligate al codice unico”. La banca dati nazionali punta a individuare anche annunci non registrati finora nelle anagrafi delle singole regioni.
Come riporta il quotidiano economico, la battaglia contro l’economia sommersa e l’evasione fiscale riguardante gli affitti in nero si avvale ora di un codice identificativo nazionale. Un’immensa quantità di dati verrà raccolta nella nuova banca dati, sviluppata dal ministero del Turismo in collaborazione con le Regioni italiane. Attualmente, ci sono più di 500.000 proprietà pubblicizzate online in Italia per affitti brevi, le quali saranno ora richieste di adottare un codice identificativo che fungerà da “marchio di qualità ”, garantendo non solo una migliore esperienza per gli ospiti ma anche il rispetto delle norme legali e fiscali. Secondo il Centro studi di Aigab, l’associazione italiana gestori affitti brevi, che ha analizzato gli immobili con almeno una prenotazione nell’ultimo anno, sono esattamente 510.436 abitazioni, con un incremento del 13% rispetto all’anno precedente. Le regioni con il maggior numero di annunci sono la Toscana, con oltre 68.000 annunci, la Sicilia, con quasi 60.000, e la Lombardia, con più di 56.000 annunci. Recentemente, le Regioni e il Governo hanno raggiunto un primo accordo su un decreto per l’interoperabilità delle banche dati delle strutture ricettive, introdotto dal ministero del Turismo, sotto la guida di Daniela Santanchè.
Questo accordo porterà alla creazione di una banca dati unificata a livello nazionale per tutte le strutture ricettive, inclusi non solo gli affitti brevi ma anche alberghi, ostelli, motel, agriturismi, villaggi turistici, campeggi e rifugi alpini. Si prevede che il numero totale di codici unici possa raggiungere circa un milione. Questo database sarà cruciale per permettere all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza di monitorare e identificare le situazioni a rischio e applicare i controlli necessari.
