Monday 16 September 2024

Meno credito e a costi sempre piรน sostenuti. Nei primi sette mesi dellโ€™anno in corso, i finanziamenti delle banche alle famiglie e alle imprese sono cresciuti in media dello 0,4%, a un ritmo ben inferiore rispetto alla media registrata nellโ€™ultimo quinquennio e pari allโ€™1,2%. Per i mutui ipotecari, il rallentamento nella crescita รจ stato ancora piรน evidente perchรฉ, mentre il ritmo di espansione a partire dal 2018 รจ stato, in media, del 4,6%, nel corso del 2022 i molteplici fattori di incertezza hanno modificato il generale clima di fiducia di tutti i prenditori di prestiti. Gli interessi sui mutui ipotecari avevano giร  superato il 4% con il costo del denaro allโ€™1,25% e, con il nuovo rialzo al 2% appena deciso dalla Banca centrale europea, รจ possibile immaginare che venga sforata la soglia del 5%. A distanza di neanche due mesi dalla prima mossa della Bce, e in uno stato di vulnerabilitร  economica ormai diffusa, la rapiditร  con cui si sta realizzando il piano record dei tassi dellโ€™Eurotower comincia, dunque, a generare un clima di sfiducia, con forti implicazioni sociali e finanziarie per famiglie e imprese.

Se, infatti, la tradizionale cautela degli italiani nel ricorrere al credito bancario ha lasciato spazio negli ultimi anni a un maggiore interesse ad indebitarsi, con la complicitร  di tassi favorevoli e agevolazioni fiscali, i dati sui prestiti di fine estate rappresentano un segnale di discontinuitร  e di preoccupazione perchรฉ subiscono i primi effetti del rincaro dei tassi europei e, soprattutto, i timori per quelli che ancora dovranno realizzarsi. Dai tassi per le nuove erogazioni, che potrebbero sforare il tetto del 5% giร  nei prossimi mesi, allโ€™aumento dello spread che incombe sui prestiti giร  concessi a tasso variabile, il nuovo scenario finanziario che si profila per le famiglie e imprese italiane, รจ sempre piรน buio.

Se il contesto macroeconomico non fosse cosรฌ difficile e non fosse ormai terminata unโ€™epoca di politica monetaria favorevole, lo scenario futuro non sarebbe cosรฌ preoccupante. Invece, lโ€™accanimento della Bce nel rialzare i tassi, seppure per calmierare il fenomeno dellโ€™inflazione, e lโ€™inasprimento delle condizioni sui mutui – maggiore in Italia, rispetto agli altri paesi europei โ€“ corre il rischio di mettere a dura prova la sostenibilitร  finanziaria del debito delle famiglie perchรฉ il contesto futuro dei tassi non รจ da riscrivere. La cronaca finanziaria del 2008 insegna che, nel periodo storico in cui il rialzo dei tassi รจ stato piรน alto di sempre e ha preceduto la politica accomodante della Bce per i successivi 15 anni, i tassi hanno raggiunto soglie da capogiro. La mappa delle condizioni del credito nellโ€™Eurozona potrebbe cosรฌ dare qualche indicazione โ€“ e non previsione โ€“ per il futuro, anticipando lโ€™allarme finanziario per tutti quei cittadini per i quali i rischi di usura e di povertร  potrebbero sostituirsi a quei da sovra indebitamento.

Lโ€™analisi si concentra anche sul confronto europeo: per i finanziamenti dedicati allโ€™acquisto della casa, alle famiglie italiane รจ richiesto un tasso di interesse medio del 2,62% per scadenza fino a 5 anni, contro un livello medio dellโ€™1,58% delle famiglie francesi e del 2,27% per quelle spagnole: in pratica, in Italia gli interessi sono quasi il doppio rispetto alla Francia e comunque piรน alti rispetto alla Spagna. Lโ€™accanimento della Bce nel rialzare i tassi, seppure per calmierare il fenomeno dellโ€™inflazione, e lโ€™inasprimento delle condizioni sui mutui – maggiore in Italia, rispetto agli altri paesi europei โ€“ corre il rischio di mettere a dura prova la sostenibilitร  finanziaria del debito delle famiglie: la crisi dei mutui subprime potrebbe riaccendersi in Europa.

ยซLa Bce, per contenere lโ€™inflazione vicina al 12%, ha deciso di alzare il costo del denaro fino al 2%, ma non รจ detto che raggiunga lโ€™obbiettivo. Lโ€™Eurotower alza i tassi e le banche si adeguano, ci guadagneranno insieme a propri azionisti. Conseguentemente alla decisione della Bce, i tassi di interessi sui mutui potrebbero superare il 5%. Il governo sta per intervenire sulle bollette, ma il positivo intervento del governo corre il rischio di essere in parte annullato dallโ€™aumento dei tassi sui mutui e prestiti. Da una parte, insomma, il governo cercherร  di diminuire i disagi degli italiani, ma dallโ€™altra aumenteranno i tassi sui prestiti e mutui. Cโ€™รจ poi un problema giovani: devono essere prorogate le agevolazioni fiscali azzerando ogni tipo di imposta e potenziando il Fondo di garanzia per i mutui dei giovani, grazie al quale lo Stato fa da garanzia alle banche. Inoltre, il governo, che dovrebbe aiutare i giovani a comprare casa,e la Banca dโ€™Italia potrebbero vigilare sulle banche, anche in una situazione di libero mercato come la nostra, affinchรฉ non si inneschi una eccessiva competizione fra banche per chi riesce a guadare di piรน rispetto al rialzo dei tassi di mutui e prestiti. In un momento di pesante crisi come questa le banche devono svolgere il proprio ruolo sociale fino in fondo sostenendo famiglie e impreseยป dichiara il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.

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