Fabio Panetta, Membro del Comitato esecutivo della BCE, ha rilasciato una lunga intervista a Les Echos. Le sue parole:
BCE, Panetta: “Potremmo introdurre l’euro digitale tra tre o quattro anni”
Nel giorno del venticinquesimo anniversario della BCE, a che punto รจ il progetto per un euro digitale di cui Lei รจ responsabile?
Stiamo analizzando le caratteristiche tecniche dellโeuro digitale, le modalitร con cui esso sarร distribuito e il suo possibile impatto sul settore finanziario. Il gruppo oggi impegnato sul progetto รจ composto da circa 50 esperti. La Commissione europea, con la quale siamo in continuo contatto, presenterร a giugno la sua proposta legislativa, che definirร il quadro normativo per lโeuro digitale. In ottobre il Consiglio direttivo della Banca centrale europea deciderร se avviare una ulteriore fase finalizzata allo sviluppo e alle sperimentazioni delle soluzioni per lโutilizzo della nuova moneta. Questa nuova fase potrebbe durare due o tre anni. Se il Consiglio direttivo e i legislatori europei โ gli Stati membri e il Parlamento europeo โ decideranno in tal senso, potremmo introdurre lโeuro digitale tra tre o quattro anni.
Perchรฉ lโarea dellโeuro ha bisogno di una moneta digitale?
Dobbiamo mantenere la moneta della banca centrale al cuore del sistema finanziario, al fine di salvaguardare la stabilitร finanziaria. E vogliamo offrire ai cittadini uno strumento di pagamento digitale europeo privo di rischi, che tutti possano utilizzare gratuitamente ovunque nellโarea dellโeuro: nei negozi, per le spese online o per i pagamenti tra privati. Oggi un tale strumento non esiste. Lโeuro digitale fornirร inoltre agli intermediari finanziari europei una piattaforma per offrire alla clientela servizi di pagamento innovativi in tutta lโeurozona. Attualmente, i prodotti sviluppati in un paese europeo non sono generalmente disponibili in altri Stati membri. Inoltre il mercato europeo dei pagamenti con carte di credito รจ dominato da due intermediari extra-europei le cui carte non sono anchโesse accettate ovunque. Una situazione simile sarebbe inimmaginabile negli Stati Uniti. E questa situazione sarebbe accentuata dallโespansione delle grandi aziende tecnologiche โ le cosiddette Big Tech โ che molto spesso non esitano a sfruttare a fini commerciali i dati personali dei loro clienti.
Alcuni nel mondo politico o tra le associazioni dei consumatori sono preoccupati per lโuso che la BCE potrebbe fare dei dati raccolti mediante lโeuro digitale.
La BCE non avrร accesso ai dati personali di coloro che utilizzeranno lโeuro digitale.
Per quanto riguarda gli intermediari finanziari che distribuiranno lโeuro digitale, sarร necessario trovare un equilibrio tra la salvaguardia della privacy e la lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo.
Questo equilibrio sarร definito dal legislatore. Nei dibattiti in corso alcuni vogliono dare la prioritร alla riservatezza, altri al contrasto delle attivitร illecite.
Cosa possiamo aspettarci dallโeuro digitale?
La semplicitร di uno strumento di pagamento che potrร essere utilizzato in ogni circostanza in tutta lโarea dellโeuro, promuovendo lโutilizzo della nostra moneta. Una piรน intensa concorrenza e una maggiore innovazione grazie a questa โmateria primaโ finanziaria che metteremo a disposizione degli intermediari finanziari europei. E una maggiore sovranitร monetaria.
In pratica, cosa potranno fare i cittadini con il loro conto in euro digitale?
La BCE offrirร unicamente un servizio di base, che consentirร ai cittadini europei di pagare online e nei negozi, di versare una paghetta ai propri cari o di pagare le tasse. Le banche potranno offrire servizi aggiuntivi quali i pagamenti ricorrenti o legati allโeffettivo utilizzo di determinati beni e servizi, e altri ancora.
Alcune banche temono che la BCE possa fare loro concorrenza.
Su questo siamo stati molto chiari: la BCE emetterร ma non distribuirร lโeuro digitale. I cittadini non avranno un conto presso la BCE o le banche centrali nazionali. Non abbiamo esperienza nella gestione dei rapporti dei clienti, non avrebbe senso per noi entrare in questo settore. E non stiamo cercando di conquistare grandi quote di mercato. Vogliamo essere presenti ovunque, ma non vogliamo essere dominanti da nessuna parte. I cittadini europei sapranno di avere sempre la possibilitร di utilizzare lโeuro digitale, ma lo useranno solo per una parte dei loro pagamenti.
Non stiamo cercando di aumentare lโutilizzo della moneta della banca centrale, ma di preservarlo, in una fase in cui il suo utilizzo nella sua forma attuale โ le banconote cartacee โ diminuisce a causa della digitalizzazione. Affiancare lโeuro digitale al contante rappresenta uno sviluppo naturale in unโeconomia sempre piรน digitalizzata.
Perchรฉ volete limitare i fondi che potranno essere detenuti nei conti in euro digitale?
Perchรฉ non vogliamo creare tensioni agli intermediari finanziari, che svolgono un ruolo essenziale nel finanziamento dellโeconomia e nella trasmissione della politica monetaria. Lโeuro digitale sarebbe un mezzo di pagamento, non una forma di investimento o di risparmio. A volte abbiamo parlato di un limite massimo per ciascun individuo pari a 3.000ย euro. Questo importo รจ vicino al salario medio lordo nellโarea dellโeuro e non porrebbe un problema di stabilitร finanziaria. Pagamenti di importo superiore saranno possibili grazie a un collegamento tra il conto in euro digitale e un conto bancario tradizionale.
Per essere chiari, lโeuro digitale รจ destinato a sostituire il denaro contante?
Assolutamente no. Stiamo lavorando a una nuova serie di banconote ad alta tecnologia, al fine di ostacolare le contraffazioni e ridurre lโimpatto ambientale. Metteremo il contante a disposizione dei cittadini finchรฉ essi lo chiederanno. Tuttavia, un giorno la digitalizzazione potrebbe rendere il contante un mezzo di pagamento marginale. Non possiamo correre il rischio che a quel punto la moneta della banca centrale non venga piรน utilizzata. Da qui la necessitร dellโeuro digitale.
Le nuove banconote a cui Lei si riferisce avranno ritratti di personalitร europee?
Vogliamo che i cittadini si sentano in sintonia con la nuova serie di banconote a cui stiamo lavorando. Stiamo esaminando diversi temi, tra cui la cultura europea, e presto effettueremo una consultazione pubblica sulle possibili scelte. Per quanto mi riguarda, sรฌ, vorrei che sulle nostre future banconote ci fossero personaggi europei famosi.
Un altro tema importante รจ lโinteroperabilitร tra lโeuro digitale e le valute digitali delle altre banche centrali.
Stiamo lavorando a stretto contatto con le banche centrali di Stati Uniti, Regno Unito, Svizzera, Canada, Giappone e Svezia. Siamo in una fase preliminare di confronto dei nostri progressi. Ma lโinteroperabilitร richiederร altro lavoro. Ad esempio, divergenze tra le norme nazionali in materia di privacy renderebbero lโinteroperabilitร , seppur auspicabile, particolarmente difficile.
Mentre la BCE celebra il suo venticinquesimo anniversario, come vede il cammino europeo nei prossimi venticinque anni?
Innanzitutto, vorrei dire che se noi europei vogliamo continuare a essere protagonisti sulla scena mondiale, dobbiamo agire insieme. Dobbiamo compiere ulteriori progressi verso una maggiore integrazione, adottare sistemi decisionali piรน efficienti e sviluppare una capacitร fiscale permanente a livello europeo. Dobbiamo essere in grado di dare risposte comuni alle crisi, come รจ avvenuto durante la pandemia. Una politica fiscale che si affianchi alla politica monetaria eliminerebbe molte tensioni e squilibri.
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