Dal 2012 ad oggi il numero delle imprese che svolgono attivitร di bar รจ diminuito di circaย 15 mila unitร ย e ogni anno almenoย 10 milaย sono le imprese che cessano lโattivitร .ย Il risultato รจ che il tasso di sopravvivenza a cinque anni dei bar non raggiunge il 50%, ossia su 100 imprese che avviano lโattivitร ne sopravvivono meno di 50 a distanza di cinque anni.
Fipe: in calo il numero dei bar in Italia
ร passato molto tempo da quando nel XVIII secolo in Italia fiorirono iย caffรจ, a Venezia il Florian, a Firenze il Gilli, a Roma il caffรจ Greco, a Napoli il Gambrinus. Da allora il โBarโ, che via via ha sostituito nominalmente, senza tuttavia eliminarla, la parola Caffรจ, ha seguito un processo evolutivo che ha accompagnato gli eventi della storia, della cultura e della societร e con essi gli stili di vita e di consumo degli italiani: da luogo privilegiato per la colazione e per la pausa caffรจ di metร mattina a punto di riferimento, a partire dagli anni โ90, per il pranzo di mezzogiorno di milioni di lavoratori impiegati nellโeconomia terziaria e successivamente a momento di convivialitร nella pausa serale dedicata allโaperitivo e perfino, in alternativa alla tradizionale cena, allโapericena. Unโattivitร , dunque, in continua trasformazione per accompagnare lโevoluzione dei modelli di consumo e della societร stessa.
Sono soltanto alcune delle considerazioni sviluppate nel corso della tavola rotonda โLe sfide del bar del futuro: qualitร , professionalitร e innovazioneโche FIPE ha organizzato a SIGEP 2023 con gli interventi diย Matteo Musacci, Vicepresidente Fipe-Confcommercio e titolare dellโApelle Cocktail Bar,ย Marco Ranocchia, Fondatore di PlanetOne, Igor Nuzzi, Regional Director Italia&Svizzera Lavazza,ย Francesco Santoro, Head of eCommerce Partnerships di Nexi,ย Paolo Staccoliย titolare dello Staccoli Caffรจ di Rimini eย Matteo Figura,Director Foodservice Italy, The NPD Group Inc.
Lโincontro รจ servito ad esplorare un settore nel quale lavorano, tra dipendenti e indipendenti, oltre 300 mila persone con una forte diffusione territoriale (2 imprese ogni mille abitanti, 9 comuni su 10 hanno almeno un bar) e con apertura 7/7 per una media di 14 ore giornaliere. E dove รจ in aumento la presenza di imprenditori stranieri con una particolare vivacitร della comunitร cinese. Sono oltre 12 mila, il 12,2% del totale, i bar gestiti da stranieri con punte che in alcune regioni come la Lombardia sfiorano il 20% o addirittura lo superano come in Veneto e in Emilia Romagna.
โStanno in questi numeri โย dichiaraย Matteo Musacci, vice presidente di Fipe Confcommercioย โ le difficoltร che attraversa il format bar, stretto nella morsa di una competizione sempre piรน sfrenata e di un modello di gestione che riesce a conciliare costi e ricavi solo attraverso enormi sacrifici personali di chi ci lavora, soprattutto se si tratta del titolare e dei suoi familiari. Tenere in piedi unโazienda che deve pagare stipendi, canoni di locazione esagerati e attualmente bollette fuori controllo, con caffรจ e cappuccini al prezzo di poco piรน di un euroย โ prosegueย Musacciย โย sta diventando sempre piรน difficile. Se a questo aggiungiamo che anche muovere i listini per adeguarli allโinflazione รจ complicato, il rischio che i conti non tornino รจ evidente. Occorre ripensare il modello di business partendo dal presupposto che tenere aperto 7 giorni su 7 per oltre 14 ore al
giorno non sempre รจ economicamente sostenibile. Ed aggiungo che non lo รจ anche guardando alla sfera personale di chi, come capita a molti di noi piccoli imprenditori, รจ costretto a garantire una presenza continua sacrificando vita personale e affettiโ.
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