Il Sole 24 Ore stamattina titola: “La Fed alza i tassi al 4,50%. Powell: la stretta sarà più graduale ma più lunga”.
A pagina 9: “Fed alza di 50 punti ma sposta l’asticella: obiettivo oltre il 5%”. Dopo quattro strette di 75 punti rallenta e porta i tassi al 4,25-4,5%: tuttavia le prossime mosse saranno più forti delle attese.
La Fed alza i tassi al 4,50%
La Fed – si legge sul quotidiano economico – non ha scelto di non menzionare esplicitamente, nella sua presa di posizione, recenti progressi emersi nella lotta all’inflazione. I rincari hanno offerto i più espliciti segnali di un possibile rientro a novembre, quando i prezzi al consumo negli Stati Uniti hanno marciato al passo annuale del 7,1%, il più contenuto dallo scorso dicembre. Nella conferenza stampa successiva alla decisione, il chairman Jerome Powell ha tuttavia affermato che necessitano altre prove «per avere fiducia che l’inflazione sia sul corretto cammino» e che «abbiamo ancora lavoro da svolgere», con il carovita che tuttora marcia «ben oltre il target del 2%». Powell ha promesso che la Fed procederà nelle sue azioni «fino a missione compiuta».
I banchieri centrali americani vedono il costo del denaro, stando alle loro anticipazioni mediane, arrivare al 5,1%, con ben cinque esponenti che concordano su un “terminal rate”, un livello massimo del 5,25%, e due che si spingono fino al 5,6 per cento. È un pronostico che potrebbe tradursi in una stretta complessiva ancora di 75 punti base nel 2023, più dei due interventi di 25 punti base di recente ipotizzati da numerosi investitori nei primi mesi dell’anno prossimo.