venerdì 5 Luglio 2024

In una lunga intervista concessa a Il Sole 24, Antonio Tajani, vicepremier, ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia, ha confermato che il suo partito lavora a quattro emendamenti per modificare, nel dibattito parlamentare, la tassa sugli extraprofitti delle banche.

Tra questi l’esclusione dalla nuova imposizione dei rendimenti dei titoli di Stato, l’esenzione per le piccole banche, oltre a rendere deducibile la gabella (anche parzialmente) e a evitare che l’imposta, per ora riferita al 2023, sia prorogabile.

Tassa sugli extraprofitti, Tajani: “Escludere titoli di Stato e piccole banche”

“Bisogna rivedere la norma affinchè non crei problemi al nostro sistema economico-finanziario e non ci siano ricadute sulle prossime aste per i titoli di Stato – spiega Tajani –. La tassa sugli extra profitti è da riscrivere? Sono preoccupato. Parto da un principio: è giusto che le banche in questo momento siano chiamate a dare un contributo. Su questo sono d’accordo, mentre come Forza Italia siamo in disaccordo sul metodo con il quale è stata introdotta. Ora però bisogna scrivere bene la norma affinché produca un effetto positivo sui conti dello Stato senza creare problemi al nostro sistema economico-finanziario e al bilancio dello Stato. Una delle preoccupazioni è legata al fatto che si tassano i rendimenti dei titoli di Stato invece di incentivare le banche a questi titoli. Poiché sono oltre 400 miliardi quelli detenuti dalle banche (sono il secondo detentore per dimensioni dopo la Banca d’Italia) rischiamo che ci siano ricadute sulle prossime aste, perché gli istituti di credito potrebbero non essere invogliati a partecipare. Mi preoccupo della stabilità finanziaria e del bilancio dello Stato. È necessario fare in modo che un eventuale gettito di 2-3 miliardi sia assicurato senza fare norme inique. Intendiamo presentare emendamenti in Parlamento per correggere 4 punti. Dobbiamo tutelare le banche di piccole dimensioni, che non possono essere messe sullo stesso piano delle banche più grandi. Bcc e Popolari rischiano di pagare in proporzione di più degli istituti più grandi. E questo anche per un tema legato al trattamento prudenziale, perché le realtà più piccole adottano i modelli standard mentre quelle più grandi adottano modelli interni che danno maggiori possibilità di mitigare l’impatto della tassazione. C’è, peraltro, un aspetto non chiaro nella norma: tassiamo solo gli utili prodotti in Italia, o anche quelli generati all’estero dai gruppi che hanno attività oltreconfine? Altro aspetto da modificare è la parte inerente l’aggravio di tassazione sui titoli di Stato, escludendoli. Poi l’introduzione della deducibilità di questa tassa, non consentita dalla norma, e l’indicazione che l’imposta è una tantum”.

“La norma è già chiara e la tassa vale per il 2023? Dobbiamo rendere questo ancora più chiaro ed evitare che ci sia la tentazione di prorogarla – prosegue il ministro -. Ho apprezzato la dichiarazione del senatore Lucio Malan di Fdi, il quale ha affermato che il testo si può modificare in parlamento. È importante rassicurare gli investitori esteri e chi fa impresa. Detto questo, gli introiti della tassa sono necessari per le misure previste dalla manovra. Tra queste la priorità sarà aumentare il potere d’acquisto delle famiglie. Non attraverso tutele come il salario minimo che in Italia, dove la contrattazione collettiva è diffusa, avrebbe poco senso, ma – come abbiamo previsto in una proposta di legge – riducendo la tassazione progressivamente su tredicesime, straordinari, festivi e premi di produzione. Vanno trovate le coperture, ma il principio è quello di iniziare, partendo dai salari più bassi, un percorso che può essere implementato nel tempo. L’obiettivo di fondo che deve guidare l’azione del governo è quello della crescita, che faccia perno su alcune sfide prioritarie. Dal mio punto di vista tra queste sfide ci sono le riforme, tra le quali la riforma tributaria e quella della giustizia civile, che vale il 3% del Pil. Un’altra grande riforma è legata alle privatizzazioni. Tutto questo è necessario a rimettere in moto l’economia e a convincere famiglie e imprese che detengono 1.800 miliardi di liquidità presso le banche a investirli”.

 

UNISCITI ALLA COMMUNITY DI SOLDI365.COM:
FACEBOOKTWITTERINSTAGRAM YOUTUBE TELEGRAMLINKEDIN 

VISITA LE ALTRE SEZIONI DI SOLDI 365.COM:
HOME PAGEECONOMIA  – FINANZA – INVESTIMENTI – TRADING ONLINE – CRIPTOVALUTE – RISPARMIOBUSINESS – GIOCHI – SCOMMESSE – LUSSOGUADAGNAREBONUS E PROMOZIONIFORMAZIONETRASFERIRSI ALL’ESTERO GUIDE E TUTORIAL – EVENTIVIDEOCHAT –  FORUM. 

 

Lascia un commento

CHI SIAMO

Soldi365.com è un sito di informazione con notizie e approfondimenti su economia, finanza, trading online, criptovalute, investimenti, risparmio, mutui, prestiti, business, giochi, scommesse, lusso, opportunità di guadagno, bonus e promozioni, formazione, eventi, vivere all’estero, studiare all’estero, lavorare all’estero e aprire un’attività all’estero. Presente una sezione dedicata a guide e tutorial e un ampio spazio riservato ai lettori, che possono confrontarsi su tutti i temi trattati sul sito attraverso chat e forum.

© Copyright 2022 –  Soldi365.com – PI 01432840914 – Tutti i diritti riservatiÂ