Alla presenza del Presidente della Repubblica, giovedรฌ 31 ottobre sarร celebrata la 100a Giornata Mondiale del Risparmio, da sempre organizzata da Acri, lโAssociazione che rappresenta le Fondazioni di origine bancaria e le Casse di Risparmio Spa. Sul tema โ1924-2024: Cento anni di cultura del risparmioโ, interverranno il Presidente di Acri Giovanni Azzone, il Presidente di Abi Antonio Patuelli, il Governatore della Banca dโItalia Fabio Panetta, il Ministro dellโEconomia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.ย
Rapporto Acri-Ipsos: il 46% delle famiglie risparmia, ma due italiani su tre non investono
Come ogni anno, alla vigilia della manifestazione Acri presenta unโindagine, realizzata in collaborazione con Ipsos, che restituisce una fotografia relativa al modo in cui gli italiani gestiscono e vivono il risparmio, alla luce del contesto Paese e della condizione socio- economica personale. Gli indicatori comuni a tutte le rilevazioni realizzate fino ad ora, a partire dal 2001 (livello di soddisfazione per la propria situazione economica e tenore di vita, atteggiamento e propensione al risparmio e agli investimenti, comportamenti di consumo), sono integrati da domande specifiche che, di anno in anno, consentono di cogliere il punto di vista degli italiani sul tema specifico della Giornata.ย
โ1924-2024: Cento anni di cultura del risparmioโ รจ il tema di questโanno, che sottolinea il valore del risparmio privato in un periodo prolungato di profondi cambiamenti, incertezze e criticitร , con particolare attenzione allโevoluzione della cultura del risparmio nel tempo tra le generazioni che si sono succedute. Unโevoluzione che riflette di fatto i cambiamenti economici, sociali e culturali che si sono verificati nel corso di un secolo nel nostro Paese e che ne hanno cambiato il volto.ย
IN SINTESIย
Il modo in cui il risparmio รจ percepito e approcciato dagli italiani ha subito nel tempo una trasformazione significativa. Le generazioni precedenti consideravano il risparmio come un pilastro fondamentale della gestione finanziaria personale, associato a virtรน come la prudenza e la saggezza, ed era visto come una garanzia per la sicurezza finanziaria della famiglia contro le incertezze della vita. Oggi, il risparmio รจ considerato principalmente come una necessitร per garantire tranquillitร e stabilitร economica (per il 38% degli italiani), specie dai Boomers, presso i quali il dato raggiunge il 46%. In seconda battuta รจ un’opportunitร per raggiungere specifici obiettivi. I giovani sono consapevoli di avere prioritร e obiettivi di risparmio differenti da quelli dei loro genitori e seguono le loro prioritร (lo dichiarano rispettivamente il 63% dei GenZ e il 64% dei Millennials vs il 56% del totale). Il 33% degli italiani percepisce, inoltre, di avere una capacitร di risparmio minore rispetto alle generazioni precedenti a causa delle condizioni macroeconomiche attuali, in particolare lโaumento del costo della vita (70%) e le condizioni lavorative contemporanee (60%), e per i cambiamenti negli stili di vita (60%). In particolare, lโaumento del costo della vita รจ sentito dalla GenZ (76%) e dai Boomers (77%), mentre le differenti condizioni lavorative sono menzionate dalla GenX (65%). Trasversalmente alle generazioni rimane alta lโattenzione al risparmio, quando possibile.ย
Il clima economico in Italia mostra segni di un generale miglioramento, rispetto al 2023, anno che aveva giร segnato il ritorno ad un cauto ottimismo, dopo un 2022 attraversato dallโavvio del conflitto in Ucraina, dal drammatico aumento del costo dellโenergia e dalle ricadute pesanti sui prezzi, cui si era associato un periodo di incertezza politica.ย
Il contesto appare oggi meno problematico, complice probabilmente la discesa dellโinflazione, a cui si accompagna la speranza di un abbassamento dei prezzi a breve, e la discesa dei tassi di interesse che per alcune famiglie e imprese, puรฒ rappresentare una boccata dโossigeno per le proprie finanze.ย
- โช ย Come certificato giร da Istat, in Italia migliora la fiducia per il clima economico e la fiducia dei consumatori, certamente legata agli aumenti salariali dellโultimo anno e ad un mercato del lavoro che continua a ridurre la disoccupazione mese dopo mese dal 2016.
- โช ย Lo studio Acri-Ipsos evidenzia un miglioramento del tenore di vita delle famiglie, che si attesta su livelli superiori a quelli pre-pandemia (49% le famiglie che dichiarano un tenore di vita migliorato o piรน facile da mantenere vs 44% nel 2018). ร il risultato del calo rispetto al 2023 di famiglie in forte difficoltร economica e della crescita delle famiglie che hanno registrato un miglioramento. I soddisfatti per la propria situazione economica salgono quindi dal 56% al 64%.
- โช ย Le aspettative degli italiani riguardo al futuro appaiono orientate a dare molta fiducia alle capacitร personali di affrontare la situazione (34% dichiara che la propria situazione migliorerร vs 15% che pensa che peggiorerร ), rasserenati dallโaver gestito bene gli ultimi anni, e forti di un certo ottimismo sulla propria capacitร di risparmio e di ricomposizione della spesa.
- โช ย Le aspettative per l’economia mondiale appaiono migliori rispetto agli ultimi due anni, seppure non ottimistiche. Queste aspettative sono favorite da segnali di resilienza nei mercati globali e da una ripresa economica post-pandemia piรน robusta del previsto in diversi Paesi, a cominciare dagli Stati Uniti, e dalla convinzione che i conflitti, per quanto gravi e rischiosi, non possano generare ulteriori danni allโeconomia del Paese.
- โช ย Quando si considerano, invece, le prospettive economiche dell’Europa e soprattutto dellโItalia, queste rimangono stabilmente negative (il saldo tra chi pensa che migliorerร e chi pensa che peggiorerร รจ rispettivamente di -16 vs -13 punti percentuali il 2023 e di -36 vs -37 punti percentuali)
Nello scenario attuale, a valle del rinnovo del Parlamento Europeo, si indebolisce la fiducia nellโUnione Europea e nellโEuro, specialmente tra le fasce di etร piรน mature; al contrario, le nuove generazioni rimangono molto piรน positive (53% tra i 18-30enni vs 45% a totale popolazione). Nel complesso, รจ venuta meno la ripresa di fiducia del periodo post pandemico.ย
A intaccare la fiducia hanno probabilmente contribuito diversi fattori:ย
- โช ย le tensioni politiche interne allโUE emerse con piรน forza allโindomani delle elezioni europee, comprese le questioni relative alla migrazione e alla gestione delle frontiere;
- โช ย i profondi cambiamenti nel panorama geopolitico e le tensioni per i conflitti in atto che hanno influenzato la percezione della capacitร dellโUE di mantenere una posizione forte e unitaria sulla scena internazionale;
- โช ย unโEuropa che appare ancora come il luogo della libertร di scambio e movimento (29%), ma ingessata da troppa burocrazia (33%), e da una mancanza di omogeneitร delle regole nei diversi Paesi, non riuscendo a far sรฌ che tutti gli stati membri operino in modo trasparente e democratico;
- โช ย minore soddisfazione verso lโEuro rispetto al picco del 2021 (40% vs 49% nel 2021), anche se la maggior parte degli italiani continua a ritenere che nel lungo periodo l’Euro offrirร un vantaggio (50%).ย
Ciรฒ nonostante, la maggioranza degli italiani continua a ritenere che l’uscita dallโUE sarebbe un grave errore (61%).ย
Il mercato del lavoro in Italia continua a mostrare segni di ripresa: il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 6,2%, il livello piรน basso dal 2009, con un aumento consistente del numero di occupati rispetto all’anno precedente. La dinamica piรน recente mostra che la maggior parte dei nuovi lavoratori sono a tempo indeterminato, anche se nel contempo cresce molto il lavoro autonomo a scapito del tempo determinato. Si osserva tuttavia, un numero di famiglie in difficoltร lavorative in leggero aumento, che passano dal 15% nel 2023 al 17% nel 2024. Sono persone che in parte non trovano il lavoro auspicato, o che hanno avuto un peggioramento nelle proprie condizioni lavorative. E non va dimenticato che il numero di individui in povertร si assesta ormai da diversi anni a 5,7 milioni, (poco meno di 1 italiano su 10) e che la povertร sale tra chi lavora, un effetto forse legato allโinflazione che ha colpito maggiormente chi non aveva possibilitร di rivedere il proprio paniere di acquisto e alle condizioni contrattuali.ย
A livello finanziario, le scelte degli italiani rimangono stabili nel segno di una certa cautela nell’approccio agli investimenti. Circa due terzi degli italiani sceglie di non investire, prediligendo la sicurezza percepita della liquiditร e un terzo investe solo una piccola parte dei propri risparmi. Si ridimensiona la crescita della propensione verso strumenti finanziari piรน sicuri, con una lieve crescita dei piรน propensi al rischio (9% vs 7% nel 2023), spinta da tassi di interesse in discesa per gli strumenti piรน conservativi, e dalle incertezze sulla resa dellโimmobilitare. Aumenta quindi la necessitร di valutare bene la rischiositร dello specifico investimento, mentre la rischiositร del proponente sembra un tema oggi meno rilevante, coerentemente con la crescita della fiducia verso regole e controlli (39% vs 36% nel 2023)ย
Quasi la metร delle famiglie italiane riesce a risparmiare, e lo fa con meno ansie e preoccupazioni che in passato. Aumentano le famiglie che grazie al proprio risparmio riuscirebbero a far fronte ad una spesa improvvisa importante, e piรน di 3 famiglie su 4, dato stabile, ritengono di essere in grado di far fronte ad una spesa improvvisa di media entitร . La capacitร di risparmio รจ anche facilitata dallโabilitร di adattare i propri consumi alla situazione attuale: razionalizzazione delle vacanze, del fuori casa e degli acquisti di prodotti semi-durevoli, a vantaggio di consumi domestici, di cura della persona e per il benessere e la prevenzione e la salute.ย
Resta assai forte il legame percepito tra risparmio e sostegno al Paese; 3 su 4 lo ritengono importante, 1 su 5 ininfluente, con un consenso ancora maggiore tra i giovani (che mostrano un saldo di + 61 punti percentuali vs un saldo di +52 del totale popolazione). Il legame percepito tra responsabilitร sociale e ambientale e lo sviluppo economico del Paese rimane rilevante, anche se non in crescita. Il ruolo delle associazioni di categoria, dei corpi intermedi e del Terzo settore รจ percepito sempre rilevante nel promuovere la coesione sociale e lo sviluppo economico (rispettivamente 31% e 38%), specie per i cittadini piรน giovani (rispettivamente 36% e 46%). Gli italiani continuano a dichiararsi molto attivi sul fronte del volontariato, offrendo il proprio tempo e contribuendo finanziariamente per sostenere il Terzo settore e iniziative benefiche.ย
Il quadro delinea, quindi, una maggioranza del Paese che, avendo lโabitudine di risparmiare e di modulare le proprie spese a seconda del ciclo economico, riesce a stare meglio o comunque a contenere gli effetti negativi degli aumenti dei prezzi (49%), complice anche il calo di energia e tassi di interesse A questa si affianca una minoranza (17% delle famiglie italiane) che non riesce a uscire da una situazione di sopravvivenza o povertร , anche quando lavora, e si sente sempre piรน a rischio, non avendo piรน risorse cui attingere, o spese da ridurre. Il risparmio rimane un elemento centrale nella vita degli italiani, anche per le persone piรน giovani, che lo vivono come uno strumento per realizzare i propri progetti, piรน che una abitudine familiare o come elemento di rassicurazione verso gli imprevisti del futuro. In ogni caso รจ dominante lโidea che il risparmio abbia un effetto positivo sulla propria vita e su quella del Paese, consentendo di realizzare una crescita che โ auspicabilmente โ la si vorrebbe economica, sociale, civile e nel rispetto dellโambiente.ย
ANALISI DI DETTAGLIO La ricerca: metodologiaย
Lโindagine รจ stata realizzata dal 23 settembre al 7 ottobre 2024, tramite interviste telefoniche (fisso e mobile) con tecnologia Cati โ Computer Aided Telephone Interviews โ ed รจ stata arricchita con alcuni dei risultati delle indagini congiunturali prodotte da Istat e con dati provenienti da altri Osservatori condotti da Ipsos nellโanno in corso, per tenere traccia del punto di vista degli italiani. Sono state svolte circa 1.000 interviste, presso un campione rappresentativo della popolazione italiana adulta, stratificato in base ai seguenti criteri: area geografica e ampiezza del centro, sesso ed etร . In corso di elaborazione, i risultati sono stati ponderati al fine di riprodurre fedelmente lโuniverso di riferimento (fonte Istat).ย
Evoluzione della cultura del risparmioย
L’analisi delle attitudini al risparmio nelle generazioni precedenti rivela una trasformazione significativa nel modo in cui il risparmio รจ percepito e approcciato.ย
Nelle generazioni precedenti, il risparmio era spesso visto come una virtรน essenziale, un pilastro della gestione finanziaria personale che rifletteva prudenza e saggezza, e rendeva visibile a sรฉ stessi e agli altri la capacitร della famiglia di gestire adeguatamente e con oculatezza le proprie risorse. Per le generazioni precedenti, risparmiare significava garantire la sicurezza finanziaria della famiglia, un impegno verso il futuro che richiedeva disciplina e sacrificio, ed era una dimostrazione di responsabilitร e lungimiranza. Il risparmio diventava una risposta naturale alle incertezze della vita, un modo per proteggersi da eventuali imprevisti finanziari, come malattie o perdita del lavoro.ย
La cultura del risparmio era alimentata da un forte senso di comunitร e di continuitร intergenerazionale, dove le abitudini finanziarie venivano tramandate come insegnamenti preziosi. Il risparmio era strettamente legato a obiettivi concreti e tangibili, come l’acquisto di una casa, l’educazione dei figli o il finanziamento della pensione.ย
Questa concezione tradizionale del risparmio ha subito unโevoluzione. Se alcuni principi fondamentali del risparmio rimangono invariati, specie per le persone piรน mature, le prioritร e le strategie delle nuove generazioni si sono adattate a un mondo piรน interconnesso, dove l’accesso alle informazioni, la digitalizzazione e le nuove tecnologie finanziarie hanno ampliato le possibilitร di gestione del denaro e di progettazione della propria vita.ย
Se osserviamo le dinamiche generazionali legate allโattitudine al risparmio, questa rimane alta quanto quella delle generazioni passate, tuttavia, si evidenzia una percezione di diminuita capacitร di risparmio: il 33% degli italiani ritiene di riuscire a risparmiare meno dei propri genitori. Si tratta, in misura maggiore, della fascia piรน matura della popolazione (36%) che pur riconoscendo il valore del risparmio acquisito dalla propria famiglia, nel tempo ha percepito un cambio di passo nella propria capacitร di risparmio, dovuto alle crisi finanziarie che si sono succedute dal 2008 e dalla progressiva perdita del potere di acquisto che ha ridotto la propria capacitร di accumulare denaro. Inoltre, chi risparmia lo fa con meno perseveranza e pianificazione rispetto al passato: in molti cercano di risparmiare, ma senza porsi veri e propri obiettivi.ย
La crisi che ci accompagna ormai da anni, il mutato mercato del lavoro col suo dinamismo, offrono meno appigli che possono favorire la pianificazione. Un cambiamento di prospettiva che per gli italiani รจ influenzato principalmente dall’aumento del costo della vita (70%), dalle condizioni economiche e lavorative contemporanee (60%) che hanno impattato soprattutto la Gen X (65%) e dai cambiamenti negli stili di vita (60%) che coinvolgono le generazioni piรน mature.ย
Oggi, il risparmio รจ considerato principalmente come una necessitร per garantire tranquillitร e stabilitร economica, specie dai piรน maturi, ma anche come un’opportunitร per raggiungere specifici obiettivi. I giovani appartenenti alle generazioni Z e Millennials, tendono ad associare il risparmio maggiormente a concetti di crescita (18%) e investimento (15%) rispetto ai Boomers (rispettivamente 8% e 2%).ย
Le prioritร di risparmio riflettono anche uno cambiamento nei bisogni e nei desideri. I piรน maturi tendono a risparmiare principalmente per far fronte a un futuro incerto, concentrandosi su spese impreviste, al rischio di spese mediche (rispettivamente 61% e 50%) e per raggiungere la sicurezza finanziaria. Al contrario, i giovani sembrano piรน orientati al presente, risparmiano per permettersi viaggi e svaghi (Gen Z pari allโ28%; Millennials pari al 29%), indice di un desiderio di esperienze piuttosto che di accumulo di beni materiali, che รจ una delle cifre delle nuove generazioni.ย
I giovani della Generazione Z e i Millennials sono consapevoli di avere prioritร e obiettivi di risparmio differenti da quelli dei loro genitori, (lo dichiarano rispettivamente il 63% e il 64% vs il 56% del totale) e seguono le loro prioritร . Le condizioni macroeconomiche e le trasformazioni sociali hanno avuto un impatto significativo sulla cultura del risparmio, spingendo le nuove generazioni a riconsiderare le proprie strategie finanziarie in un contesto sempre piรน complesso e in evoluzione, rimanendo comunque molto propensi a risparmiare, quando possibile.ย
Il Futuro dellโeconomia, personale e globaleย
Il 2024 si profila come un anno di transizione verso una maggiore stabilitร economica, caratterizzato da un rinnovato ma prudente ottimismo. Gli italiani sembrano avere prospettive piรน positive riguardo alla loro condizione personale, anche se persiste una certa inquietudine per le sfide economiche future del Paese e dellโEuropa, e sullo sfondo, per i conflitti internazionali in corso.ย
Nel corso dell’autunno 2024, il panorama economico italiano mostra segnali di fiducia ritrovata, sia a livello personale che collettivo. Dopo un 2023 segnato da una timida ripresa, il clima di ottimismo sembra consolidarsi, seppur con cautela. Un numero crescente di famiglie percepisce un miglioramento o una gestione piรน agevole del proprio tenore di vita (49% vs 46% nel 2023). Questo andamento positivo si riflette anche nella maggior soddisfazione personale: quasi 2 italiani su 3 si dichiarano soddisfatti della propria situazione economica (64% vs 56% nel 2023). Si osserva, in particolare, una maggior soddisfazione tra coloro che possiedono un mutuo, dovuta con tutta probabilitร alla discesa dei tassi di interesse che ha ridato ossigeno alle finanze familiari (+14 pp delle risposte โmolto + abbastanza soddisfattoโ rispetto al 2023).ย
A dimostrazione di questo, si osserva una progressiva riduzione della quota di pessimisti sul futuro, che aveva raggiunto livelli significativi alla fine del 2022. Infatti, nel 2024 la percentuale di pessimisti รจ scesa al 47% (era il 52% nel 2023 e il 58% nel 2022). Sono, in particolare, i pessimisti piรน moderati a mostrare un atteggiamento meno negativo rispetto al passato (28% vs. 32% nel 2023), mentre i pessimisti piรน radicali (circa 1 italiano su 5) continuano a manifestare un forte disagio, evidenziando che, nonostante il miglioramento generale, permangono preoccupazioni profonde in alcune fasce della popolazione. Parallelamente, cresce anche la percentuale di ottimisti (30% vs 27% nel 2023) e di coloro che sono neutrali (nรฉ ottimisti, nรฉ pessimisti) + 3 p.p. Di conseguenza, si assiste a un miglioramento complessivo del saldo netto tra ottimisti e pessimisti, che passa da -25 p.p. nel 2023 a -17 p.p. oggi.ย
Sono le prospettive economiche personali ad essere piรน favorevoli: +19 p.p. il saldo tra chi pensa che nei prossimi 3 anni la propria situazione personale migliorerร vs peggiorerร (era +11 p.p. nel 2023). Inoltre, questo ottimismo รจ particolarmente evidente tra i giovani di etร compresa tra 18 e 30 anni (con un saldo di +52), seguiti dai Millennials (31- 44 anni) che recuperano le attese positive (con un saldo di +36). Tra i fattori che alimentano la fiducia emerge sicuramente la crescita dell’occupazione, il rallentamento dellโinflazione e la discesa dei tassi.ย
Anche le aspettative per l’economia mondiale indicano segnali di miglioramento, sebbene le aspettative negative non siano del tutto fugate, con un saldo di -11 p.p. (vs -16 p.p. nel 2023). Questo ottimismo รจ probabilmente sostenuto dai segnali di resilienza mostrati dai mercati globali e da una ripresa economica post-pandemica piรน forte del previsto in molti paesi, a cominciare dagli Stati Uniti.ย
Al contrario, le aspettative economiche per lโEuropa e soprattutto per l’Italia appaiono piรน cupe. Il saldo tra chi ritiene che la situazione economica europea migliorerร nei prossimi tre anni rispetto a chi prevede un peggioramento si attesta a -16 p.p. (vs -13p.p nel 2023), riflettendo preoccupazioni persistenti per sfide macroeconomiche, incertezze geopolitiche e conflitti internazionali in corso. Allo stesso modo, solo il 16% degli italiani si aspetta un miglioramento dell’economia nazionale, mentre la maggior parte della popolazione prevede un peggioramento (52%).ย
Le principali preoccupazioni degli italiani riguardano soprattutto lโoccupazione e lโeconomia; il 54% della popolazione le considera prioritarie, riflettendo un’ansia diffusa per la stabilitร economica e la sicurezza del lavoro futura. Altre aree di preoccupazione includono la sanitร e la perdita del potere d’acquisto, citate rispettivamente dal 35% e dal 29%, ed in crescita nellโultimo anno. In misura minore sono, invece, citati spontaneamente i conflitti internazionali che appaiono probabilmente piรน lontani dalla quotidianitร .ย
LโEuropa e lโEuroย
Nel contesto attuale, dopo le elezioni del 2024, l’Unione Europea sembra un riferimento meno affidabile per gli italiani: la fiducia scende al 45% rispetto al 51% del 2023. Questa tendenza si manifesta principalmente tra gli over 45, che mostrano livelli di fiducia decisamente inferiori rispetto ai giovani tra i 18 e i 30 anni. Tra i giovani, infatti, domina un atteggiamento positivo (53%), mantenendo viva la fiducia in un contesto europeo.ย
Anche le prospettive sul futuro dell’Unione Europea appaiono piรน incerte. Sebbene quasi la metร degli italiani (48%) creda che lโUE seguirร una direzione positiva nei prossimi cinque anni, questa quota รจ diminuita rispetto al 58% del 2023. Parallelamente, aumenta la percentuale di scettici (39% vs 34%). Anche in questo caso i piรน giovani mostrano aspettative piรน ottimistiche, con il 62% dei 18-30enni che vede una direzione giusta per lโUE nei prossimi cinque anni, dato in tenuta rispetto al 2023. Nonostante le incertezze, sei italiani su dieci continuano a ritenere che un’uscita dall’Unione Europea sarebbe un grave errore, anche se questa percentuale รจ diminuita (61% rispetto al 67% nel 2023). In ogni caso il dato รจ molto superiore a chi auspica unโuscita, pari al 20%.ย
LโUnione Europea evoca una serie di percezioni contrastanti tra gli italiani. Da un lato, lโUE continua a essere associata ai principi di libertร e cooperazione, incarnando ideali che sono profondamente radicati nellโimmaginario collettivo europeo. Infatti, il merito di promuovere la libertร di scambio e la circolazione di merci, servizi e denaro tra i paesi membri rimane il tratto maggiormente riconosciuto dagli italiani. Allo stesso tempo, il 28% della popolazione associa lโUE alla capacitร di favorire la cooperazione economica, evidenziando come l’integrazione europea offra un terreno fertile per la collaborazione tra nazioni. Un altro aspetto positivo significativamente riconosciuto รจ la libertร di movimento, citata da un italiano su quattro che permette ai cittadini dei paesi membri di scegliere liberamente dove vivere, promuovendo un senso di appartenenza a una comunitร piรน ampia.ย
Tuttavia, non mancano le critiche, soprattutto in riferimento alla burocrazia percepita come eccessiva dal 33% degli italiani. Questa viene spesso vista come un ostacolo che limita l’autonomia decisionale dei singoli Stati membri, alimentando una sensazione di disillusione tra i cittadini. Inoltre, per 1 italiano su 5, lโUE appare piรน come un vincolo che un facilitatore del progresso sociale ed economico. LโEuropa non sembra riuscire a giocare un ruolo rilevante nelle controversie internazionali, e nemmeno a garantire una sufficiente trasparenza e rispetto della democrazia in tutti i suoi Stati membri.ย
Tra i piรน giovani emerge unโidea piรน positiva dellโUnione Europea su molti aspetti, tra cui spicca lโimpegno verso lโattenzione allโambiente, al cambiamento climatico, alla salute, alle relazioni esterne, alla sicurezza e allโimmigrazione (+11 p.p. rispetto al totale). Riconoscono, ancor piรน della media, la capacitร dellโUnione Europea di promuovere la cooperazione economica, il confronto costante tra tutti i Paesi membri e di garantire che le sue Istituzioni e le Istituzioni dei Paesi membri operino in modo trasparente e democratico (tutte rispettivamente a + 8 p.p. rispetto al totale).ย
Un elemento che a oltre 20 anni dalla sua nascita non appare ancora in grado di apportare un valore significativo รจ lโEuro: si osserva un calo della soddisfazione dopo il picco del 2021. Attualmente, il 60% degli italiani si dichiara insoddisfatto della moneta unica, con sentimenti negativi piรน pronunciati tra gli adulti, i residenti nel Sud, e quelli con un’istruzione inferiore. Nonostante questo, il 50% degli italiani mantiene una visione a lungo termine piรน ottimistica e ritiene che l’euro rappresenterร un vantaggio per il Paese nei prossimi vent’anni.ย
Risparmio e Consumi: ultimi 12 mesi e attese per i prossimi 12ย
La capacitร delle famiglie di gestire con maggiore tranquillitร le proprie finanze e far fronte a spese quotidiane e impreviste ci restituiscono lโevidenza di una buona tenuta tra i consumatori e i risparmiatori.ย
Nelle situazioni complesse, le famiglie italiane mostrano una buona capacitร di adattamento e resilienza, e una propensione a pianificare il futuro guidata da un approccio cauto. Si conferma, poi, lโattitudine positiva degli italiani verso il risparmio: rimane elevato il numero di famiglie italiane che sono riuscite a risparmiare parte del proprio reddito, mentre รจ in calo chi fa ricorso a prestiti o ai risparmi accumulati.ย
Il concetto di risparmio ha unโaccezione positiva: รจ associato per lo piรน a tranquillitร (38%), ma anche a tutela (17%) saggezza (14%) e crescita (12%); risparmiare implica anche una proiezione al futuro per un italiano su quattro. Allo stesso tempo, per un italiano su quattro, il risparmio oggi, meno di un anno fa, implica fare dei sacrifici (26% vs 29% nel 2023).ย
Stabili numericamente coloro che vivono il risparmio con meno ansia e senza troppe rinunce (54% vs 53% nel 2023), a fronte di una ulteriore contrazione di coloro che non vivono tranquilli se non accumulano il denaro (31% vs 34% nel 2022). In crescita coloro che preferiscono godere dellโoggi senza preoccuparsi per il futuro (12% vs 7% nel 2023) che di fatto tornano ai livelli degli anni precedenti, rimanendo una quota minoritaria di italiani.ย
3 italiani su 4 affrontano spese impreviste con mezzi propri e con una certa tranquillitร : il 76% delle famiglie รจ in grado di far fronte a spese non programmate pari a 1.000 euro (77% nel 2023). In aumento il numero di famiglie in grado di affrontare spese impreviste di entitร importanti, stante il generale miglioramento delle condizioni economiche: il 38% sarebbe in grado di fare fronte a spese non programmate di 10.000 euro con risorse proprie, in lieve crescita rispetto al 2023 (36%); si tratta in misura maggiore di italiani residenti nel Nord Est, di etร tra i 45 e 65 anni, laureati che appartengono alle classi direttive o pensionati e che in generale si dichiarano maggiormente soddisfatti della propria condizione economica.ย
La relazione tra risparmio e investimentoย
Nellโattuale contesto, rimane forte la propensione degli italiani verso la liquiditร . Per chi investe, si osserva una lieve crescita dei propensi verso strumenti finanziari piรน rischiosi, piรน attraenti per le opportunitร di maggior rendimento offerte dai mercati in un contesto di decrescita dei tassi.ย
Per 4 italiani su 10 lโaccumulo di denaro รจ fine a sรฉ stesso, รจ unโindole che non necessita di ulteriori motivazioni. Per il 60% che invece risparmia con una progettualitร specifica, emerge una maggiore tensione a progetti piรน a lungo termine rispetto al 2023, in particolare tra la Generazione X, adulti che si trovano in una fase di vita caratterizzata da responsabilitร familiari e lavorative crescenti.ย
Nel 2024 si contrae di poco il livello di apertura allโinvestimento: il 34% dichiara di investire una parte dei risparmi rispetto al 36% nel 2023. Si mantiene pressochรฉ stabile la propensione a spendere il denaro o a tenerlo a disposizione sul conto corrente che riguarda il 63% degli italiani (era il 62% nel 2023 e il 63% nel 2022).ย
Si ridimensiona leggermente la propensione a strumenti finanziari piรน sicuri osservata nel 2023 (36% vs 38% nel 2023) anche per effetto della discesa dei tassi di interesse sui titoli di Stato e sui piรน tradizionali strumenti di risparmio, spingendo alcuni investitori a considerare l’azionario come un’alternativa che offre rendimenti piรน elevati sui propri investimenti.ย
Nellโinvestire, si guarda alla rischiositร dellโinvestimento (33%) e allโimpatto positivo su ambiente e societร (20%). Diminuisce, invece, la quota di coloro che sono attenti alla soliditร del soggetto proponente (18% vs 23% nel 2023), segno di una maggiore tranquillitร nei confronti del sistema finanziario. Una quota non trascurabile della Gen Z (19%, vs il 16% del totale) considera il rendimento lโaspetto prioritario dellโinvestimento, mentre il 23% si dichiara (superiore al 20% della popolazione) interessato ad investire in attivitร con impatto positivo su ambiente e societร . La Generazione Z sembra avere al proprio interno posizioni piรน polarizzate tra individui piรน attenti allโimmediato e altri guidati da una visione piรน sistemica di medio e lungo termine.ย
Il valore del risparmio per lo sviluppo sostenibileย
Rimane molto alta lโimportanza percepita del legame tra risparmio e crescita del Paese allโinsegna di uno sviluppo sociale e civile.ย
Gli italiani che considerano cruciale la sostenibilitร economica e sociale per lo sviluppo economico del Paese sono sostanzialmente stabili al 55% (vs. 56% nel 2023). Sono gli over 65 enni a mostrare maggiore sensibilitร per i temi della sostenibilitร economica e sociale (62% li ritiene completamente o molto importanti), necessari per garantire un futuro piรน sostenibile per le prossime generazioni.ย
Allo stesso tempo, gli italiani riconoscono lโimportanza di uno sviluppo economico del Paese legato al tema della transizione energetica. Questo legame รจ in crescita rispetto al 2023 (48% vs 46%), ma meno evidente rispetto al 2022, anno in cui la crisi aveva portato ad individuare nella crescita economicamente e socialmente sostenibile la chiave di volta dello sviluppo economico del Paese (59% nel 2022).ย
La dimensione sociale rimane profondamente radicata nella realtร italiana, influenzandone anche aspetti della quotidianitร . Il legame tra risparmio privato e benessere collettivo si manifesta anche attraverso le donazioni, l’iniziativa del 5X1.000 e il volontariato.ย
La percentuale di italiani che effettuano donazioni in denaro รจ in lieve calo 61%, rispetto al 64% nel 2023, ma รจ compensata da una maggiore regolaritร nelle donazioni. Inoltre, un italiano su due partecipa almeno una volta all’anno ad attivitร di volontariato a favore di associazioni o organizzazioni senza scopo di lucro, e partecipa a eventi, incontri e attivitร organizzati da associazioni culturali e ambientaliste. La frequenza di partecipazione รจ leggermente aumentata rispetto al 2023. I 18-30enni si distinguono ancora una volta per un maggior impegno nel campo sociale; sono maggiormente coinvolti nelle donazioni, nel volontariato e nella partecipazione attiva in associazioni culturali, ambientaliste, adoperandosi in questi ambiti con maggior frequenza rispetto al resto della popolazione.ย